Foibe ed esodo: “Mio nonno esule da Zara fino alla fine dei suoi giorni”
Riceviamo e volentieri pubblichiamo il contributo di una nostra lettrice, Enrica Sepe. La famiglia di Enrica, originaria di Zara, ha vissuto la tragedia dell’esodo e degli infoibamenti. A poche ore dal Giorno del Ricordo. Per non dimenticare.
Questa è una storia come tante, anzi, come troppe. Troppe storie di gente strappata alla propria casa, alla propria terra, alla vita. E’ la storia di Italiani come tanti ed è quella di mio nonno, nato a Zara ed esule fino alla fine dei suoi giorni.
E’ la storia di un ragazzo di 17 anni costretto a scappare sotto una pioggia di bombe nell’ottobre del ’44 con addosso solo il pigiama, sorreggendo la sua mamma, piangendo insieme al suo papà, col pensiero ai fratelli più grandi, in guerra, che non sarebbero più tornati a casa. Perchè quella casa nn sarebbe più esistita. Italo, mio nonno, ha sentito la sirena dell’allarme ed è corso fuori, si è voltato ed ha visto la sua casa bruciare. Le bombe degli Alleati cadevano su Zara riducendola ad un cumulo di macerie, strappandogli tutta la sua vita, sfondandogli il cuore per la sua patria ferita.
E mio nonno ha cominciato a correre, a cercare gli amici, via, di corsa, insieme ai genitori, prima di essere ammazzati dai “liberatori”. Ha incontrato mia nonna, sua amica, l’ha presa per mano e ancora… scappare, senza tregua, nel fumo, tra le macerie, un’ altra bomba, il botto. Rosi, mia nonna, sbatte contro un muro, cade, Italo la tira su e vede il suo bel viso tutto graffiato….ma saranno fortunati. Con i solo vestiti indosso come unica proprietà, i miei nonni e le loro famiglie sono scappati e sono arrivati ai piroscafi, prima che una morte ancor più terribile li cogliesse.
Per chi non è scappato ci sono state le foibe. Senza distinzione alcuna. Uomini, donne, bambini. Centinaia e centinaia di morti, di orrori, di violenze, derisioni e discriminazioni. In patria. Per la mia famiglia partire è stato morire nell’animo, ma restare sarebbe stata morte certa.
Il bisnonno Umberto lavorava al comune di Zara e aveva tre figli: Antonio, il maggiore, si era arruolato nell’aviazione ancora minorenne, grazie ad una lettera scritta alla regina Margherita in cui la pregava di intercedere per lui, che voleva servire la sua Patria …che così bene l’ha ripagato. Nino, il mezzano era in marine e per finire Italo, il più giovane.
Sono scappati. E si sono ritrovati in un’Italia che li ha trattati da stranieri, neanche da figli minori. Anni di dolore per ricostruirsi una vita, col cuore sempre in fiamme per la delusione, l’amarezza di uno Stato che gli ha voltato le spalle, ha nascosto la testa nella sabbia inneggiando ai partigiani eroi, agli alleati liberatori. E loro? Gli istriani, i dalmati? Quei figli d’italia abbandonati a loro stessi, derisi, umiliati, ignorati? Ancora oggi non li ricorda quasi nessuno, sono invisibili, silenziosi, discreti, troppo bene educati per fare piazzate. La loro terra non c’è più.
Mio nonno non è mai più tornato a Zara, gli avrebbe fatto troppo male. Mio zio Nino invece è tornato, ogni volta che ha potuto, tutti gli anni, con la moglie, i nipoti, e se ne stava lì ad ingoiare amaro, per le strade fra gli slavi, con la zia Anna che diceva a mio cugino Marco: “Zitto,non farti sentire che sei italiano”. Mio nonno non avrebbe sopportato era troppo orgoglioso, troppo deluso.
Gli episodi da raccontare sarebbero tanti, della guerra e del dopo guerra: le botte, la polizia, le irruzioni dei marescialli in casa, il bisnonno in prigione, la bisnonna orgogliosa con le foto dei figli in divisa sul caminetto, l’emozione di una voce, di una parola. Queste mie righe sono solo un piccolo, modesto tributo a degli eroi veri: Italo, Antonio, Nino, Umberto, Gemma… tutti coloro che sono riusciti a sopravvivere con questo dolore mai sopito, sempre con il cuore sulle labbra nel pronunciare il nome “Zara”.
Le loro famiglie non li dimenticheranno mai, ed io, finchè avrò vita, racconterò questa storia a tutti coloro che incontrerò sul mio cammino, per non dimenticare
Città d’Italia che hanno onorato i Martiri , infoibati, annegati, fucilati, dispersi
in Istria, Fiume e Dalmazia
in tempo di guerra ed in tempo di pace
Un sentito ringraziamento a tutte le Amministrazioni
ABBIATEGRASSO (Milano) Parco Martiri delle Foibe
ABETONE (Pistoia) Scuola Norma Cossetto
ACQUAVIVA DELLE FONTI (Bari) Via Martiri delle Foibe
ACQUI TERME (Alessandria) Piazza Martiri delle Foibe
ALBANO SANT’ALESSSADRO (Bergamo) Via Martiri delle Foibe
ALBIGNASEGO (Padova) Viale Martiri delle Foibe
ALESSANDRIA Via Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati
ALESSANDRIA Via Vittime delle Foibe
ALGHERO fraz. Fertilia (Sassari) Via Martiri delle Foibe
ALLERONA scalo (Terni) Largo Martiri delle Foibe
ALTAMURA (Bari) Via Caduti delle Foibe
ALTAVILLA VICENTINA fraz. Tavernelle (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
ANCONA Scalinata Italiani di Istria Fiume e Dalmazia
ANDRIA (Barletta/Andria/Trani) Via Martiri istriani
ANTRODOCO (Rieti) Giardino Martiri delle Foibe
AREZZO Largo Martiri delle Foibe
ARONA (Novara) Largo Martiri delle Foibe
ASCOLI PICENO Via Martiri delle Foibe (attesa approvazione)
ASSISI – S.Maria degli Angeli (Perugia) Via Martiri delle Foibe
ATESSA (Chieti) proposta (attesa delibera)
AVEZZANO (L’Aquila) Via Martiri delle Foibe
BADIA POLESINE (Rovigo) Via Martiri delle Foibe
BARANZATE (Milano) Giardino Martiri delle Foibe
BARI Via Martiri delle Foibe
BASCHI (Terni) Piazza Martiri delle Foibe
BASSANO DEL GRAPPA (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
BAUCINA (Palermo) Via Martiri delle Foibe
BELLUNO Piazzale Vittime delle Foibe
BENEVENTO Piazzale Martiri delle Foibe
BETTOLA (Piacenza) Proposta attesa delibera
BETTONA (Perugia) Via Martiri delle Foibe
BIASSONO (Monza-Brianza) Via Martiri delle Foibe – Istria (1943 – 47)
BOLOGNA Giard. Martiri d’Istria, V.G. e Dalmazia,
BOLOGNA Rotonda Martiri delle Foibe
BOLZANO Ricordo agli Esuli
BONATE SOPRA (Bergamo) Parco Martiri delle foibe
BORGO SAN DALMAZZO (Cuneo) Piazza Vittime delle Foibe
BOVA MARINA (Reggio Calabria) Carabiniere Giuseppe Arconti
BRA (Cuneo) Piazza Martiri delle Foibe
BRESCIA Via Martiri delle Foibe
BRESCIA Via Vittime d’Istria, Fiume e Dalmazia
BRINDISI Via Martiri delle Foibe
BRONI (Pavia) Via Martiri delle Foibe
BRUGHERIO (Monza-Brianza) Parco Martiri delle Foibe
BUDRIO fraz. di Cento (Bologna) Via Vittime delle Foibe
BUSSOLENGO (Verona) Viale Martiri delle Foibe
BUSTO ARSIZIO(Varese) Via dei Giuliani e Dalmati
CAGLIARI Parco dei Martiri delle Foibe
CALCINAIA fraz. Fornacette (Pisa) Via Vittime delle Foibe
CALCINATO (Brescia) Via Martiri delle Foibe
CALENDASCO (Piacenza) proposta attesa delibera
CALOLZIOCORTE (Lecco) Parco Martiri delle Foibe
CAMAIORE (Lucca) Via Martiri delle Foibe
CAMOGLI (Genova) Scalinata Martiri delle Foibe
CAMPAGNATICO (Grosseto) Via Martiri d’Istria
CAMPIGLIA MARITTIMA fraz. Venturina (Livorno) Via Martiri delle Foibe
CAMPOSAMPIERO (Padova) proposta attesa di delibera
CANICATTI (Agrigento) Via Antonio Di Gioia – Carabiniere
CANICATTI (Agrigento) Via Angelo Garlisi – Agente Scelto P.S.
