Serie A- All’Inter la prima vittoria esterna allo JStadium. A Roma -6 dal derby

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di Cristiano Checchi

Il destino, e la bravura di Stramaccioni, hanno voluto che sia stata proprio l’Inter a impedire la 50esima partita senza sconfitta della Juventus. Rivali sempre, ancora di più da calciopoli, Juve e Inter hanno dato vita sabato sera all’ennesimo (ricco di polemiche) capitolo di quello che Gianni Brera amava definire Derby d’Italia. Non solo Inter – Juve però nell’undicesima di A: l’avvicinamento delle romane al derby di domenica prossima, il volo della Fiorentina di Montella, il passo falso del Napoli e la ripresa del Milan, gli altri interessanti spunti della domenica appena trascorsa.

Il derby che sarà- Inizia oggi la settimana più complicata per i tifosi di Roma e Lazio. In città tutto saprà di derby, e il fatto che le due squadre arrivano all’appuntamento con il morale diametralmente opposto non farà altro che rendere ancora più particolare l’attesa. Ci si affiderà un po’ alla cabala, un po’ ai portafortuna e si sentiranno tante frasi scaramantiche ai limiti dell’ovvietà, tutto con l’obiettivo di non portarsi sfortuna da soli.

I tifosi della Lazio ripenseranno al ’97-’98 e ai quattro derby vinti contro Zeman, i romanisti si attaccheranno al ricordo dell’unico derby vinto dal boemo (in versione romanista), quello del secondo gol di Totti nella stracittadina, quello del “vi ho purgato ancora”, inopinatamente riproposto nella versione osvaldiana “vi ho purgato anch’io”. C’è poi la legge del chi arriva peggio al derby alla fine lo vince, priva però di presupposti scientifici. L’undicesima giornata ci lascia quindi una Lazio a pezzi dalla sconfitta catanese: 4-0, doppietta di Gomez, rigore di Lodi e Barrientos; di fronte una Roma con il morale sollevato. La sensazione, in casa biancoazzrra, è che senza Klose la squadra fatichi a segnare. Assenza di Miro Klose a parte, la Lazio non ha retto il ritmo forsennato degli etnei. Con una formazione senza incontristi Petkovic finisce sul banco degli imputati, proprio nella settimana peggiore. La Roma invece si è risollevata, quanto meno mentalmente, nel posticipo contro il Palermo. Sopra 2-0 gli uomini di Zeman non hanno rivisto presentarsi l’incubo dell’ennesima rimonta. Stavolta no, dopo il 219esimo gol di Totti e il raddoppio di Osvaldo nella ripresa sono arrivati il gol di Lamela, il settimo in campionato, e il primo con la Roma di Mattia Destro. Peccato che il romanista si toglie la maglia, non del tutto, ma quanto basta per prendere il secondo giallo: rosso e addio derby. A macchiare parzialmente la prestazione, oltre il rosso a Destro, è stato anche il gol di Ilicic, scaturito però dal fallo di Miccoli su Burdisso. Di sicuro le romane arrivano al derby in credito con la fortuna arbitrale: la sfida di Firenze per la Lazio, quella con l’Udinese per la Roma, e perché no? anche quella di ieri sera, visto il mancato rosso a Munoz per fallo da ultimo uomo su Osvaldo quando si era ancora sull’1 a 0 e appunto il fallo su Burdisso che ha spianato la strada a Ilicic.

