FAI, Primarie della Cultura: un’agenda per la politica
di Elena Angiargiu
Sono iniziate il 7 gennaio e hanno riscosso già un grande successo: quasi 50.000 voti in due settimane. L’iniziativa, lanciata dal FAI, proseguirà fino al 28 gennaio permettendo, a chi vorrà partecipare a questa singolare consultazione popolare, di indicare le proprie priorità in fatto di cultura, paesaggio e ambiente da sottoporre ai partiti e ai candidati che si presenteranno alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio.
L’iniziativa – “Se non puoi scegliere il candidato, scegli le sue idee” è lo slogan scelto per le “Primarie della Cultura”, presentate il 7 gennaio dal presidente Ilaria Borletti Buitoni (nel frattempo dimessasi per candidarsi nella lista Monti), come “iniziativa che prova a ridare voce agli elettori”, chiamati a scegliere tre proposte, su una rosa di quindici temi. Al termine della consultazione, i risultati saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa ai candidati alle prossime elezioni, che potranno decidere di sostenere i cinque temi più votati inserendoli, in caso di vittoria, nel proprio programma di governo.
Temi e classifica provvisoria – Ad una settimana dalla chiusura delle votazioni, è in testa alla classifica “Non 1 di meno: quota minima 1% dei soldi pubblici per la cultura” che ha raccolto finora quasi il 18% delle preferenze, seguito da “Chi tocca il suolo muore: stop al consumo del paesaggio”, scelto da circa il 15% dei votanti. Più distanti dalle posizioni di vertice, con percentuali comprese tra l’8 e il 9%, sono i temi legati alla messa in sicurezza del territorio, all’agricoltura a km zero e al dovere di finanziare il diritto allo studio.
A pari merito, con poco più del 6% delle preferenze, si collocano i temi legati alla valorizzazione del patrimonio librario, all’aumento delle ore di storia dell’arte nelle scuole e all’adozione di politiche integrate per il turismo. Seguono, con percentuali che si aggirano intorno al 4-5%, il recupero dei centri storici e le agevolazioni per start-up e giovani. La tutela dell’artigianato di qualità è considerata una priorità da quasi il 4% dei votanti, stesso valore di chi invoca la necessità di piani triennali per le risorse della cultura.
Occupano la parte bassa della classifica, gli incentivi fiscali per chi opera nei beni culturali e l’esigenza di una legge specifica per il terzo settore. Chiude il progetto Mibac 2.0, che raccoglie l’1,5% dei consensi. Ciascun tema è corredato di una spiegazione supportata da dati, statistiche e approfondimenti utili alla scelta dei temi in gara.
Mobilitazione e modalità di voto – Sull’onda delle primarie dei partiti e di una rinnovata attenzione per il tema della cultura, i promotori puntano a promuovere la partecipazione attiva attraverso diverse modalità di voto e forme di comunicazione. Dai testimonial del passato, come Giotto, Dante Alighieri, Leonardo da Vinci, Giuseppe Verdi e Federico Fellini, che dai loro leggii invitano idealmente tutti a votare, ai protagonisti delle nuove generazioni, come i giovani dei Fai, che si stanno mobilitando tramite sms, tweet, post su Facebook e mail con la “Catena di S. Luca”, sostenuti anche da personalità del mondo della cultura, dell’informazione e dello spettacolo.
Fino al 28 gennaio i cittadini potranno registrarsi e votare in rete e sui social network tre temi prioritari, grazie all’applicazione sulla pagina Facebook del FAI, al profilo Twitter e Google Plus della Fondazione, interagendo con altri utenti ed esprimendo commenti e suggerimenti.