CANNARA (Perugia) Piazza Martiri delle Foibe
CARAPELLE (Foggia) Via Martiri delle Foibe
CARATE BRIANZA (Monza e Brianza) Piazzale Martiri delle Foibe
CARDITO (Napoli) Via Martiri delle Foibe
CARPANETO (Piacenza) proposta attesa delibera
CARPI (Fossoli) (Modena) T. in ricordo degli Esuli Istriani e Dalmati
CASALE MONFERRATO (Alessandria) Via Vittime delle Foibe
CASALVECCHIO SICULO (Messina) Via Ten. Carmelo Principato – 1940 – 1945 (infoibato)
CASERTA Via Martiri delle Foibe
CASPERIA (Rieti) Piazza Martiri delle Foibe
CASSANO DELLE MURGE (Bari) P. Martiri delle Foibe -‘Esodo Istriano-giuliano-dalmata
CASTEL MAGGIORE (Bologna) Rotonda Martiri delle Foibe
CASTELFRANCO EMILIA (Modena) Via Martiri delle Foibe
CASTELLABATE fraz. Lago di Castellabate (Salerno) Via Martiri delle Foibe
CASTELLABATE fraz.. San Marco (Salerno) Via Norma Cossetto
CASTELLAMONTE (Torino) Via Martiri delle Foibe
CASTELLANETA (Taranto) Via Martiri delle Foibe
CASTELL’AZZARA (Grosseto) Via Martiri d’Istria
CASTELNUOVO DEL GARDA (Verona) Via Martiri delle Foibe
CASTIGLIONE DELLE STIVIERE (Mantova) Via Martiri delle Foibe
CATANIA Via Martiri delle Foibe
CEGLIE MESSAPICA (Brindisi) Via Martiri delle Foibe
CERESARA (Mantova) Via Martiri delle Foibe
CERVETERI (Roma) Via Martiri delle Foibe
CERVIA (Ravenna) Parco Martiri delle Foibe
CERVIGNANO (Udine) Piazza dell’esodo istriano, Giuliano e Dalmata
CESENA (S. Mauro in Valle)(Forlì-Cesena) Giardino Vittime delle Foibe
CEVA (Cuneo) Parco Martiri delle Foibe
CHIARI (Brescia) Piazzetta Martiri delle Foibe
CHIOGGIA (Venezia) Giardino Esuli istriani, fiumani e dalmati
CHIOGGIA (Venezia) Piazzale Martiri delle Foibe
CHIUPPANO (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
CHIVASSO (Torino) Via Martiri d’Istria e Dalmazia
CISTERNA DI LATINA (Latina) P. Martiri delle Foibe – esuli di Istria, Fiume e Dalmazia
CITTA’ DI CASTELLO (Perugia) Via Martiri delle Foibe
CIVITANOVA MARCHE (Macerata) Via Martiri delle Foibe
CIVITAVECCHIA (Roma) Parco Martiri delle Foibe – Parco Uliveto
COGGIOLA (Biella) Largo Vittime delle Foibe
COGOLETO (Genova) Piazza Martiri delle Foibe
COLLEGNO (Torino) Giardino Esuli italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia
COMO Piazza Martiri Foibe Istriane
COMO Rondello Don Angelo Tarticchio
COMO fraz. Albate Giardini Martiri italiani delle Foibe istriane
CONEGLIANO (Treviso) Via Martiri delle Foibe
COPERTINO (Lecce) Via Martiri delle Foibe
CORNAREDO (Milano) Via Vittime delle Foibe
CORNATE D’ADDA (Monza/Brianza) Via Martiri delle Foibe
CORROPOLI (Teramo) Piazza Martiri delle Foibe
CORTEMAGGIORE (Piacenza) Via Martiri delle Foibe
COSTA VOLPINO (Bergamo) Parco Martiri delle Foibe
COSTABISSARA (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
CREAZZO (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
CREMA (Cremona) Piazza Istria e Dalmazia
CRESCENTINO (Vercelli) Via Martiri delle Foibe
DANTA DI CADORE (Belluno) Via Vittime delle Foibe
DESENZANO DEL GARDA (Brescia) Via Martiri Italiani delle Foibe
DESIO (Monza e Brianza) Via Martiri delle Foibe
DOMODOSSOLA (Verbano-Cusio-Ossola) Piazzale Vittime delle Foibe Istriane
DUE CARRARE (Padova) Piazza Norma Cossetto – Martire delle Foibe
FABRIANO (Ancona) Via dei Martiri delle Foibe Istriane
FANO (Pesaro Urbino) Via Norma Cossetto-Martire delle Foibe (1920-1943)
FARA DI SOLIGO (Treviso) Via Martiri delle Foibe
FERMO Largo Vittime delle Foibe
FERRARA Via Martiri delle Foibe
FIDENZA (Parma) Via Martiri delle Foibe
FIRENZE Largo Martiri delle Foibe
FOGGIA Piazza dei Martiri Triestini
FOLIGNO (Perugia) Piazzale Martiri delle Foibe
FONDI (Latina) P.Martiri delle Foibe/Eroi Caduti per la Patria
FONTANIVA (Padova) Via Martiri delle Foibe
FORLI’ (Forlì-Cesena) Via Martiri delle Foibe
FORTE DEI MARMI (Lucca) Piazza Martiri delle Foibe
FORZA d’AGR0′ (Messina) Proposta attesa delibera
FOSSANO (Cuneo) P. Norma Cossetto – Vittima delle Foibe (1920-1943)
FOSSO’ (Venezia) Via Martiri Giuliani e Dalmati
FRANCAVILLA AL MARE (Chieti) Via Martiri delle Foibe
FROSINONE Piazza Martiri delle Foibe
FURCI SICULO (Messina) Proposta attesa delibera
GALATINA (Lecce) P.Vittime delle Foibe
GALATONE (Lecce) Via Martiri delle Foibe (attesa aut. Pref.)
