Cgil, reddito minimo garantito: 100 mila firme contro l’abrogazione della legge
di Valentina Verdini
La raccolta firme promossa dalla Cgil di Roma e Lazio per rifinanziare la legge n.4/2009 in tema di reddito minimo garantito ottiene l’appoggio dei partiti del litorale romano grazie all’evento “La precarietà non paga la crisi. Il reddito minimo garantito, sì!” organizzato dal Dipartimento Politiche Giovanili Roma ovest in collaborazione con lo Spi Cgil Roma ovest e CdLT Cgil Roma ovest giovedì 15 dicembre ad Ostia Antica. Un’occasione per presentare la campagna promossa dal sindacato a livello regionale contro la decisione della giunta Polverini di non dare copertura finanziaria alla legge istituita nel 2009 dall’allora presidente Piero Marrazzo, promuovendo addirittura l’abrogazione del testo regionale.
L’EVENTO- L’iniziativa ha visto la partecipazione dei giovani rappresentanti dei partiti politici presenti nel XIII municipio: a partire dai Giovani Democratici, Idv, Sel, Udc fino ad arrivare a Rifondazione Comunista tutti concordi nel promuovere entro il 31 dicembre 2012 la raccolta di 100 mila firme. <<Quest’evento è stato organizzato per dare voce alla campagna promossa dalla Cgil – afferma Ambra Esposto segretaria generale Spi Cgil Roma ovest – In uno scenario che vede un tasso medio di disoccupazione pari al 9,3% per gli uomini, 10,5% per le donne, l’inattività ferma al 34,67% e la disoccupazione giovanile al 33,9%, occorre ripristinare un forma di sostegno ai lavoratori precari italiani>>.
Se in Europa il reddito minimo garantito rappresenta una forma di sussidio riconosciuto a coloro i quali hanno un reddito basso o sono privi di lavoro, l’Italia insieme a paesi come Ungheria e Grecia stenta a riconoscere questo diritto soggettivo. Già nel 1992, la Commissione europea aveva invitato i paesi membri ad adottare il reddito minimo nelle proprie politiche di welfare: Gran Bretagna, Francia, Germania, Paesi Scandinavi furono le nazioni che da subito recepirono questa direttiva. Ancora oggi l’Italia guarda con diffidenza questi esempi di stato sociale e ne prende addirittura le distanze .
LE POSIZIONI- Nonostante a livello nazionale si stenti ad adeguare le politiche sociali ai canoni europei, i presenti all’iniziativa sembrano essere favorevoli a sostenere la campagna di raccolta firme. Giovanni Seddaiu dei Giovani Democratici di Ostia centro parla di <<un’iniziativa apprezzabile ed utile per tamponare i danni causati dalla crisi economica>>. Anche secondo Lorenzo Moreschi di Sel <<il reddito minimo garantito è uno strumento complementare al mondo del lavoro e necessario al lavoratore per non sottostare ad ulteriori ricatti>>. Davide D’Annibale giovane di Udc si trova <<a favore della raccolta firme per rmg ma accompagnata a proposte concrete circa il reperimento delle risorse da utilizzare per l’istituto di tutela dei lavoratori>>.
Fondi che secondo Giuseppe Anfuso responsabile politiche giovanili Cgil Roma ovest <<possono essere trovati o attuando una seria lotta all’evasione oppure ponendo in essere una patrimoniale>>. Continua Giuseppe Anfuso: <<Sicuramente le misure poco incisive del governo Monti non sciolgono questi nodi irrisolti del paese e non daranno risposte a noi giovani che ci apprestiamo ad entrare in un mondo del lavoro caratterizzato dal precariato e dall’assenza di diritti>>.
LE VERTENZE- Al termine dell’evento gli interventi di Filippo Lange e Luca Alessandri in rappresentanza delle nodose questioni del Teatro del Lido di Ostia e di Teleperformance. Mentre Filippo Lange sembra essere fiducioso circa la futura riassunzione dei lavoratori del teatro chiuso da febbraio 2010, il volto di Luca Alessandrini è segnato dalla rassegnazione per i 500 lavoratori dell’azienda con sede a Fiumicino che da circa due anni sono costretti a continui ammortizzatori sociali con prospettive di cassa integrazione e licenziamenti.