Un anno senza Marco Simoncelli…
di Marco Milan
Caro Marco,
li hai visti questi 365 giorni in cui sei stato un po’ più lontano da noi? Chissà se hai seguito le gare di moto, se hai visto come ha trionfato Casey Stoner l’anno scorso e come quest’anno Lorenzo e Pedrosa stiano caratterizzando una lotta made in Spain in piena regola, spalla a spalla, punto a punto, per decretare il campione del mondo 2012 e per ribadire che ad oggi la Spagna nello sport batte tutti come, dove e quando vuole. Chissà se sei sobbalzato sulla tua nuvola quando hai appreso del ritorno di Valentino Rossi alla Yamaha nel 2013. Chissà se ti sei chiesto cosa avresti combinato tu in pista questa stagione, che tempi avresti fatto, quanto ti saresti sentito maturo, ormai grande tra i mostri sacri del motociclismo. E chissà cosa hai pensato nei giorni subito successivi a quel 23 ottobre di un anno fa, quando hai visto quella fiumana di gente silenziosa ma commossa, straziata ma appassionata, accorrere a Coriano, a casa tua, un minuscolo paesello di provincia che all’improvviso è diventato l’epicentro del mondo. Un paese stipato di gente come non mai, veniva quasi naturale fare il paragone con Tavullia, altro centro microscopico che quando Valentino trionfava impennando la motocicletta numero 46, si riempiva come le macchine delle famiglie che vanno al mare ad agosto. Ma Coriano piena di gente col numero 58, il tuo, non era lì per far festa, non celebrava una vittoria, un campionato del mondo. Rendeva omaggio ad un ragazzo che non avrebbe rivisto mai più, se non nei ricordi, nelle immagini di te che sorridevi prima di correre, come se andassi a pesca. E quelle immagini sorridenti, scusa se lo dico, da quel 23 ottobre del 2011 stridono, intristiscono, pungono come spine. Poi magari avranno esagerato pure, come al solito, andando alla ricerca dell’aneddoto che facesse notizia, del particolare che ancora nessuno aveva tirato fuori, dello speciale televisivo che fosse meno banale di quello andato in onda cinque minuti prima. Però a tanti di noi qua sotto serviva il tuo volto, anche a chi delle moto non interessava nulla, respirare a volte il rombo dei motori ti rendeva un po’ più vicino. Secondo me tu hai anche sorriso in quest’anno che è trascorso, nel sentire tante parole, tanti commenti, tanti ricordi su di te, e tu, da appassionato di gare, magari avresti preferito qualche commento tecnico sui piloti, o dare un’occhiata alla classifica.
Ci scommetto, dal 23 ottobre 2011 a oggi hai riso molto più di noi.
Ciao Marco.