GALLIATE (Novara) Via 10 febbraio 1947 – Vittime delle Foibe
GATTINARA (Vercelli) Piazza Martiri delle Foibe
GAVIRATE (Varese) Piazza Martiri delle Foibe 1943 – 1945
GAVORRANO (Grosseto) Via Martiri d’Istria
GENOVA Passo Vittime delle Foibe
GHEMME (Novara) Parco Norma Cossetto
GORIZIA Largo Martiri delle Foibe
GORIZIA Via Norma Cossetto – Martire delle Foibe (1920-1943)
GOSSOLENGO (Piacenza) proposta attesa delibera
GOZZANO (Novara) Via Vittime delle Foibe
GRADO (Gorizia) Piazza Martiri delle Foibe (pass. a mare)
GRAGNANO TREBBIENSE (Piacenza) Via Martiri delle Foibe – delibera ……
GRAVINA DI CATANIA (Catania) Via Vittime delle Foibe
GROSSETO Piazza Martiri delle Foibe Istriane
GRUGLIASCO (Torino) Giardino Vittime delle Foibe
GRUMOLO DELLE ABBADESSE (Vicenza) Piazza Norma Cossetto
GUAGNANO (Lecce) Via Martiri delle Foibe (aut.Pref. 29548 del 24.06.2009)
GUIDONIA MONTECELIO – Villalba (Roma) Piazza Martiri delle Foibe
IMOLA (Bologna) Giardini Martiri delle Foibe
IMPERIA Giardini Martiri delle Foibe
JESI (Ancona) Piazza Martiri delle Foibe
JESI (Ancona) Via Martiri delle Foibe
JESOLO (Venezia) Viale Martiri delle Foibe
LA SPEZIA Piazzetta Martiri delle Foibe
LAMEZIA TERME (Catanzaro) Via Martiri delle Foibe
LANCIANO (Chieti) Largo Martiri delle Foibe
LANDIONA (Novara) Via Martiri delle Foibe
L’AQUILA (fraz. Cansatessa) Via Norma Cossetto
LATERZA (Taranto) Via Martiri delle Foibe
LATINA Piazzale Martiri delle Foibe
LATINA Viale Martiri di Dalmazia
LATISANA (Udine) Via Martiri delle Foibe
LAVAGNO fraz. San Pietro (Verona) Via Martiri delle Foibe
LAZZATE (Monza-Brianza) Largo Martiri delle Foibe
LECCE Via Martiri delle Foibe
LECCO Riva Martiri delle Foibe
LEGNAGO (Verona) Via Norma Cossetto
LEINI’ (Torino) Via Martiri delle Foibe
LEONESSA (Rieti) Largo dei Martiri delle Foibe Istriane
LESINA (Foggia) Piazza Vincenzo De Ninno finanziere – Martire delle Foibe
LESMO (Monza/Brianza) Via Martiri delle Foibe
LICATA (Agrigento) Piazzale Martiri delle Foibe
LIMBIATE (Monza-Brianza) Piazza Martiri delle Foibe
LIMENA (Padova) Biblioteca Norma Cossetto
LISSONE (Monza-Brianza) Piazza Martiri delle Foibe
LIVORNO (fraz. Antignano) Largo Vittime delle Foibe
LOANO (Savona) Via Martiri delle Foibe
LOCRI (Reggio Calabria) Via Martiri delle Foibe
LONIGO (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
LUCCA Via Martiri delle Foibe
MACERATA Via Vittime delle Foibe
MAGENTA (Milano) Parco ai Martiri delle Foibe
MAIOLATI SPONTINI (Ancona) Largo Martiri delle Foibe
MANDANICI (Messina) P.Carabiniere Domenico Bruno-Martire delle Foibe
MAPELLO (Bergamo) Via Esuli d’Istria, Fiume e Dalmazia
MAPELLO (Bergamo) Via Martiri delle Foibe
MARCELLINA (Roma) Piazza Martiri delle Foibe
MARINO (Roma) Piazzale Caduti delle Foibe
MARSALA (Trapani) Via Gaspare Stassi – Finanziere
MARTIGNACCO (Udine) Piazzale Martiri delle Foibe
MASSA (Massa-Carrara) Parco del ricordo ai Martiri delle Foibe.
MAZARA DEL VALLO (Trapani) Via Martiri delle Foibe
MELISSANO (Lecce) P. Martiri delle Foibe
MESENZANA (Varese) Largo Martiri delle Foibe
MESSINA P. Martiri delle Foibe, Esuli di Istria Fiume Dalmazia
MILANO Largo Martiri delle Foibe
MILANO Via Martiri Triestini
MIRANDOLA (Modena) Via Martiri delle Foibe
MIRANO (Venezia) Piazza Martiri delle Foibe
MODENA Via Martiri delle Foibe
MODUGNO (Bari) Parco del Ricordo delle Foibe
MOGLIANO VENETO (Treviso) Via Martiri delle Foibe
MONCALIERI (Torino) Via Vittime delle Foibe
MONDOVI’ (Cuneo) Giardini Martiri delle Foibe
MONSELICE (Padova) Via Martiri delle Foibe
MONTE PORZIO (Pesaro) Via Martiri delle Foibe
MONTEBELLUNA (Treviso) Vicolo Martiri Giuliani e Dalmati
MONTECASSIANO (Macerata) Piazzale Martiri delle Foibe
MONTECCHIO MAGGIORE (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
MONTEFIORINO fraz. Casola (Modena) P. Lindo Bertogli (carabiniere Martire di Malga Bala)
MONTELUPONE (Macerata) Via Martiri delle Foibe
MONTEMURLO (Prato) Via Martiri delle Foibe (sottopasso)
MONTEROTONDO (Roma) Largo Martiri delle Foibe
MONTESILVANO (Pescara) Via Martiri delle Foibe
MONTESILVANO (Pescara) Via Pieramico Antonio Martire delle Foibe
MONTEVARCHI (Arezzo) Giardino Martiri dell’Istria
MONTIGNOSO (Massa e Carrara) P.Martire delle Foibe – Guardia di PS Mario Buffoni
MORTARA (Pavia) Via Martiri delle Foibe
MOZZECANE (Verona) Via Martiri delle Foibe
MUGGIA (Trieste) Rotonda Martiri delle Foibe
MUGNANO DI NAPOLI (Napoli) Via Vittime delle foibe
NANTO (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
NARDO’ (Lecce) Piazzale Martiri delle Foibe
NARNI (Terni) Via Norma Cossetto – Martire delle Foibe (1920-1943)
NEPI (Viterbo) Parco Martiri delle Foibe
NERVIANO (Milano) Via Martiri delle Foibe
NISCEMI (Caltanisetta) P.za Martiri delle Foibe di Istria, Dalmazia e V.G.
