Telejato, continua la battaglia per evitare la chiusura

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di Valentina Verdini

Il 20 maggio sarà una giornata decisiva per Telejato. Entro tale data, la trasmissione televisiva di Partinico (Pa) condotta dal giornalista siciliano Pino Maniaci, riceverà la comunicazione con il responso del ministero circa la richiesta di partecipazione all’assegnazione delle frequenze televisive presentata dallo stesso Maniaci insieme ad un consorzio di tv.

Le difficoltà per Telejato, da anni impegnata sul fronte della lotta alla mafia e della libertà di informazione, nascono dalla manovra finanziaria 2011.A partire dal 30 giugno 2012 infatti, anche la Sicilia passerà dal sistema analogico al digitale terrestre: le piccole Tv comunitarie quindi, dovranno competere con le grandi emittenti in termini di capitali, bilanci, numero di dipendenti. Requisiti che Telejato non ha.

Pino Maniaci ne è consapevole ed è lui stesso ad ammetterlo: <<Stiamo aspettando, ma non sappiamo neanche perché, al 90% la risposta del ministero dovrebbe essere negativa perché non abbiamo i requisiti per poter approdare sulla piattaforma>>.

Eppure il conduttore di Partinico non sembra arrendersi. Già negli scorsi mesi in Parlamento erano state presentate interrogazioni, interpellanze; il comitato Siamotuttitelejato aveva organizzato una raccolta firme per chiedere che la televisione potesse continuare a trasmettere anche con il passaggio al digitale. Era stato approntato un emendamento per modificare la legge e indire vere gare. <<Quell’emendamento non è stato né approvato alla Camera, né votato>> afferma Maniaci, segnale di una collaborazione con la politica che non è andata oltre le parole di solidarietà.

La battaglia per evitare la chiusura dell’emittente siciliana continua, anche se tutte le previsioni circa il futuro di Telejato non sembrano essere confortanti. Ancora una volta, Maniaci mostra tutta la sua tenacia: <<Noi entreremo ugualmente sul digitale terrestre, faremo una prova di forza- afferma il giornalista- Più volte ho ribadito che a spegnermi dovranno essere i carabinieri, gli stessi che mi proteggono>>.

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