Lago di San Benedetto: un paradiso distrutto dalla neve
di Roberto D’Amico
Cade la neve a Roma. Evento storico, o quasi. Sono passati ormai diversi mesi dalla “famosa” imbiancata della Capitale che paralizzò traffico, strade, negozi e costrinse molti cittadini a rimanere nelle proprie case fino ad “emergenza” terminata.
Il panorama politico nazionale e locale ha dato il meglio di sé in quell’occasione: proclami, accuse, congiure, dita puntate…come se ci fosse chi, in un evento di tale portata, potesse prevenire o semplicemente gestire il caos cittadino.
Sta di fatto, comunque, che in giro per Roma ancora si vedono i segni della nevicata: muretti abbattuti, mucchi di rami tagliati e successivamente accatastati ai lati della strada, cartelloni crollati e mai sistemati a dovere.
Ma se la città di Roma si è piegata in tal maniera faticando tutt’ora a rialzarsi, cos’è successo nei pressi della Capitale dove la nevicata è stata decisamente più forte e duratura? Siamo stati nel Comune di Subiaco, poco più di 60 km ad est della Capitale, e più precisamente nei pressi degli storici monasteri di San Benedetto e Santa Scolastica. Una zona ricca di verde, persa nella valle dell’Aniene, nel pieno dei Monti Simbruini. A pochi km di distanza le piste attrezzate per lo sci di Monte Livata e la zona residenziale degli Altipiani di Arcinazzo.
Ma proprio qui, in una zona apparentemente incontaminata o quantomeno lontana dal caos cittadino, abbiamo trovato i segni più devastanti della nevicata di questo inverno. Ai piedi dei monasteri benedettini, praticamente al livello del fiume Aniene, esiste un percorso in mezzo al bosco, diventato ormai meta di viaggiatori in cerca di natura, pace e relax. Al termine di questa “passeggiata”, abilmente facilitata grazie ad un sentiero battuto, si può arrivare a vedere il “Lago di San Benedetto”: poche decine di metri cubi di lago creato ai piedi di una cascata naturale dell’Aniene. In quel punto l’acqua, aiutata dai riflessi del sole che filtrano dagli alberi, assume un colore molto simile allo smeraldo: una vera oasi naturalistica.
Buona parte di questo paradiso, soprattutto la parte conclusiva, è stato irrimediabilmente compromesso. La forte nevicata ha sovraccaricato gli alberi presenti: il risultato, come testimoniano le foto, è la visione di decine e decine di fusti crollati letteralmente a terra che hanno alterato il precedente equilibrio tra la vegetazione e il corso dell’Aniene. Molti di loro sono finiti in acqua creando così delle piccole dighe che hanno ingigantito il fiume nei punti dove prima correva naturalmente, senza intralci. La parte finale del percorso, la più bella, è stata totalmente distrutta dalla caduta di alberi con conseguente impossibilità, da parte dei visitatori, di raggiungere il Lago di San Benedetto.
Questa è solo una piccola testimonianza di come un evento naturale fuori portata può avere ripercussioni sull’habitat naturale che non possono esaurirsi nella mera diatriba politica tra “chi ha sparso prima il sale” e chi “ha creduto agli allarmi della Protezione Civile”. Tanto impegno e tanta foga andrebbero concentrati nella bonifica di questo sito (come di altri centinaia) altrimenti irrimediabilmente compromessi dal continuo ed inesorabile mutare degli eventi climatici.