NIZZA DI SICILIA (Messina) Proposta attesa delibera
NOCERA UMBRA (Perugia) Via Martiri delle Foibe
NOCETO (Parma) Via Martiri delle Foibe
NOVARA Via Vittime delle Foibe
NOVATE MILANESE Giardino Martiri delle Foibe
NOVENTA VICENTINA (Vicenza) Via Vittime delle Foibe
NOVOLI (Lecce) Via Martiri delle Foibe (aut. Pref. 38522 del 25.5.2010)
ORIA (Brindisi) Via Martiri delle Foibe
ORIOLO ROMANO (Viterbo) proposta attesa di delibera
ORISTANO Via Martiri delle Foibe
OSPITALETTO (Brescia) Via Martiri delle Foibe
OSTRA VETERE (Ancona) Giardino Martiri delle Foibe
OZIERI (Sassari) Via Martiri delle Foibe
PADOVA Via Martiri Giuliani e Dalmati
PADOVA Via Pietro e Nicolò Luxardo
PADOVA Via Riccardo Gigante
PADOVA (Ponte di Brenta) Passaggio Martiri delle Foibe
PADOVA (Università) Ricordo degli Esuli e di Norma Cossetto
PAGLIARA (Messina) Proposta attesa delibera
PAGNACCO (Udine) Piazzale Martiri delle Foibe (Istria 1943 -47)
PALAZZOLO SULL’OGLIO (Brescia) Piazza Martiri delle Foibe Istriane
PARMA Via Martiri delle Foibe
PASIAN DI PRATO (Udine) Via Martiri delle Foibe
PERUGIA Via Vittime delle Foibe (Parco)
PESARO (Pesaro-Urbino) Parco Esuli Giuliano-Dalmati
PESCARA Piazza Martiri Dalmati e Giuliani
PESCHIERA DEL GARDA (Verona) Via Caduti delle Foibe
PIACENZA (Piacenza) Giardino del Ricordo ai Martiri delle foibe
PIEDIMONTE MATESE (Caserta) Via Martiri delle Foibe – (attesa Delibera)
PIETRASANTA (Lucca) Piazza Martiri delle Foibe
PIGNATARO MAGGIORE (Caserta) Via Caduti delle Foibe
PIOVE DI SACCO (Padova) Via Martiri delle Foibe
PISA Rotonda Martiri delle Foibe
PISOGNE (Brescia) Via Martiri delle Foibe
POGGIARDO (Lecce) Via Martiri delle Foibe (1943 – 1945)
POGGIBONSI (Siena) Via X febbraio
POGGIORSINI (Bari) Via Martiri delle Foibe
POMEZIA (Roma) Via Martiri delle Foibe
PONTE DELL’OLIO (Piacenza) Via Martiri delle Foibe – delibera?
PONTE SAN PIETRO (Bergamo) Piazza Martiri delle Foibe
PONTEDERA (Pisa) Via Caduti delle Foibe
PORDENONE Pedonale/ciclabile Martiri delle Foibe
PORRETTA TERME (Bologna) Piazza Martiri delle Foibe
PORTOFERRAIO (Livorno) Via Martiri delle Foibe
PORTOGRUARO (Venezia) Via Vittime delle Foibe
PORTOMAGGIORE (Ferrara) Via Martiri delle Foibe
POVOLETTO (Udine) Ponte Martiri delle Foibe
PRATO Via Martiri delle Foibe
PRESSANA (Verona) Via Martiri delle Foibe
PRIVERNO (Latina) Giardino Martiri delle Foibe
PUTIGNANO (Bari) Via Martiri delle Foibe
RACCONIGI (Cuneo) Via Martiri delle Foibe
RAPALLO (Genova) Piazzale Martiri delle Foibe
RAVENNA fraz. Porto Corsini Parco Martiri delle Foibe
RECANATI (Macerata) Via Martiri delle Foibe
RECETTO (Novara) Via Vittime delle Foibe
REGGELLO (Firenze) Via Caduti delle Foibe
REGGIO EMILIA Viale Martiri delle Foibe
REGGIO EMILIA fraz. Coviolo Viale Martiri delle Foibe
REVERE (Mantova) Via Martiri delle Foibe
RICCIONE (Rimini) Piazzale Martiri delle Foibe
RIVA DEL GARDA (Trento) Largo Caduti delle Foibe
RIVAROLO CANAVESE (Torino) Via Martiri delle Foibe
ROBECCO SUL NAVIGLIO (Milano) Via Martiri delle Foibe
ROCCALUMERA (Messina) Piazzetta Vittime delle Foibe
ROMA Giuseppe Tosi Martire istriano (scuola)
ROMA Via Icilio Bacci
ROMA Via Riccardo Gigante
ROMA (Laurentina) Largo Vittime delle Foibe istriane
RONCHI DEI LEGIONARI (Gorizia) Piazzale Martiri delle Foibe
RONCO ALL’ADIGE (Verona) Via Martiri delle Foibe
ROSA’ (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
ROTTOFRENO (Piacenza) Via Martiri delle Foibe – attesa delibera
ROVATO (Brescia) Via Martiri delle Foibe
ROVERETO (Trento) Largo Vittime delle Foibe 1943 – 1947
ROVIGO quart. Tassina via cossetto n.
