Trame.2, annulliamo il conto con le mafie
di Chiara Baldi
Ottomila spettatori, oltre 50 incontri, 160 ospiti, ben 38 libri presentati, 90 studenti che hanno partecipato ai workshop, 60 volontari da tutta Italia e 850 live tweet degli eventi. Sono questi i numeri di Trame.2, l’unico festival in Italia di libri contro le mafie, la cui location (Lamezia Terme) è, anzitutto, come ha ricordato il direttore artistico Lirio Abbate «un segnale concreto di impegno antimafia. Qui, dove sono frequenti attentati e intimidazioni, dove in sente pesantemente l’infiltrazione della ‘ndrangheta, qui abbiamo portato la cultura, i grandi nomi della lotta alle mafie accanto alle persone che ogni giorno combattono questa battaglia. Perchè l’animafia non è un singolo, o un solo soggetto, siamo noi tutti. E insieme si potranno cacciare via da Lamezia e dall’Italia questi criminali, questi codardi che agiscono nel buio della notte, dietro alle finestre, ma se poi ti incontrano non hanno nemmeno il coraggio di guardarti negli occhi. Facciamo loro abbassare lo sguardo e cacciamoli via».
A Lamezia si è raccontato di donne di mafia e di donne contro la mafia, di giovani che si sono ribellati alle mafie e che per questo hanno pagato con la vita. Si è parlato di libri ed autori minacciati, di preti “di frontiera”, di Falcone e Borsellino a vent’anni dai loro assassinii, del pool antimafia e della trattativa Stato-Mafia. Si è raccontata la storia di Pippo Fava, quella di Don Pino Puglisi, di Pio La Torre e di Alberto Dalla Chiesa. Si è ricordato Peppe D’Avanzo, rimpiangendo quel professionismo che oggi molto spesso manca a questo lavoro per tornare ad informare realmente i cittadini. A Trame.2 si è imparato ad ascoltare chi raccontava un dolore, una passione, una storia, una morte, una vita sotto scorta. A chi raccontava una vita contro la mafia.
Trame.2 proverà a tornare il prossimo anno con i suoi autori, le sue storie, le sue inchieste. Con quella voglia di diffondere la cultura della legalità proprio in quei territori in cui la legalità si è fatta sopraffare dal suo opposto, l’illegalità. In quelle terre in cui i ragazzi, allo stadio, assistono ad omicidi che continuano a chiamare “regolamento di conti”. Ma i conti non si regolano, si azzerano e basta. E lo Stato deve azzerare il conto con le mafie.
Foto di copertina di Chiara Baldi: Lirio Abbate e Attilio Bolzoni ricordano Peppe D’Avanzo.