“Giovani Roma 2020”, insieme ai ragazzi per prendersi le Olimpiadi
di Cristiano Checchi
Si è svolto lunedì 5 dicembre, all’Itis Galileo Galilei di Roma, il primo di quattro incontri che l’associazione giovanile “Giovani Roma 2020” ha organizzato con le classi quarte e quinte di quindici licei della Capitale e provincia. L’obiettivo che il progetto si è posto è quello di lavorare insieme al Cio (Comitato Olimpico Internazionale) e al Comitato promotore per Roma 2020, per portare le Olimpiadi del 2020 proprio a Roma. L’incontro tenutosi il 5 ha avuto come focus la filosofia e i valori olimpici. Quelli che seguiranno avranno come tema la storia delle Olimpiadi, il primo, l’architettura e l’urbanistica, il secondo, e la cinematografia, il terzo; il tema olimpico farà da collante. Tra i tanti interventi, significativo è stato quello fatto da Mario Pescante, vice presidente del Cio, e Presidente del Comitato per Roma 2020, sui valori veri dell’Olimpiade. Pace e rispetto delle regole prima di tutto. La trattazione che Pescante ha effettuato è partita dalle Olimpiadi dell’antichità fino ad arrivare allo spirito che ha contraddistinto il rinnovamento delle Olimpiadi ad inizio ‘900; rinnovamento avvenuto grazie al lavoro di Pierre de Coubertin che ha portato alla nascita delle Olimpiadi moderne.
Come spiegato da Pescante, l’idea dalla quale de Coubertin era partito era quello di usare lo sport come mezzo d’integrazione tra le diversità mondiali. Tra i vari esempi quello più significativo è senza dubbio quello portato da Iman Sabbah, giornalista di Rai News 24, moderatrice dell’evento, palestinese di cittadinanza israeliana e di religione cristiana. Chi meglio di lei per parlare d’integrazione tra le diversità socio-culturali? La giornalista ha spiegato ai ragazzi di come proprio attraverso l’Olimpiade, e più in generale con l’unione che lo sport crea, arrivino quei brevi momenti di pace nella sua terra d’origine. Importanti anche le presenze di grandi ex campioni olimpici come il “signore degli anelli” Juri Chechi, responsabile area sport del Comitato Promotore, e di Novella Calligaris, ex nuotatrice e primo atleta, fra entrambi i sessi, a vincere una medaglia olimpica. Anche la provincia si è mostrata vicina a questa iniziativa: il vice Presidente D’Elia ha voluto portare i saluti del Presidente Zingaretti, aggiungendo inoltre quanto l’iniziativa sia ancor più importante, oltre che per l’obiettivo prefissato, perché frutto del lavoro di unione e aggregazione di giovani.
A margine di questo primo incontro con le scuole, Mediapolitika ha parlato con il Presidente di Giovani Roma 2020, Benito Malaspina.
Quando e come è nata l’idea di far nascere “Giovani Roma 2020”?
Tutto è nato in modo molto semplice: sono stato al comune di Roma a febbraio e lì ho avuto l’idea di creare un gruppo di giovani che collaborasse insieme per creare un piano strategico per sostenere la candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2020. Dopodiché, mi sono immediatamente unito ad altri amici, ci tengo infatti a sottolineare l’importanza del gruppo, e abbiamo iniziato a pensare e scrivere il nostro piano di lavoro.
Dove avete avuto la prima visibilità?
Siamo nati sul web, che è fondamentale per avere visibilità e dove è più facile condividere e scambiare idee, abbiamo infatti un portale web attraverso il quale interagiamo con il mondo, e attraverso il quale possiamo ricevere suggerimenti e idee. Siamo presenti anche su tutti i social network, tutto per essere trasparenti al massimo e per poter condividere tutto con chi ci segue.
Quali sono stati i primi contatti con quelli che potevano, soprattutto all’inizio, dare una mano concreta?
Dopo esserci associati, abbiamo deciso di scrivere una lettera di presentazione della nostra associazione alla Provincia di Roma, per spiegare insomma chi eravamo e cosa volevamo fare. L’idea sulla carta è piaciuta e per questo ci hanno dato due mesi di tempo per portare, oltre all’idea teorica, anche delle idee concrete, tra le quali c’era anche il POF che poi si è realizzato il 5 dicembre con il primo incontro al Galileo Galilei di Roma. A giugno avevamo avuto un primo contatto, a settembre abbiamo portato i nostri primi progetti e a dicembre c’è stato il già citato incontro con i licei di Roma. Abbiamo deciso di contattare per prima la Provincia perché sapevamo che il presidente Zingaretti è membro del Comitato per Roma 2020, quindi immaginavamo che questo tema lo avrebbe interessato. Da lì è iniziata un’importante collaborazione con le istituzioni.
Non solo la Provincia quindi, anche il Comitato per Roma 2020 lavora e collabora attivamente con voi.
Si, anche questo è stato possibile grazie a l’interessamento del Presidente Zingaretti che ci ha messo in contatto con Mario Pescante. Anche a lui abbiamo spiegato chi eravamo e anche con lui è nato un importante e bellissimo rapporto di lavoro. Per esempio il progetto “Ventiventiani si diventa: realizziamo il sogno di Roma 2020”, ovvero l’incontro con le scuole (POF), è patrocinato proprio dal Comitato. Ci tengo a ripetere che l’aiuto e la partecipazione di tutte le istituzioni è encomiabile.
Quali gli eventi futuri oltre al POF che è già brillantemente partito?
Ci sarà il workshop nel 2012 e il progetto “ambasciatori nel Mondo”, che è un progetto internazionale. In pratica chiederemo adesioni per sostenere Roma olimpica alle persone nel mondo. Questa idea ha preso spunto da un messaggio di un ragazzo di Sidney, il quale ci ha visto dal web e ci ha mandato un messaggio di sostegno.
A tuo avviso, quante possibilità ha Roma di vincere la corsa alle Olimpiadi?
Io sono straconvinto che se questa candidatura verrà condivisa da tutti noi giovani a prescindere da convinzioni politiche, credenze religiose e quant’altro ce la possiamo fare. Perché da qui al 7 settembre 2013, data in cui verrà assegnata l’Olimpiade, possiamo fare noi tutti con trasparenza e condivisione un lavoro importante: ovvero dare una marcia in più al nostro Paese, perché dentro il mondo olimpico c’è tutto, non solo lo sport. C’è il sociale, le infrastrutture, la mobilità, c’è insomma un miglioramento generale per Roma. Con l’aiuto dei giovani, soprattutto dei giovani, abbiamo le nostre possibilità.