RUVO DI PUGLIA (Bari) Via Martiri delle Foibe
S.GIORGIO PIACENTINO (Piacenza) Via Martiri delle Foibe – attesa delibera
SABAUDIA (Latina) Largo dei Martiri delle Foibe
SACROFANO (Roma) Piazza Martiri delle Foibe
SALO’ (Brescia) Galleria Martiri delle Foibe
SALO’ (Brescia) Via Martiri delle Foibe
SAN BONIFACIO (Verona) Piazza Martiri delle Foibe
SAN DANIELE DEL FRIULI (Udine) Via Luxardo
SAN DONA’ DI PIAVE -Calvecchia (VE) Via Martiri delle Foibe
SAN GIORGIO IN BOSCO (Padova) Atrio di Villa Bembo – Norma Cossetto
SAN GIOVANNI ILARIONE (Verona) Via Martiri delle foibe
SAN GIOVANNI LUPATOTO (Verona) Parco Martiri delle Foibe
SAN LAZZARO DI SAVENA (Bologna) Via Martiri delle Foibe
SAN MARCO ARGENTANO (Cosenza) Via degli Esuli (attesa delibera)
SAN MAURO TORINESE (Torino) Piazzale Martiri Italiani delle Foibe
SAN MINIATO fraz. Ponte a Egola (Pisa) Via Vittime delle Foibe
SAN SEVERO (Foggia) Largo Vittime delle Foibe
SANREMO (Imperia) Piazza Martiri delle Foibe
SANTA MARGHERITA LIGURE (Genova) Giardini Vittime delle Foibe
SANTA MARINELLA (Roma) Parco Martiri delle Foibe
SANTA TERESA di RIVA (Messina) Via Martiri delle Foibe
SANT’ANGELO LODIGIANO (Lodi) Via Martiri delle Foibe
SANT’ANTIOCO (Carbonia/Iglesias) Via Norma Cossetto
SAONARA (Padova) Via Martiri Giuliani e Dalmati
SASSARI Via Martiri delle Foibe
SASSO MARCONI -Borgonuovo (Bologna) Piazzale Vittime delle Foibe
SASSUOLO (Modena) Via Martiri delle Foibe
SAVIGLIANO (Cuneo) Via Martiri delle Foibe
SAVOCA (Messina) Proposta attesa delibera
SCAFATI (Salerno) Via Martiri delle Foibe (Via delle Foibe)
SCARLINO (Grosseto) Via Martiri d’Istria
SCORZE’ (Venezia) Parco Martiri delle Foibe
SEDICO (Belluno) Via Martiri delle Foibe
SEGRATE (Milano) Parco Martiri delle Foibe
SELCI Sabino (Rieti) Piazza Martiri delle Foibe
SEREN DEL GRAPPA (Belluno) Via Vittime delle Foibe
SERIATE (Bergamo) Via Martiri delle Foibe
SERVIGLIANO (Fermo) Via Martiri delle Foibe
SESTO SAN GIOVANNI (Milano) Largo/Cippo Martiri delle Foibe
SETTIMO TORINESE (Torino) Via Vittime delle Foibe
SIMERI CRICHI (Catanzaro) Piazza Vittime delle Foibe
SOVIZZO loc. Tavernelle (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
SULMONA (Aquila) Via Martiri Istriani Delle Foibe
SURBO (Lecce) Largo Vittime delle Foibe
TARANTO Piazzale Vittime delle Foibe
TEMPIO PAUSANIA (Olbia-Tempio) Via Martiri delle Foibe Istriane
TEOLO (Padova) Via Martiri delle Foibe
TERAMO Via Martiri delle Foibe
TERAMO fraz. Piano d’Accio Via Norma Cossetto
TERMINI IMERESE (Palermo) Largo Martiri delle Foibe
TERMOLI (Campobasso) Largo Martiri delle Foibe
TERRALBA (Oristano) Piazza Martiri delle Foibe
THIENE (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
THIESI (Sassari) V.Vittime delle Foibe (finanzieri A. Serra e G.Peralta)
TOLMEZZO (Udine) L. Vittime delle Foibe ed Esuli di Istria, Fiume, Dalmazia
TOMBOLO fraz. Onara (Padova) Via Martiri delle Foibe
TORRE MAGGIORE Foggia) Via Martiri delle Foibe
TORTONA (Alessandria) Giardini Esuli Istriani, Fiumani, Dalmati e Rimpatriati
TRENTO Via Vittime delle Foibe
TREVI (Borgo Trevi) Perugia Piazza Martiri delle Foibe
TREVI (Perugia) Via Istriani
TREVISO Via Esuli Giuliano-Dalmati
TREVISO fraz. Santa Bona Piazza Martiri delle Foibe
TREZZO SULL’ADDA (Milano) Parco Martiri delle Foibe
TRICASE (Lecce) Via Martiri delle Foibe
TRIESTE Largo don Francesco Bonifacio
TRIESTE Via Norma Cossetto
TRIESTE Viale Martiri delle Foibe
TROFARELLO (Torino) Via Vittime delle Foibe
TUGLIE (Lecce) Via Martiri delle Foibe
TUORO (Caserta) Via Martiri delle Foibe
UDINE Parco Vittime delle Foibe
UGGIATE TREVANO (Como) P.10 febbraio – Vittime delle Foibe e dell’Esodo
URGNANO (Bergamo) Piazza Martiri delle Foibe
VALDOBBIADENE (Treviso) Parco Martiri delle Foibe
VALEGGIO SUL MINCIO (Verona) Via Martiri delle Foibe
VARESE Via Istria – Martiri delle Foibe
VASTO MARINA (Chieti) Via Martiri Istriani
VEDELAGO fraz. Casacorba (Treviso) Piazza Martiri delle Foibe
VELLETRI (Roma) Via Martiri delle Foibe
VENEZIA fraz. Marghera (Venezia) Piazzale Martiri Giuliano-Dalmati delle Foibe
VENTIMIGLIA (Imperia) Giardini Martiri delle Foibe
VERBANIA (Verbano-Cusio-Ossola) Parco Norma Cossetto (Medaglia d’Oro al Merito Civile)
VERCELLI Via Martiri delle Foibe
VERONA Fraz… Santa Lucia Golosine Piazza Martiri Istria e Dalmazia
VIAREGGIO (Lucca) Via Martiri delle Foibe
VICENZA Largo Martiri delle Foibe
VIGEVANO (Pavia) Via Martiri delle Foibe
VIGONZA (Padova) Via Martiri delle Foibe
VIGUZZOLO (Alessandria) Piazza Vittime delle Foibe
VILLA SANT’ANGELO (L’Aquila) Vicolo Norma Cossetto
VILLAFRANCA IN LUNIGIANA (Massa Carrara) Piazza Martiri delle Foibe
VILLANOVA SULL’ARDA (Piacenza) Via Martiri delle Foibe
VILLONGO (Bergamo) Via Martiri delle Foibe
VITERBO Largo Martiri delle Foibe Istriane
VITTORIA fraz. Scoglitti (Ragusa) Via Martiri delle Foibe
VOGHERA (Pavia) Via Martiri delle Foibe
VOLPIANO (Torino) Via Vittime delle Foibe
ZOAGLI (Genova) Scalinata Martiri delle Foibe
LAPIDE FOIBA DI BASOVIZZA
O tu che ignaro passi
per questo Carso forte ma buono,
fermati! Sosta su questa grande tomba!
E’ un calvario con il vertice
sprofondato nelle viscere della terra.
Qui, nella primavera del 1945,
fu consumato un orrendo Olocausto.
A guerra finita!
Nell’abisso fummo precipitati a centinaia,
crivellati dal piombo e straziati dalle rocce.
Nessuno ci potrà mai contare!
Avidità di conquista, odio e vendetta
congiurarono e infierirono contro di noi.
Essere italiani era la nostra colpa.
