“Accendiamo la luce su Rossella”, Oristano si attiva per la Urru

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di Pierfrancesco Demilito

Garantire i viveri, l’acqua e le cure necessarie alle persone che affollano il campo profughi di Hassi Raduni, in Algeria. Questo era il compito di Rossella Urru, cooperante sarda della Ong  “Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli”. L’attività di Rossella nel campo algerino, che ospita i rifugiati saharawi, è stata però interrotta da un gruppo terrorista vicino ad Al-Qaeda che la notte tra il 22 e il 23 ottobre scorso ha deciso di rapirla insieme a due cooperanti spagnoli, Ainhoa Fernandez de Rincon e Enric Gonyalons.

Da quattro mesi Rossella è in mano ai sequestratori e di lei, a parte un breve video diffuso nel dicembre scorso, si hanno scarsissime notizie. Nel silenzio assordante che circonda la vicenda, però, continua l’instancabile lavoro dell’Unità di crisi della Farnesina, della Ong per cui Rossella lavorava e delle tante associazioni sarde che hanno deciso di mantenere alta l’attenzione sul sequestro della loro concittadina.

Rossella è di Samugheo, in provincia di Oristano, e la sua Sardegna ha deciso di non restare in silenzio, di chiedere che questo sequestro non venga dimenticato. Oristano ha deciso di illuminarsi per chiedere la liberazione della cooperante,“Accendiamo la luce su Rossella” è l’iniziativa lanciata del Vescovo di Oristano, Ignazio Sanna, che oltre a promuovere momenti di preghiera nelle parrocchie della provincia arborense ha chiesto ai cittadini di mantenere un lumicino acceso davanti alle finestre delle proprie abitazioni.

E anche la rete non è rimasta indifferente alla vicenda di Rossella. Da qualche tempo è attivo un blog in cui vengono raccolte le testimonianze di vicinanza giunte alla famiglia della Urru. Il blog si apre proprio con una lettera firmata dai famigliari della cooperante in cui precisano che l’intenzione non è quella di “addentrarsi in considerazioni ed analisi di ordine politico o religioso, lasciando quindi che siano gli esperti ad occuparsene in altre sedi più appropriate, questo blog vorrebbe solamente essere il punto di incontro fra tutte queste voci. Raccogliendo e condividendo in un unico spazio libero e aperto a tutti le numerose testimonianze per l’immediata liberazione di Rossella”.

A tutte queste voci vuole aggiungersi anche Mediapolitika e anche la nostra redazione, nel suo piccolo, chiede l’immediata liberazione di Rossella. Restituitela alla sua famiglia, ai suoi amici, alla sua Sardegna. Restituitela all’Algeria e ai profughi saharawi, restituitela a quella gente che ha amato e per cui ha fatto tanto.

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