L’universo artistico di Georgia O’Keeffe a Roma

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di Barbara Maura

Arriva per la prima volta in Italia una grande retrospettiva sulla vita di Georgia O’Keeffe, una delle più grandi icone dell’arte americana del XX secolo, in mostra nelle sale del Museo Fondazione Roma, Palazzo Cipolla, fino al 22 gennaio. La retrospettiva, promossa dalla Fondazione Roma, è stata organizzata dalla Fondazione Roma Arte Musei in collaborazione con il Georgia O’Keeffe Museum di Santa Fe in New Mexico, che ha ceduto oltre 60 capolavori dell’artista. Altri prestiti provengono dal Thyssen-Bornemisza di Madrid, dalla National Gallery of Art di Washington, dal Whitney Museum of American Art di New York e dal Philadelphia Museum of Art.

Un’artista forte e decisa che ha dedicato tutta la sua vita all’arte, ricreando sulla tela le sensazioni che le suggeriva la realtà che aveva attorno, dando vita in maniera originale ai colori, alle forme e alle figure che la ispiravano durante i suoi numerosi viaggi. L’esposizione è una grande occasione per far conoscere al pubblico italiano un’arte modernista che, nonostante il suo successo in patria, difficilmente è uscita al di fuori dei confini americani.

LA MOSTRA IN ITALIA – La prima sezione è dedicata agli anni giovanili dell’artista, dove la sua produzione è stata fortemente influenzata dalle teorie rivoluzionarie di Arthur Wesley Dow, il quale voleva abbandonare il Realismo imitativo in favore della rappresentazione dell’emotività attraverso linee, figure e giochi di luci e ombre. Le opere più suggestive del periodo sono sicuramente Black Lines (1916), Abstraction with Curve and Circle (1915/16) e Blu Hill No. II (1916). Pochi passi più avanti catturano l’attenzione dello spettatore una serie di stupendi autoritratti semiastratti della testa e del corpo che la O’Keeffe ha realizzato dopo aver visto a New York la personale del fotografo modernista Stieglitz, che divenne suo marito nel 1924.

La seconda sezione si concentra sugli anni trascorsi a New York, periodo in cui si ridefinì pittrice di forme figurative come fiori, frutta, alberi e paesaggi, perché nel 1923 le sue opere erano state interpretate erroneamente in termini freudiani. Tra queste spiccano Trees in Autumn (1920-21), Calla Lilies (1924) e Purple Petunias (1925), dove le forme ritratte sono ingrandite come se fossero viste attraverso uno zoom. Anche l’allestimento non lascia nulla al caso, infatti questa sala dalle mura verdi ricrea l’atmosfera che circondava la casa di famiglia Stieglitz a Lake George, con alberi e vista sul lago. E’ stata ricreata anche la capanna nel bosco dove l’artista era solita rifugiarsi per dipingere.

La terza sezione raccoglie la produzione che l’artista realizzò in New Mexico, nella casa a Ghost Ranch e in quella ad Abiquiu. Anche qui l’allestimento si ispira al periodo in questione, stavolta al Pueblo di Taos con costruzioni modellate nell’argilla. Qui ci sono tele di paesaggi esotici, del Cerro Pedernal, e dei teschi e delle ossa che la O’Keeffe raccoglieva durante le sue lunghe passeggiate nel deserto, come Horse’s Skull with White Rose (1931) e Summer Days (1936). Nell’ultima sezione della mostra, dedicata agli ultimi anni di produzione, riaffiora l’astratto, un genere mai abbandonato del tutto. L’ultima opera che realizza senza assistenza è The Beyond nel 1972, anno in cui una degenerazione maculare ne compromette la vista.

INTERVISTA – Barbara Buhler Lynes, curatore del Georgia O’Keeffe Museum, Direttore del Centro di Ricerca del Museo e massima esperta di Georgia O’Keeffe, è stata lieta di raccontare a Mediapolitika quando è nata la collaborazione per la realizzazione della retrospettiva: «Katy Spurrel, la Direttrice di Arthemisia, mi contattò 5 anni fa riguardo la possibilità di organizzare un’esposizione su Georgia O’Okeeffe in Europa. Così, dopo aver lavorato molto insieme sulla realizzazione di questa mostra, la presentò alla Fondazione Roma». Inoltre Barbara Buhler Lynes spera che mostre come questa accrescano l’interesse per l’arte contemporanea, dato che a Roma secondo lei sembra essercene poco, nonostante la presenza del MACRO e del MAXXI.

L’esposizione si trasferirà alla Kunsthalle der Hypo-Kulturstiftung di Monaco dal 3 febbraio al 13 maggio 2012 e all’Helsinki Art Museum dal 31 maggio al 9 settembre 2012.

Foto:

Georgia O’Keeffe
Nude Series VII, 1917
Acquarello su carta, 45,7 x 34,3 cm
http://d.repubblica.it/images/2011/09/30/123807184-b74ffc45-12da-4803-8ed9-1fc350819fa8.jpg


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