Roma, presentato il libro “Il sindaco pescatore” di Dario Vassallo

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di Vincenza Nacucchi

Il 5 settembre di un anno fa nove colpi di pistola ponevano fine alla vita di Angelo Vassallo, il primo cittadino del comune di Pollica, in provincia di Salerno. Un agguato in pieno stile camorristico di cui, ad oggi, non si conoscono i colpevoli. E mentre l’indagine giudiziaria sta cercando di dare delle risposte, la morte di Angelo non è stata dimenticata. Lo stile della sua politica ha lasciato un segno molto forte nel territorio che amministrava e grazie all’impegno costante della Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore, istituita dopo qualche mese dalla sua scomparsa, si ricorda Angelo come un esempio di buona politica per tutti gli amministratori.

Suo fratello Dario, presidente della Fondazione, ha presentato lo scorso 15 dicembre presso la Biblioteca Borghesiana di Roma il libro “Il Sindaco Pescatore”, scritto insieme al suocero Nello Governato. L’iniziativa, a cura dell’associazione culturale DEDO ha visto la partecipazione della presidente dell’associazione Maria Oresta e dalla giornalista del Nuovo Paese Sera Carmen Vogani.

«L’idea di scrivere il libro – spiega non senza commozione Dario Vassallo – è nata con un enorme sacrificio interiore per far conoscere le qualità di mio fratello, non per decantarle. L’intento è quello di parlare alla gente e non importa se in sala siano presenti o meno dei politici. Vogliamo ricordare un uomo umile la cui missione politica era dedicarsi agli altri».

Angelo Vassallo ha creato un modello di sviluppo economico sostenibile nel comune del Cilento. La sua era una politica della legalità e dello sviluppo a impatto zero per l’ambiente, una politica di confronto diretto e continuo con i suoi cittadini. «Stare in mezzo alla gente – spiega ancora Dario – voleva dire per Angelo non dare qualcosa in cambio per una promessa di voto, ma capire i bisogni dell’altro. Ogni individuo può portare ricchezza, ma come si possono creare opportunità se la politica vive lontana dal territorio? È inevitabile che è necessario cambiare il modo di amministrare».

L’impegno di Angelo per il suo comune è stato estremamente concreto. Ha portato la raccolta differenziata laddove, fino agli anni ’80, l’immondizia veniva buttata direttamente in mare; si è occupato di rifare una nuova rete fognaria e idrica, nonché il porto e il depuratore e ha portato nelle scuole del comune di Pollica la dieta mediterranea, in sostituzione dei cibi precotti. Partendo dalla cura del dettaglio, ha cercato di promuovere e valorizzare le eccellenze di un territorio per produrre ricchezza. Un modello di sviluppo all’insegna della legalità che era scomodo per qualcuno, ma che sicuramente rimarrà.

Il presidente della provincia di Roma Nicola Zingaretti ha inviato una lettera di saluto durante l’incontro in cui si legge che il libro “Il sindaco pescatore” ci consegna il ricordo dell’esperienza straordinaria di un uomo come Angelo Vassallo, un testimone di impegno che siamo chiamati a raccogliere.

Dopo la sua morte vi sono stati diversi tributi in suo onore e non sono mancati i riconoscimenti, ma non basta la retorica. Alla base di ogni sua azione c’erano l’intelligenza e la cultura come confronto con gli altri e, grazie al suo impegno, ha migliorato la vita di un territorio intero. Il suo modello dovrebbe essere studiato tutti i giorni, conclude Dario, e la vera finalità di questo libro è che qualche politico lo legga e impari qualcosa.

 

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