Diritti d’autore: proposta di legge della commissione europea
di Tiziano Aceti
È di pochi giorni fa la proposta di legge della Commissione europea in fatto di diritti d’autore e di regolamentazione delle società che si occupano della ripartizione dei compensi ai musicisti riferiti ai diritti legati ai loro componimenti.
Una proposta che non è passata inosservata e che ha suscitato la reazione di alcuni artisti che hanno deciso di rispondere attraverso una lettera. Tra gli artisti firmatari della lettera figurano anche il batterista dei Pink Floyd Nick Mason, il chitarrista dei Radiohead Edward O’Brien e la popstar Robbie Williams.
Come riporta il sito on line della BBC, tra le accuse che gli artisti muovono alla proposta di legge, c’è quella che riguarda il limite massimo di cinque anni in cui le società di gestione hanno il dovere di identificare gli autori di brani per la ripartizione dei compensi, in caso la società di gestione (ad esempio, in Italia è la Siae) non dovesse trovare i proprietari dei diritti, i compensi rimarrebbero alla società. Per gli artisti, che si sono opposti alla proposta di legge, questo periodo di cinque anni riduce l’incentivo delle società a ricercare i titolari dei diritti.
Dal comunicato stampa della Commissione europea si evincono i principali obiettivi che questa proposta di legge si prefigge: in primo luogo, promuovere una maggiore trasparenza e migliorare la governance delle società di gestione collettiva attraverso obblighi di informazione più rigorosi e rafforzando il controllo delle loro attività da parte dei titolari di diritti e in secondo luogo, agevolare il conferimento di licenze multi-territoriali e multi-repertorio di diritti d’autore per l’uso di opere musicali online. In questo modo secondo la Commissione, i titolari dei diritti avrebbero voce in capitolo nella gestione diretta dei loro diritti e andrebbero a essere remunerati in maniera più rapida.
Dal medesimo comunicato si apprende come ci siano più di 250 società di gestione collettiva all’interno dell’Unione Europea, le quali gestiscono un fatturato di circa 6 miliardi di euro all’anno. L’80% del totale delle entrate raccolte da società di gestione collettiva si riferisce ai diritti del comparto musicale.
Intanto, in una nota apparsa sul sito della Siae si apprende la presa di posizione del Gesac, l’organo che raggruppa 34 tra le più importanti società d’autori dell’Unione Europea, della Norvegia, della Svizzera e dell’Islanda. Il Gesac, attraverso un comunicato stampa, si è dichiarato: “pronto a cooperare in maniera costruttiva con le istituzioni europee per migliorare la proposta laddove questo si riveli necessario per rispondere ai bisogni e alle sfide della gestione collettiva dei diritti in un’economia globalizzata”.
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