Euro2012: «Stop al calcio per 2-3 anni». Ma per Monti è solo un desiderio

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di Chiara Baldi

Le ultime vicende nostrane in merito al calcioscommesse, che hanno coinvolto anche calciatori della Nazionale, hanno scandalizzato l’opinione pubblica, soprattutto ora che è tartassata da aumento dei prezzi, da tasse sempre più esose, da una crisi che non riesce ad essere opportunamente arginata e da un posto di lavoro sempre più difficile da ottenere. Insomma, l’avidità dei giocatori coinvolti nello scandalo del calcioscommesse è sembrata, in questo particolare momento, un affronto alle difficoltà che un intero Paese sta miseramente cercando di risolvere.

Sulla questione si è espresso anche il Presidente del Consiglio Mario Monti che, nel corso del vertice italo-polacco tenutosi la settimana scorsa, ha affermato: «al calcio forse servirebbe uno stop di due o tre anni». Per molti quello di Monti è sembrata quasi una volontà, come a dire “il Governo si sta attrezzando affinché il campionato di Serie A venga sospeso per qualche anno”. Ma quello che il Presidente del Consiglio intendeva, era, in realtà, scevro da qualsiasi velleità decisionale: «non sto facendo una proposta e men che meno una proposta che viene dal Governo, ma è un desiderio che qualche volta io – che pure sono stato molto appassionato di calcio tanti anni fa – dentro di me sento: se per due o tre anni, per caso, non gioverebbe molto alla maturazione di noi cittadini italiani una totale sospensione di questo gioco…». Ecco perché le parole di Monti, nonostante la carica politica da lui ricoperta e nonostante le accese polemiche che hanno suscitato, non avranno alcun effetto sulle decisioni future in ambito calcistico: perché il Presidente ha espresso, seppure in sede istituzionale, un parere di semplice cittadino italiano amante, per altro, del calcio.

Il passaggio più interessante della dichiarazione montiana è, però, quello che il Presidente fa in quanto ex Commissario Europeo: «trovo inammissibile, e me ne sono occupato in Europa, che si usino soldi pubblici per ripianare società di calcio». Come successe, ad esempio, alla Lazio nell’estate del 2004. Ma per Monti il declino del calcio è paragonabile a quello della politica: «è così facile, per la grande maggioranza dei cittadini, localizzare tutti i mali dell’Italia nella politica, ma è un errore: ci sono gravi, gravi difetti della politica ma in un Paese non esiste tra politica e società civile quella separatezza che a volte i membri della società civile trovano comodo pensare che esista».

Ecco, e ora diamogli torto, se ci riusciamo.

Fonte foto:

http://www.befan.it/wp-content/uploads/2012/05/monti-calcio-stop-polemica1.jpg

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