Roddick: a 21 anni numero 1 del Mondo, a 30 il prematuro ritiro

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di Giovanni Fabbri

L’annuncio – Il 30 agosto scorso, nel giorno del suo trentesimo compleanno, Andy Roddick ha annunciato il suo ritiro dal tennis professionistico. Una notizia shock arrivata nel corso degli US Open, l’ultimo Slam della stagione, il torneo più amato dal tennista americano. E pensare che nessun appassionato di tennis avrebbe scommesso su un suo così precoce ritiro quando nel 2003 il tennista di Omaha si presentò prepotentemente al grande pubblico conquistando la prima posizione del ranking mondiale alla tenera età di ventuno anni. Gli esperti dello “sport nobile” sarebbero stati pronti a puntare più di qualche monetina sul fatto che il prorompente americano avrebbe avuto una carriera degna dei più grandi di sempre. Tutti avevano cominciato a conoscere il suo servizio devastante che unito ad un potentissimo dritto rendeva l’allora numero uno del mondo un tennista quasi ingiocabile. Il suo inattaccabile schema “servizio e dritto” era in grado di nascondere i più grandi limiti del suo tennis: il rovescio ed il gioco di rete.

La rivalità con Federer – Le cose però cambiarono in fretta. Di lì a poco Roddick perse la sua aurea di imbattibilità. Nel corso dell’anno successivo infatti si presentò al mondo il più grande tennista di tutti i tempi: Roger Federer. Nel 2004 lo svizzero, oltre a togliere lo scettro di numero uno del mondo ad Andy, incontrò l’americano in finale a Wimbledon e nella finale degli US Open sconfiggendolo in entrambe le occasioni, dimostrando la sua netta superiorità e mandando in crisi di personalità il suo diretto rivale. Queste due partite inflissero un colpo durissimo all’autostima di Andy che da quel momento in poi non riuscirà più a confermarsi nei primissimi gradini della classifica mondiale, pur rimanendo per anni all’interno della “top ten”. L’ultimo importante acuto di una comunque grande carriera è rappresentato dal torneo di Wimbledon del 2009. Roddick si presenta molto determinato all’appuntamento più importante della stagione e supera i quarti eliminando l’australiano Lleyton Hewitt in quasi quattro ore di gioco. La semifinale contro il beniamino di casa Murray sembra una partita impossibile. L’americano invece si esalta, torna quello di sei anni prima, e concede all’avversario un solo set. In finale il rivale è quello di sempre, il padrone dei Championships, Roger Federer. Anche in questo caso l’americano è costretto a cedere il passo allo svizzero, ma solo al trentesimo gioco del quinto set in un match dalle sfumature epiche.

L’ultimo torneo – Oggi 3 settembre 2012, dopo aver battuto Fabio Fognini durante la giornata di ieri, Andy Roddick è ancora un giocatore di tennis. Ma lo sarà per poco tempo, fino a quando riuscirà a rimanere nel tabellone degli US Open, l’unico Slam che è riuscito a vincere, nel 2003, agli inizi della sua carriera. Il suo obiettivo è di lasciare il torneo ben figurando davanti al pubblico di casa, il suo sogno è quello di centrare un fantastico quanto improbabile trionfo per chiudere così come aveva cominciato.

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