A gettarci nel baratro
furono torme di invasori,
calati nella nostra terra sotto l’influsso
di una malefica stella vermiglia.
Per viltà gli uomini
non ci hanno reso giustizia.
Ce l’ha resa Dio accogliendo i nostri spiriti,
purificati da tanto martirio.
O tu che, ora non più ignaro, scenderai
da questo Carso,
ricorda, e racconta la nostra tragedia
Federazione Grigioverde 2004
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Indocti discant et ament meminisse periti
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I Morti dimenticati – Non troverete i loro nomi sui libri di storia nelle scuole – Per questo parleremo di Loro
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“Nessuno muore del tutto finché ne sia conservato il Ricordo” Jorge Luis Borges
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Norma Cossetto e Maria Pasquinelli – Due donne nella Tragedia
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Dal pantano d’Italia è nato un fiore: Maria Pasquinellii
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Chi ripercorre il passato per comprendere il presente può essere considerato un vero Maestro (Confucio)
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Il gesto di pochi per il ricordo di molti
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Guai a seppellire la storia perché prima o poi schizza fuori come un cane rabbioso. Hegel
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LAPIDE INAUGURATA IL 10 FEBBRAIO 2011 ALL’UNIVERSITA’ DI PADOVA
PER RICORDARE GLI ITALIANI E LE ITALIANE
VITTIME DI INUMANA FEROCIA IN ISTRIA E DALMAZIA
NEGLI ANNI EROICI E TRAGICI DELLA GUERRA DI LIBERAZIONE
E DELLE PULIZIE ETNICHE,
COLPEVOLI SOLO DI AVER DIFESO
E PAGATO CON LA MORTE O L’ESILIO
L’ITALIANITA’ DELLA TERRA NATIA.
L’UNIVERSITA’ DI PADOVA
DEDICA A LORO E CON LORO
A NORMA COSSETTO
STUDENTESSA DELL’ATENEO
MEDAGLIA D’ORO AL MERITO CIVILE
AD ONORE DEL LORO SACRIFICIO
PER LA PATRIA E PER LA LIBERTA’
10/02/2011
UNIVERSA UNIVERSIS PATAVINA LIBERTAS
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STEFANO PETRIS lettera
Fiume, 9 ottobre 1945
Non piangere per me.
Non mi sono mai sentito cosi’ forte,
come in questa notte d’attesa,
che è l’ultima della mia vita.
Tu sai che io muoio per l’Italia.
Siamo migliaia d’Italiani,
gettati nelle foibe,
trucidati e massacrati,
deportati in Croazia,
falciati giornalmente
dall’odio,
dalla fame,
dalle malattie,
sgozzati iniquamente.
Aprino gli occhi gli italiani e puntino i loro sguardi
verso questa martoriata terra d’Istria
che è e sarà italiana.
Se il tricolore d’Italia tornerà,
come spero,
a sventolare sulla mia Cherso,
bacialo per me,
assieme ai miei figli.
Domani mi uccideranno.
Non uccideranno il mio spirito,
nè la mia fede.
Andrò alla morte serenamente,
il mio ultimo pensiero
sarà rivolto a Dio
che mi accoglierà e a Voi, che lascio,
così il mio grido,
fortissimo,
più forte delle raffiche dei mitra, SARA’
VIVA L’ITALIA!!!
Stefano Petris
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Invocazione per le Vittime delle Foibe
O Dio, Signore della vita e della morte, della luce e delle tenebre,
dalla profondità di questa terra e di questo nostro dolore noi gridiamo a Te.
Ascolta , o Signore, la nostra voce.
Noi siamo venuti qui per innalzare le nostre povere preghiere
e deporre i nostri fiori, ma anche apprendere l’insegnamento
che sale dal sacrificio di questi Morti.
E ci rivolgiamo a Te,
perché Tu hai raccolto l’ultimo loro grido,
l’ultimo loro respiro.
Questo calvario, col vertice sprofondato nelle viscere della terra,
costituisce una grande cattedra,
che indica nella giustizia e nell’amore le vie della pace.
Ebbene, Signore, Principe della Pace,
concedi a noi la Tua pace. Dona conforto alle spose,
alle madri, alle sorelle, ai figli di coloro che si trovano in tutte le foibe
di questa nostra triste terra, e a tutti noi che siamo vivi
e sentiamo pesare ogni giorno sul cuore la pena
per questi Morti, profonda come le voragini che li accolgono.
Tu sei il Vivente, i Signore, e in Te essi vivono.
Che se ancora la loro purificazione non è perfetta,
noi Ti offriamo, o Dio Santo e Giusto, la nostra preghiera,
la nostra angoscia, i nostri sacrifici,
perché giungano presto a gioire della splendore del Tuo volto.
E a noi dona rassegnazione e fortezza, saggezza e bontà. Tu ci hai detto:
“Beati i misericordiosi perché saranno chiamati figli di Dio,
beati coloro che piangono perché saranno consolati”,
ma anche beati quelli che hanno fame e sete di giustizia
perché saranno saziati in Te, o Signore,
perché è sempre apparente e transeunte il trionfo dell’iniquità.
Mons. Antonio Santin , Vescovo di Trieste , 1959
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Monsignor Santin visse
con animo indomito e mai rassegnato
il periodo della occupazione titina di Trieste,
subendo a Capodistria nel giugno del ’47
una intimidatoria aggressione comunista,
avente lo scopo di frenare la sua opera
in favore dei suoi tormentati fratelli istriani.
Aggressione che lo lasciò pesto e sanguinante
ma non per questo meno combattivo
nello svolgere il suo compito pastorale.
UNA PARTENZA SENZA RITORNO
TESTIMONIANZA DA MONTREAL
PROF. CLAUDIO ANTONELLI – ESULE DA PISINO
Mio padre e mia madre portarono sempre nell’anima il lutto per la perdita della terra natia, dove non vollero mai più tornare neanche per una fugace visita. Soprattutto mio padre non si riebbe mai più dal trauma del crollo del proprio mondo e degli inauditi atti di ferocia di cui furono vittime tanti suoi amici a Pisino, ad opera dei “liberatori” titini. Questo fardello doloroso di memorie e di lutti è stato da loro trasmesso a me. Ed io non riesco a parlare di certe cose senza che il male che mi porto dentro non straripi attraverso tutto il mio essere. Perché non è facile scoperchiare la bara delle vittime, degli infoibati, degli sradicati per sempre, senza soffrire profondamente di nuovo.
