Crisi, affitti ribassati per gli studenti fuori sede
di Elena Angiargiu
Affitti meno cari per gli studenti fuori sede. In tempi di crisi economica, mantenere un figlio che studia in un’università lontana dal luogo di residenza costa meno di un anno fa, almeno stando ad un’indagine condotta dal Movimento Consumatori. Ma alla vigilia del nuovo anno accademico, non mancano le proteste degli studenti, che denunciano rincari e affitti in nero, e le novità fiscali che, in alcuni casi, potrebbero escludere dalle detrazioni il canone di locazione per i figli fuori sede.
Costi degli affitti – Sotto la morsa della crisi è finito anche il mercato degli alloggi privati per gli studenti universitari fuori sede, che ha registrato nell’ultimo anno una significativa flessione. A rivelarlo è un’indagine del Movimento Consumatori che mostra un calo trasversale, al Nord quanto al Sud, dei costi degli affitti, sia in doppia o che in singola, facendo risultare più economiche le camere ad uso privato rispetto a ribassi più modesti per un posto letto in doppia.
Se a Milano, un posto letto in camera doppia costa in media 325€ contro i 372€ del 2011 (-14%), un alloggio in camera singola a Roma arriva a costare 520€ contro i 625€ di un anno fa (-20%). Oltre a Milano e Roma, città che detenevano il record dei costi per i due tipi di alloggio, un calo consistente si è registrato anche a Venezia (-53% per una singola), a Torino (-50% per una singola) e a Palermo (-42% per un posto letto). Lieve aumento dei prezzi, per un posto letto (+2%), soltanto a Napoli.
La diminuzione dei costi – nel 2011 si calcolava un esborso annuo di circa 11.000€ – non soddisfa, però, il Movimento Consumatori, che per bocca del suo presidente Lorenzo Miotti, ha espresso preoccupazione per i ribassi dei prezzi degli affitti “sintomatici non di una politica volta a favorire il diritto allo studio, ma di un’ulteriore diminuzione del potere di acquisto delle famiglie”.
Fisco e affitti ai fuori sede – Ma il calo dei prezzi, evidenziato dall’indagine, non viene altrettanto percepito dagli studenti, che anzi protestano per il caro-affitti. Ultimi, in ordine di tempo, gli universitari fuori sede della Sapienza che, contro la “cronica mancanza di alloggi universitari”, hanno contestato la convenzione, senza locazioni agevolate, stipulata dall’ateneo, con una struttura privata, che sponsorizza i propri annunci immobiliari sul sito web della Sapienza. Accuse prontamente smentite dal primo ateneo romano, che però da qualche mese si ritrova, insieme a Tor Vergata e Roma Tre, sotto la lente di ingrandimento della Guardia di Finanza, impegnata a portare avanti un monitoraggio sugli affitti, tramite la somministrazione di 10.000 questionari agli studenti universitari fuori sede, con l’obiettivo di colpire il mercato sommerso delle locazioni irregolari.
C’è da dire, infatti, che in pochi denunciano spontaneamente situazioni irregolari, come dimostra il limitato ricorso allo strumento della cedolare secca, che consentirebbe un risparmio del canone fino al 90% e una proroga di quattro anni della durata del contratto. Le agevolazioni fiscali, tuttavia, possono derivare non solo dalla denuncia di una situazione irregolare, ma anche dall’attestazione, nella dichiarazione dei redditi, della regolare registrazione del contratto di affitto, condizione che permette di detrarre il 19% del canone di locazione, per un importo non superiore a 2.633€, dietro esibizione delle ricevute di pagamento all’Agenzia delle Entrate. Un’opportunità di risparmio che dal 2013 tante famiglie potrebbero però vedersi fumare in seguito ai tagli degli sconti fiscali introdotti dal ddl stabilità del Governo in discussione in Parlamento. Fissati i criteri di reddito (15.000€), franchigia (250€) e tetto (3000€), bastano, infatti, i soli interessi passivi del mutuo per assorbire tutti gli altri sconti fiscali. Una situazione che, secondo i calcoli della Cgia di Mestre, riguarderebbe un milione di italiani, costretti a rinunciare alla detrazione di molti capitoli di spesa, compreso l’affitto pagato per il figlio universitario fuori sede.