Acorn: affitti in nero? Gli inquilini possono registrare il contratto
di Pierfrancesco Demilito
Studenti fuorisede, migranti, lavoratori precari, giovani famiglie, sono loro le principali vittime di una delle piaghe che affigge l’Italia, ma in particolare la Capitale e il sud del paese. Ci riferiamo ai contratti di affitto in nero. Da un’analisi dell’ultima indagine sulla situazione abitativa degli italiani, effettuata dall’Istat, emerge che in Italia i contratti di locazione evasi completamente al fisco sono circa cinquecentomila, per un’evasione totale di 972 milioni di euro l’anno.
Con l’entrata in vigore dell’articolo 3 del decreto legislativo 23/2011, però, gli inquilini hanno un’arma in più. Giacché il 6 giugno scorso è scaduto il termine concesso ai proprietari di casa per usufruire della “cedolare secca”, la legge permette agli inquilini di registrare autonomamente il contratto di locazione. A quel punto il proprietario è costretto a stipulare un contratto 4+4 ad un prezzo inferiore del 90% al prezzo di mercato. Quindi, se prima pagavo un affitto di 1000 euro al mese in nero, denunciando la situazione pagherei un affitto di 100 euro al mese per otto anni. Per tutelare ed aiutare gli inquilini durante queste fasi è nato il coordinamento Fuori dal nero, al quale ha aderito anche l’associazione ACORN Italy.
“ACORN Italy – come ci spiega il presidente, David Tozzo – fa parte della più grande federazione mondiale di organizzazione di comunità, ACORN International, e si occupa di diritti civili, in particolare dei problemi di carattere abitativo. Per questo ha ritenuto naturale impegnarsi in questa campagna”. L’associazione è molto attiva, in particolare nella Capitale, anche perché “tra quei cinquecentomila contratti in nero, almeno novantamila sono a Roma”. Molti inquilini si sono avvicinati ad ACORN attraverso i social network e in particolare grazie a Facebook.
Tozzo ci annuncia con una certa soddisfazione che nei primi nove mesi in cui è entrato in vigore il decreto, più di mille inquilini hanno deciso di registrare autonomamente il loro contratto di locazione. E il presidente di ACORN lancia un appello rivolto in particolare agli studenti “che, anche se tra i mille denuncianti sono la categoria più numerosa, spesso tollerano contratti in nero, non considerando che la tassazione sui soldi che i loro genitori spendono per mantenerli in una città universitaria potrebbe essere reinvestita proprio nell’Università e contribuirebbe a migliorare i servizi e la qualità dell’istruzione nel nostro Paese”.
Tozzo ci spiega, inoltre, che “secondo le informazioni raccolte da ACORN, entro giugno potrebbe essere attiva la nuova valutazione degli estimi catastali. Questo potrebbe alzare un po’ i prezzi di mercato delle case e conseguentemente la cifra dell’affitto agevolato garantito dal decreto per gli otto anni successivi. Dunque il consiglio non è solo quello di recarsi a registrare il proprio contratto, ma anche di farlo in fretta, prima che la rivalutazione degli estimi entri in vigore”.
andate a lavorare …
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