Noi profughi istriani, fiumani e dalmati, siamo vittime di una vicenda storica per tanti anni ignota ai più – non abbiamo avuto il conforto che altri conoscessero solo un po’ la nostra storia – e vittime della nostra stessa mitezza: noi non abbiamo mai espresso atti di violenza terroristica, neppure con bombe-carta o petardi di sorta. Se è impossibile trascorrere 24 ore negli Stati Uniti o in Canada senza imbattersi, una decina di volte, in notizie riguardanti l’Olocausto e il ruolo – storico e metafisico – di vittime riconosciuto agli ebrei, per noi è stato per tanti anni quasi impossibile trovare un interlocutore solo un po’ attento e sensibile alla nostra vicenda di esuli giuliano – dalmati. Infatti, quando, sollecitato da qualcuno, avevo parlato della mia origine e della nostra vicenda storica, avevo trovato nell’interlocutore, non di rado, perplessità, incredulità o addirittura ostilità. “Allora sei slavo !…” era una reazione normale. I comunisti, poi, ci condannavano apertamente.
L’antipatriottismo, invalso in Italia per tanti anni, spiega queste reazioni. Cosa volete, l’italiano è innanzitutto “uomo di partito”. Il sentimento di Patria gli è estraneo. In Italia ed al di fuori dell’Italia, il grottesco manicheismo stabilito dai vincitori non può conferire altre patenti al di fuori di quella di carnefici, o di alleati dei carnefici, al campo dei vinti. Da ciò consegue che Tito, per anni, è stato visto come una figura leggendaria di eroico combattente antinazista.
Sconfitta, esodo, perdita della terra natale. Tali parole evocano negli italiani brani lirici, avvenimenti biblici, pagine di storia riguardanti popoli esotici. Invece, la parola “esodo”, per noi, non ha proprio nulla di indeterminato, di vaporoso, di romantico. Esodo fu la nostra partenza di massa, con la perdita di una delle cose più preziose per l’uomo: il microcosmo che lo ha visto nascere e gli ha riempito l’anima di colori, suoni, sapori, che mai più ritroverà altrove.
Partenza, abbandono, radici spezzate, fedeltà, madrepatria. Le parole, finché non vengono vissute, sentite nella carne, non possono darci tutto quello che hanno dentro: dolcezze ineffabili o tremendi veleni.
Come passa il tempo ! La Jugoslavia di Tito solo ieri dava lezioni politiche e morali al mondo intero. Non vi era foro sui problemi dell’umanità al quale l’uomo nuovo titoista non partecipasse, per dare ammaestramenti con voce grossa ai meschini abitanti del resto del pianeta su come superare gli egoismi nazionali e borghesi, e così accedere ad una nuova umanità, più aperta, più tollerante, più generosa.
Fa quasi pena ironizzare sui sanguinosi massacri che hanno accompagnato lo smembramento della Jugoslavia lungo le sue cuciture etniche, ma non è difficile immaginare lo stato d’animo di un profugo istriano come me, che per anni ha dovuto subire le incredibili menzogne jugoslave, avallate dai “progressisti” del mondo intero, primi fra tutti gli italiani. Questi ultimi stravedevano per le bandiere e le stelle rosse, mentre giudicavano che esibire i colori della propria bandiera costituisse una provocazione di stampo reazionario e fascista.
La tragedia della nostra gente si consumò, in quei lontani giorni, nell’assenza d’ogni segno d’attenzione, di solidarietà, di simpatia, e senza la presenza dei riflettori, delle telecamere e delle cineprese, che invece illumineranno a giorno e riprenderanno per le platee del mondo i sanguinosi scontri tra le etnie jugoslave, anni dopo.
L’Istria si svuotò. Anche l’anima venne strappata ai luoghi. Lo sa così bene chi vi è tornato in visita: i luoghi non hanno più i loro Penati, i loro Mani, i loro Lari, gli spiriti benigni custodi delle memorie. I morti ingoiati dalle Foibe sono morti per sempre. Forse è stata la superstizione balcanica di far morire con gli infoibati anche un cane nero ad aver sortito il suo effetto. Nessuno, niente più tornerà. L’estraneità dei luoghi fu suggellata per sempre in quei tragici giorni. I campioni di pulizia etnica, dopo tutto, seppero pulire a fondo.
La morte delle Foibe segnò l’agonia e la fine di un popolo. Questa morte avvenne nell’isolamento, nell’indifferenza, nel silenzio. Fu una morte solitaria, senza funerali, senza segni di lutto, senza cordoglio, senza riti di passaggio. Fu una morte, appunto per questo, che non è mai stata esorcizzata. Una morte rimasta per sempre in molti sopravvissuti, come purtroppo ho potuto constatare nella mia famiglia, nei miei genitori, in me stesso.
È pur vero che i vinti hanno sempre torto. Ma questa volta ai vinti sono stati attribuiti tutti i torti dell’universo. E in più hanno avuto diritto ai lazzi e agli sberleffi. La sconfitta della Patria nella seconda guerra mondiale ha fornito un inesauribile materiale umoristico alle meningi dei creatori italiani, che hanno prodotto una chilometrica sequela di film, libri, lavori teatrali, improntati alla parodia. Il paese di Pulcinella è ritornato alla sua vocazione antica, forse la sua sola vera, di popolo di saltimbanchi, di macchiette, di gente scaltra, esuberante, che sa divertirsi, e che per secoli ha fatto il tifo ora per un occupante straniero ora per l’altro.
Oggi, dopo decenni di martellamento anche volgare contro l’Italia che fu, io stesso ho talvolta dei dubbi e mi chiedo se – dietro gli apparati, dietro una certa retorica ed il “pompierismo” di certi protagonisti e di certe comparse che seppero trarre profitto da quel “sogno di gloria” – vi fosse vera sostanza, cioè gente con intenzioni sane, coscienze normali, sentimenti giusti. Ma poi mi basta pensare ai cosiddetti “fascisti” della mia famiglia e della cerchia dei miei parenti – gente pacifica, seria, onesta, umana, leale, ordinata, con un profondo senso di civismo e di solidarietà nazionale – ed allora ancora più tragica mi appare la sorte di chi, ai confini, fu ingannato da quella speranza, e volle credere realmente in quel sogno, pagando poi di persona, anche con la vita, per quella che in fondo era un’illusione.
Molti degli italiani del confine orientale vissero il sogno di una nuova Italia come qualcosa di serio, di nobile, di bello. All’ordine ed alla serietà erano stati educati dalla dominazione austriaca. Al senso dell’onore, al patriottismo, al desiderio di essere considerati in tutto e per tutto italiani, erano stati preparati da una lunga attesa, dal culto di Roma e di Dante… Da molto, troppo tempo questa gente attendeva la “redenzione”, un termine che non ha avuto mai nulla di retorico per i nostri padri perché sentimento vero.
Triste fu la sorte di tanti profughi che, come i miei genitori, dopo il naufragio, rimasero nonostante tutto – perché nasconderlo? – fedeli a quell’illusione così vicina alla loro natura più intima, e continuarono a mettere in pratica quotidianamente gli ideali d’ordine, autodisciplina, onestà, serietà, solidarietà nazionale, patriottismo. E non avrebbero potuto far diversamente, perché non tutti cambiano natura cambiando geografia.
