Arturo Ghergo: la perfezione in un click
di Eloisa De Felice
Bianco e nero non vuol dire solo cinema d’autore, ma anche ritrattistica. Bianco e nero ci raccontano, in un click fotografico, la ricerca della perfezione. Un must per Arturo Ghergo. Anche dopo l’arrivo del colore. Tramite l’uso sapiente dell’obbiettivo, la sua vita e quella degli anni ’30 – ’50 nella mostra monografica a lui dedicata presso il Palazzo delle Esposizioni, a Roma, fino all’8 luglio 2012.
Nato nel 1901 a Montefano, in provincia di Macerata, ma romano di adozione dal 1929. In Via Condotti, il suo famosissimo studio. Qui, rigorosamente nel formato 18×24 cm, i volti da lui fotografati si trasformano in star del cinema. I divi e le dive, invece, sempre trasfigurate da quel suo tocco unico, sembrano diventare sofisticate entità semidivine. Vere e proprie “icone”, espressamente concepite per acuire la distanza insormontabile fra il soggetto effigiato e i “comuni mortali”.
Abiti da sogno, provenienti dall’opera certosina degli atelier, cappelli ed acconciature, narrano il gusto di un’Italia post-bellica che sogna nella bellezza estrema, quasi estatica, e nel glamour, di sapore anglosassone, la sua rinascita. La luce, poi, avvolgente, misterica, a volte vagamente simbolica, rende ogni scatto di Arturo Ghergo un’opera d’arte che avvolge lo spettatore di un’insolita aura.
Il resto lo fa il ritocco manuale: vero e proprio intervento di chirurgia estetica, materialmente eseguito sulle carni vive della pellicola, poi, dissimulato con ulteriori espedienti pittorici e sapienza d’alchimista. Così, i fianchi e le braccia si sfinano, i seni si sollevano, la pelle diventa liscia come seta, gli occhi brillano di una luce profonda e soprannaturale.
L’Italia di Ghergo è bella: quella di Marella Caracciolo, non ancora signora Agnelli, Consuelo Crespi, Mary Colonna, Josè del Drago, Irene Galitzine. Un’Italia di una bellezza unica, da cinema, da film: quella di Sophia Loren, Silvana Pampanini, Gina Lollobrigida, Silvana Mangano e Vittorio Gassman. Poi, principi e principesse, ma anche Papi.
Arturo Ghergo, testimonial della bellezza e suo culture, immortala nei suoi scatti non solo volti, ma anche espressioni e sguardi, vividi, intensi, magnetici. È l’esaltazione dell’unicità, della bellezza estatica e della perfezione umana. Arturo Ghergo ci racconta così l’Italia, tramite i volti, perfetti, degli italiani.