Olimpiadi, “Giovani Roma 2020”: convegno “Da Londra 2012 guardando al futuro di Roma 2020”
di Cristiano Checchi
La tavola rotonda – Si è svolta, dopo gli interventi di Albanese, Kaiser e De Santoli, una tavola rotonda con gli altri ospiti, i quali hanno portato la loro esperienza a servizio della candidatura di Roma. Marco Filippi, professore del Politecnico di Torino, ha parlato di alcuni aspetti del lavoro fatto per le Olimpiadi invernali di Torino 2006, il problema in quel caso è stato che “gli sport invernali hanno previsto la costruzione di strutture difficilmente riutilizzabili e l’eredita olimpica di Torino si sta smembrando. E’ fondamentale, quindi, l’analisi della funzionalità del costruito e del post costruito per poter arrivare a una rigenerazione della zona dopo l’evento; senza l’intervento dei privati dopo gli eventi si perde tutto quello che si è costruito”. Interessante, per la realtà di Roma, è stato il discorso stadio. Gino Zavanella ha presentato i progetti dei suoi stadi, quelli di Juventus, Roma e Palermo, aggiungendo, con un pizzico d’ironia mista a dispiacere, che la costruzione del suo stadio “Franco Sensi” sarà “quasi certamente impossibile”. Importante anche l’intervento di Newman il quale ha si fatto presente che Roma sì è abituata ad avere a che fare spesso com evneti che portano una grandissima quantità di rifiuti ma che il problema sarà comunque come gestirli e come smaltirli: “Usare prodotti che ridurranno gli usi di materiali difficili da smaltire; e sarà fondamentale inoltre la cooperazione tra tutti quanti: dagli esperi del settore fino al pubblico”.
Si è tenuto la mattina del 23 gennaio, nella Facoltà di architettura della “Sapienza” di Roma, il workshop per sostenere la candidatura olimpica di Roma 2020. L’evento chiamato “Da Londra 2012 guardando al futuro di Roma 2020” è stato organizzato dai ragazzi di “Giovani Roma 2020” (vedi l’articolo: “Giovani Roma 2020”) con il patrocinio del comitato promotore della candidatura di Roma. A questa intensa e importante giornata di dibattito e di confronto hanno partecipato importanti personalità: Mario Kasier, incaricato da Oda (Official Development Assistance) per le infrastrutture nel progetto del parco olimpico per Londra 2012, Livio De Santoli, responsabile energia della “Sapienza” e delegato energia dal sindaco di Roma e Ernesto Albanese, direttore generale del Comitato promotore. Presenti, inoltre, Marco Filippi, del politecnico di Torino, Massimo Mengoni, archietetto, David Newman, della International Solid Wast Association, Francesco Ruperto, della fondazione Almagià e Gino Zavanella, progettista dello Juventus Stadium, del prossimo stadio del Palermo e dello Stadio Franco Sensi, i quali hanno partecipato a una tavola rotonda, rispondendo inoltre alle numerose domande del pubblico. Moderatrice dell’evento la giornalista del “Sole 24 ore”, Nicoletta Picchio
Gli interventi- Dopo il saluto e il via all’inizio della giornata da parte di Benito Malaspina, presidente dell’associazione “Giovani Roma 2020”, sono iniziati gli interventi. Prima degli esperti dei temi della sostenibilità e degli impatti energetici – ambientali è intervenuto Ernesto Albanese. Il Direttore generale del Comitato promotore ha spiegato di come le Olimpiadi per Roma, con la crescita del Pil e con il ritorno fiscale, saranno quasi a “costo zero”. “Il budget che abbiamo – ha spiegato Albanese – è di 4.7 miliardi di euro, 3 miliardi facevano però parte del piano strategico per la città, sono quindi soldi che verranno spesi lo stesso a prescindere dall’Olimpiade”. Prosegue: “siamo arrivati a un punto in cui non si potranno più assegnare candidature senza considerare la sostenibilità, a Pechino, ad esempio, è stato speso un enormità. Il Cio si è sempre fatto ammaliare da questi progetti, ma noi dimostreremo che si può mettere su una grande Olimpiade con costi bassi: modernizzando quello che abbiamo e valorizzando quello che la città di Roma ci offre”. Anche Rosella Sensi, assessore con delega alla promozione della città e allo sport, è voluta essere partecipe. L’ex presidente della Roma, impossibilitata a presenziare all’evento, ha mandato una lettera nella quale ha elogiato il lavoro dei giovani dell’associazione, spingendo inoltre sull’importanza del creare tutto quello che serve per l’Olimpiade tendendo conto dell’ambiente, e tendendo a mente le reali possibilità economiche.
Specifico nel settore della sostenibilità, e del riutilizzo di tutto quello che comporta un Olimpiade, è stato l’intervento di Mario Kaiser, il quale ha spiegato il tipo di lavoro svolto per portare Londra ad essere ribattezzata “l’Olimpiade più verde della storia”. L’architetto ha spiegato le strategie usate per coinvolgere le risorse della sostenibilità ambientale e della rigenerazione urbana. Kaiser ha inoltre spiegato come “tutte le fasi che portano all’evento, concentrato in un mese, devono essere fatte correttamente per permettere poi la rivalorizzazione anche a 15-20 anni di distanza del sito: l’Olimpiade è solo l’inizio della tappa di rigenerazione di una parte importante della città”. Importante anche il contributo di Livio De Santoli il quale ha spiegato le “linee guida per la progettazione energetico – ambientale della candidatura Olimpica di Roma 2020”. “Gli obiettivi sono: emissioni 0, rifiuti 0, valorizzare la biodiversità e l’uso corrente dei materiale e dell’acqua- il professore ha continuato- E’ il territorio che decide che tipo di energia utilizzare e come utilizzarla. Sarà poi importantissimo orientarsi verso il corretto smaltimento dei rifiuti”. Per il tasto dolente dei rifiuti De Santoli ha spiegato: “c’è tanto da fare, ma faremo ricorso ai mezzi a idrogeno e metano per le riduzioni di Co2”.