Chi parlava dei morti della Foiba di Basovizza, fino a non molto tempo fa rischiava l’accusa di voler minimizzare la Risiera di San Sabba. Il Presidente “più amato dagli italiani”, Pertini, non fece mai pericolose confusioni circa i martiri “doc”. Quando andò a Trieste volle commemorare le vittime della Risiera di San Sabba, ma non le vittime delle Foibe.
Non si può capovolgere il lieto fine della seconda guerra mondiale. Alla belva è stata piantata un’asta d’acciaio nel cuore. Ci mancherebbe altro che si cercasse ora di dar voce ai morti delle Foibe, che si rivelasse il martirio dei vinti, ricordando la tragedia degli stessi civili tedeschi, bambini compresi, espulsi, violentati, massacrati. Non confondiamo i cattivi con i buoni. Non confondiamo i morti innocenti ! Ai Finzi Contini i loro giardini, sempre al centro della produzione letteraria e cinematografica del mondo intero in un crescendo di cui non si intravede la fine. Silenzio assoluto, invece, per più di mezzo secolo sui nostri orti dell’Istria, sulle nostre case di pietra occupate da altri, e sullo sradicamento che è stato la peggiore tragedia che poteva toccare a noi, popolo non nomade ma profondamente attaccato alla terra, e popolo di una sola Patria.
La rinuncia forzata alla terra natale è la perdita di qualcosa d’insostituibile che aiutava a dar senso all’assurdità della vita. Di qui un sentimento di “destino mancato” che hanno tanti esuli, soprattutto quelli che vivono all’estero.
I canadesi del Quebec piangono una sconfitta subita quasi trecento anni or sono. Gli ebrei piangono un esodo avvenuto un paio di millenni fa. Vi sono stati dei giovani canadesi, australiani, americani, di genitori croati, che sono andati a combattere, a uccidere e a morire nella nuova Croazia in guerra con la Serbia (cosa che io stesso giudico eccessiva anche perché, nella mia concezione del patriottismo, alla terra in cui si nasce sono dovuti amore e lealtà). La sconfitta in Giappone causò suicidi di massa. Molto diffuso tra gli americani è il culto dell’onore nazionale. Io non voglio giustificare certi eccessi che nascono dal culto della Patria e dell’onore nazionale, ma semplicemente dire che quando paragono il mio patriottismo, il mio senso di lutto per la tragedia della Venezia Giulia e della Dalmazia al senso spasmodico d’identità etnica e religiosa, al vittimismo, al senso di esclusione verso gli altri, e al culto di un passato plurimillenario che hanno gli ebrei, io non posso non considerarmi un tiepido, un moderato, un “laico” . E lo stesso mi succede quando mi raffronto con baschi, ceceni, corsi, croati, irlandesi, serbi, e via dicendo.
L’antipatriottismo, l’opportunismo e il filo-comunismo di larghi strati in Italia sono stati la causa diretta, se non altro, della mia decisione di emigrare. Adesso può far sorridere il pensiero che vi fosse gente in Italia, allora, che temeva – come sempre temettero i miei genitori – il ripetersi del “ribaltone”, quale lo avevano già conosciuto in Istria. Essere profughi giuliani, essere fermamente anticomunisti non era certamente un titolo di merito nell’Italia che espresse il terrorismo delle Brigate Rosse e il diffusissimo fenomeno degli utili idioti e dei radicali “chic” che esaltavano non solo la Jugoslavia di Tito, ma la Cina di Mao e la Cambogia di Pol Pot.
Gli studi consacrati alle vittime di avvenimenti collettivi tragici constatano che queste rimangono afflitte da un senso di solitudine, quando tali pagine sanguinose di storia non sono conosciute dall’opinione pubblica. Il non riconoscimento e l’indifferenza altrui impediscono che si consumi il processo rituale di cordoglio, necessario ad ogni guarigione.
Il fatto che gli altri italiani siano così diversi da noi sembrerebbe indicare che il nostro dolore sia frutto di una sensibilità esagerata. Il dubbio che le nostre reazioni agli avvenimenti siano sostanzialmente dovute all’eccezionalità del nostro essere emerge per contrasto di comportamenti e di sensibilità tra il nostro patriottismo e la totale indifferenza, per mezzo secolo, della stragrande massa degli italiani alla tragedia dell’Esodo. È una caratteristica soprattutto italiana questo non far coincidere il proprio destino con il destino della Patria. La sensazione del disagio-dolore unico, incomunicabile, impedisce il conforto che deriva dalla convinzione che gli altri possano capirci.
Tutto è andato nel peggior dei modi, in maniera beffarda. La Jugoslavia è stata acclamata per decenni come una terra promessa dai nostri “progressisti”. La vita in Italia è stata dominata dal filo-comunismo e dall’opportunismo più becero. Noi profughi siamo stati ignorati, oppure considerati moralmente come dei nazifascisti. L’avversione del comunismo ha impedito a molti di noi di restare in Italia. Ma, anche all’estero, nei Consolati italiani risultavamo “nati in Jugoslavia”.
Poi i buoni e magnifici vicini dell’Est si sono scannati. E, che Dio mi perdoni, solo questo mi è apparso come un ritorno alla verità delle cose. Il sangue ha ripreso a scorrere. Le Foibe hanno ripreso la loro funzione balcanica di carnai comuni. Per noi, infine, le cose hanno ripreso il loro senso. Le nuove morti e il nuovo sangue ci hanno dato ragione.
E finalmente, oggi, la nostra tragedia è stata riconosciuta. Le tante iniziative a nostro favore intraprese a livello legislativo, tra le quali il “Giorno del Ricordo” istituito dalla Legge 30 marzo 2004 n. 92, o gli stessi francobolli postali per onorare l’italianità delle terre perdute, hanno messo fine all’indifferenza ed al silenzio nei nostri confronti. Anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è intervenuto, in occasione del 10 febbraio, per ricordare “le Vittime della pulizia etnica contro il popolo giuliano e dalmata”. Del resto, già negli anni novanta, tre suoi predecessori (Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi) si erano recati al Sacrario di Basovizza inginocchiandosi in raccoglimento davanti alle Vittime delle Foibe.
I riconoscimenti del “Ricordo” sono giunti troppo tardi per i miei genitori e per tutti gli altri Esuli che sono scomparsi lontano dalle loro amate terre, dopo mezzo secolo d’indifferenza. Né possono dissipare in noi l’amarezza di tutta una vita.
Immaginiamo per un attimo che nessuno conoscesse della persecuzione nazista subita dagli ebrei. Come dovrebbero allora sentirsi coloro che direttamente la patirono o le cui famiglie in una maniera o nell’altra la subirono? Certo, il paragone con gli ebrei è estremo, probabilmente eccessivo, ma permette comunque di far capire agli altri che il non riconoscimento di un esodo, di una persecuzione, di una tragedia collettiva è stato fonte, per troppi anni, di solitudine e di forte amarezza per i sopravvissuti.
Prof. Claudio Antonelli
Esule da Pisino (Pola)
Montreal (Canada) – 10 febbraio 2012