Amministrative, Parma. Più che il voto conta il budget

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di Emiliana De Santis

Le elezioni amministrative sono il metro su cui i partiti calibrano le campagne elettorali per il voto nazionale e, in piccola scala, riflettono i problemi del Paese. Questa affermazione è vera ora più che mai, soprattutto a Parma. La città affronta il 6 maggio una competizione molto accesa di cui l’esisto sembra scritto ma i cui risvolti potrebbero riservare delle sorprese.

Ancora nel 2011, Parma vantava un bilancio preventivo a dir poco lodevole: in cambio di riduzioni sulla spesa per il Welfare e per i trasporti, la città dichiarava di poter investire in scuola e verde pubblico senza indebitamento e senza aumentare l’Irpef. Il tutto coronato da quello che per ogni amministratore è un successo: l’abbassamento dei trasferimenti dello Stato al Comune. Si dice che quando una cosa è troppo bella per essere vera, o non è abbastanza bella o non è sufficientemente vera. Nel caso di Parma non era sufficientemente vera. Prima la condanna della Corte dei Conti poi lo scandalo “Green Money”, hanno costretto metà della Giunta di centrodestra e con essa il sindaco Pietro Vignali alle dimissioni anticipate. Risultato: un buco di bilancio di 600milioni di euro e un Commissario speciale a reggere le sorti municipali.

Sulla sentenza della Corte dei Conti si è provato a chiudere un occhio. Sia il primo cittadino, sia il predecessore Elvio Ubaldi – oggi candidato per un nuovo mandato a sindaco con una lista appoggiata dall’Udc – sono stati condannati per colpa grave, con l’obbligo di risarcire il danno erariale causato alle casse del Comune dalla stipula di polizze illegittime con cui venivano assicurati gli errori gestionali. In pratica gli amministratori, dal 2001 al 2011, hanno contratto polizze, pagate con fondi pubblici, per coprire una serie di rischi – tra cui gli “errori” compiuti nell’amministrare – nonostante esistesse da tempo il divieto di assicurabilità degli stessi. Il paracadute ha reso possibile una gestione disinvolta e deresponsabilizzata, culminata nello scandalo “Green Money”. Secondo i magistrati, tra il 2007 e il 2011, il Comune ha creato una bolla di fittizie consulenze per incrementare il verde pubblico. Consulenze ovviamente a bilancio municipale e mai utilizzate per il loro fine poiché dirottate sì su giardini, ma di case e magioni degli esponenti della Giunta. Contemporaneamente Parma apriva le porte all’inceneritore, nell’immediato meno costoso di politiche di raccolta differenziata e smaltimento sostenibile, che avrebbero tuttavia alla lunga creato maggiore reddito grazie all’aumento di posti di lavoro. Su questo non si è certo potuto chiudere un occhio, se non altro per il quantitativo di arresti eccellenti e per l’aumento dell’Imu e dell’addizionale Irpef che ne sono seguiti. Vignali, pur proclamandosi ignaro, ha ritenuto opportuno dimettersi. «La più grave crisi dal 1975» hanno titolato i giornali all’indomani degli arresti, da quando cioè la città finì nel mirino della magistratura per una grossa vicenda di mazzette che coinvolse esponenti del Partito Socialista.

Lo stesso Ubaldi – in base agli ultimi sondaggi – si contenderebbe la carica di primo cittadino con Vincenzo Bernazzoli, esponente di una lista civica appoggiata dal Pd ed attuale presidente della Provincia di Parma. Ubaldi ha dichiarato di voler prendere le distanze dalla gestione Vignali – di cui pure, come Presidente della Giunta, ha approvato i bilanci preventivi per tutto il mandato – e, anzi, di voler continuare sulla scia del suo precedente incarico che fino al 2007 ha garantito alla città una qualità della vita relativamente molto alta. Bernazzoli, dal canto suo, punta sui temi del Welfare, della spending review e sulla soluzione della questione dell’inceneritore e dei servizi scolastici. Come da buona politica, l’uno accusa l’altro e per le inchieste giudiziarie e per l’eccessivo oscurantismo, che trasformerebbe Parma in una città chiusa su stessa e sulla crisi economica.

Ai cittadini la scelta. Ai futuri amministratori l’arduo compito di rispettare i patti elettorali.

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One thought on “Amministrative, Parma. Più che il voto conta il budget

  1. Ciao Andrea,

    ti ringrazio per il commento. La tua precisione fa dedurre che abbia letto l’articolo con attenzione e questo mi onora. Il dato è stato corretto. Nell’augurarti un buon fine settimana, spero che continui a leggere Mediapolitika sempre con la stessa partecipazione.
    Emiliana

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