“Inside her eyes” la donna nell’ immaginario mondo del Pop Surrealismo

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di Lucia Varasano

Cinque donne provenienti da Paesi differenti che raccontano la realtà femminile da leggere tutta negli occhi ritratti, angoli tanto più rivelatori quanto più reconditi dell’ anima, che dalle tele penetrano il visitatore sublimando il dolore, spogliandolo e vestendolo di nuova vita. È il sunto di un elaborato e intenso progetto curato da Alexandra Mazzanti per Palazzo Valentini ed in collaborazione con Dorothy Circus Gallery, la galleria d’ arte di riferimento per il Pop Surrealismo in Europa.

Le opere della neozelandese Leila Ataya, di Afarin Sajedi dall’ Iran, della lituana Natalie Shau, di Kwon Kyungyup dalla Corea e dell’ italiana Francesca Romana Di Nunzio, compaiono in questo magico salotto disgiunte e legate da un unico filo che prende i colori del tempo, scandito dal buio e dalla luce, e degli stadi dell’ animo femminile. L’ allestimento della mostra riflette anche questo. Le pareti spaziano dal nero- sinonimo del buio e della notte- al rosso- momento del passaggio tra il buio e la luce e tra la luce e il buio, il tramonto e l’ alba, i momenti in cui si vedono meglio le ombre- ed infine il bianco- simbolo della luce e della rinascita.

Protagonista indiscussa è un’ esorcizzata sofferenza, tesa quasi come se fosse prerogativa della vita di una donna, ma anche generatrice di un’ inspiegabile forza e di una immediata capacità di farne un’ arte “tutte le artiste che ho selezionato – ci dice Alexandra Mazzanti – hanno un carattere fortissimo e le loro opere hanno una potenza straordinaria viste a confronto. Cinque donne di paesi così lontani, così diversi, con culture così affascinanti e complesse, sono donne forti che hanno reagito a dei traumi a dei dolori, a delle sofferenze che restano un ricordo”. Un ricordo lontano, come quello che s’ intravvede negli occhi trapuntati di perle e nelle bende che fasciano i visi bianchi e rarefatti di Kwon Kyungyup, nei volti delle donne di Afarin Sajedi che, trafitti con dolce veemenza dal passaggio di pesci, hanno le labbra e gli occhi gonfi di dolore. Diventano poi fragili e potenti nelle fluenti chiome di Natalie Shau, in un mix tra pittura digitale ed elementi in 3D, ed un’ unica madonna, cangiante come le mode e i tempi, dispiegata tra le epoche da Eva “Where it all began” alla punk “The rider”di Leila Ataya. Vi sono poi le sculture fiabesche di Francesca Romana Di Nunzio che tra resina, plexy e colori acrilici ci mostra un’ insolita Kate Moss, che diventa qui una delle tante icone del nostro tempo atta a rappresentare l’ immagine femminile mediaticamente sfruttata.

Oltre ad esporre le loro opere, le cinque artiste, trovano una sintesi si sé stesse e delle loro creature in un onirico dipinto di Seven Moods, rappresentante italiano di Pop Surrealismo, unico artista maschile della Sala Egon von Fürstenberg. La mostra sarà visibile al pubblico presso la Sala Egon von Fürstenberg del Palazzo Valentini fino al 22 ottobre 2012: dal lunedì al venerdì 10:00 – 19:00/ sabato 10:00 – 13:00. Ingresso libero

foto di Lucia Varasano

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