Il derby che è stato- Se l’apertura è stata per il derby che si disputerà domenica prossima, è bene tornare anche su quello che c’è stato sabato sera. Juve – Inter è andato in cascina con la solita polemica arbitrale a farla da padrone. Stavolta però, fortunatamente, gli errori di Tagliavento&co non hanno pesato sul risultato. Asamoah nel momento in cui serve Vidal per l’1 a 0 è in netto fuorigioco, ancora più grave, in quanto errore da addebitare al solo Tagliavento, il mancato rosso a Lichtsteiner per un fallaccio su Palacio. Lo svizzero già ammonito non è stato espulso, 15 secondi dopo la grazia di Tagliavento però per lui è arrivata la condanna di Conte che l’ha richiamato in panchina. Alla fine giustizia è fatta: l’Inter, che non meritava lo svantaggio e che non meritava la parità numerica, è stata nonostante tutto la prima a uscire con i 3 punti dallo Juventus Stadium. Il resto è la solita polemica. Con Stramaccioni, grande vincitore della serata, che si toglie i sassolini dalla scarpa contro Marotta che l’aveva definito “spensierato”. Moratti invece si sofferma sugli errori arbitrali definiti “voluti”. Insomma un derby d’Italia come tutti gli altri…

Le altre- Ci ha messo poco Vincenzo Montella a conquistare Firenze. La sua Fiorentina vola e centra la terza vittoria consecutiva. Come un giocattolo perfetto Jovetic e compagni asfaltano il Cagliari, che veniva da quattro vittorie consecutive, con il punteggio di 4-1. Torna al gol Jovetic, continua a segnare anche Luca Toni, contro tanti pronostici, di Gonzalo Rodriguez e Cuadrado gli altri gol. Per il Cagliari il momentaneo pareggio di Casarini. Firenze può tornare quindi a sognare, con gli incubi della scorsa stagione sempre più lontani. Il Napoli sciupone,  dopo la sconfitta nel turno infrasettimanale, inciampa in un’altra battuta d’arresto: il Toro formato trasferta (imbattuto lontano dall’Olimpico di Torino) esce con il pareggio dal San Paolo. La svolta della partita è tutta nell’errore di Hamsik che manca il gol a porta vuota, il mancato 2 a 0 e l’anticipo del dramma che scatta al minuto 91. Aronica regola male la forza del passaggio al portiere, Sansone è lesto ad anticipare De Santics in uscita e a fare 1 a 1. Ora la Fiorentina è lontana solo due punti.

Allegri piano piano comincia a ritrovare il suo Milan: 5 a 1 al Chievo, con 5 marcatori diversi oltre al solito El Shaarawy, che segna comunque il suo ottavo gol in campionato. Tornato con la difesa a 4 e con Pazzini e non Pato come prima punta anche il Milan finalmente si diverte: in gol, oltre al capocannoniere del campionato, Emanuelson, che poi dedicherà la vittoria proprio al tecnico, Montolivo, sempre più leader del centrocampo, Bojan, che è sempre meno oggetto misterioso e Pazzini, che non segnava dalla tripletta di Bologna. Ad illudere il Chievo era stato Pellissier che aveva segnato il momentaneo 1 a 1. Anche l’Udinese continua la risalita per la lotta all’Europa. Dopo la vittoria nei minuti finali contro il Catania nel turno infrasettimanale, Di Natale ha regalato un altro punto a Guidolin, raggiungendo il Bologna passato in vantaggio con il gol di Diamanti.

C’è invece aria di crisi a Genova. Ferrara con la Samp è arrivato alla sesta sconfitta consecutiva. I blucerchiati non fanno punti dal pareggio all’Olimpico contro la Roma. Ieri non è bastato neanche l’eurogol in rovesciata di Maresca, con i gol di Bonaventura e De Luca l’Atalanta è uscita con il bottino pieno da Marassi. Tre invece le sconfitte consecutiva per Gigi Delneri sulla panchina del Genoa. A Siena un’altra rovinosa caduta a causa del gol di Paci. Senza Borriello in campo il Genoa non trova la via del gol. A Pescara Stroppa ha centrato invece una vittoria importantissima. Con i gol di Abbruscato e Waiss il Pescara prende tre punti fondamentali per rilanciare le speranze salvezza, a farne le spese è stato un Parma spuntato viste le assenze di Amauri e Belfodil.

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