L’Nba sbarca in Italia: i Boston annientano Milano

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di Cristiano Checchi

Che erano di un altro pianeta lo si sapeva, ma la sconfitta di soli tre giorni fa aveva illuso che qualche speranza di battere i Boston Celtics, come fatto dal Fenerbache, c’era. Venuti dal mondo Nba, ormai lontano dal momentaccio del lock out, per un tour di esibizione e di preparazione in Europa, i Boston hanno invece regolato con facilità disarmante l’EA7 Olimpia Milano: 105 a 75, 30 punti di vantaggio e poca storia. Inarrivabili, così possono essere definiti i fenomeni che al Forum di Assago hanno dato vita a uno spettacolo che difficilmente, senza la loro partecipazione, è replicabile in Italia. Vedere gente come Kevin Garnett, Paul Pierce e Rajon Rondo dal vivo è stato emozionate per gli 11mila del Foro che, nonostante il risultato non sia stato mai in bilico, si sono comunque divertiti ed emozionati.

L’idea che gli americani hanno di supremazia del loro basket su quello europeo è ben nota e giustificata comunque dai risultati nelle competizioni olimpiche su tutte. L’aver perso venerdì contro il Fenerbache, allenata poi dal tecnico della nazionale italiana Simone Pianigiani, è servita ai Boston da lezione, per serrare le fila e venire a Milano con l’intenzione di non ripetere la prestazione turca: e così è stato. Scariolo e la sua Milano ci hanno provato, ma è stata partita per poco più di un quarto di gioco, poi il crollo, complice anche l’opposizione molto più tenera dell’Olimpia rispetto alla squadra turca. A dare spettacolo sono stati sempre e solo loro, con schiacciate e combinazioni altamente spettacolari. Di spettacolo da Milano non è arrivato quindi molto, la difesa non è mai stata all’altezza e l’attacco ha smesso di funzionare dopo il 12’. La partecipazione e l’affluenza dei fan è stata ben più alta di quella che era prevista; e a seguire l’evento c’era anche gente del mondo dello sport italiano come ad esempio Gianni Petrucci (presidente del Coni) o come proprio James Pallotta. Il presidente americano della Roma che alle 12.30 era impegnato all’Olimpico per la celebrazione della Hall of Fame (iniziativa tipicamente americana) per non mancare però alle 18 al Foro di Assago per ammirare i suoi Boston, di passaggio per un bel pomeriggio a Milano. Sì, i Boston sono stati di passaggio per un pomeriggio, ma è in dubbio che queste forme di collaborazioni e d’incontri tra il basket targato usa e quello europeo siano importanti per tutto il movimento cestistico italiano.

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