Cronache da Gaza: racconti di una settimana di guerra

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di Alessandra Vitullo

In questi giorni di bombardamenti incessanti, le famiglie palestinesi si ritrovano insieme, ed ecco che così, tre, quattro famiglie si ritrovano in una sola abitazione, per sentirsi più sicuri, per essere vicini nella paura generale (…) Un dottore ha detto che molte famiglie non si sono ancora riprese da Piombo Fuso, come la sua famiglia, la cui casa è stata distrutta durante Piombo Fuso. Non hanno ancora ricevuto nessun aiuto per ricostruire una nuova casa, e si sono dovuti spostare a casa di parenti. Nell’attesa di ricevere ancora gli aiuti a distanza di tre anni da Piombo Fuso, ecco una nuova operazione militare. Sentiamo che Piombo Fuso non è finito. Rosa Schiano da Gaza

Giovedì, 8 novembre. Notizie da Gaza: l’esercito israeliano ha bombardato con colpi di artiglieria molti punti della Striscia di Gaza.

Sabato, 10 novembre. Notizie da Gaza: sette persone sono state uccise dall’esercito di Occupazione Israeliano. tra questi 3 bambini, e due ragazzi Mohammed Ussama Hassan Harara, 16 anni, e Ahmed Mustafa Khaled Harara, 17 anni, colpiti mentre giocavano a pallone.

Domenica 11 novembre. Notizie da Gaza: i combattenti palestinesi hanno risposto al fuoco israeliano sparando 36 razzi verso il sud dello Stato ebraico dove le autorità locali hanno proclamato lo stato d’emergenza e invitato la popolazione civile a tenere aperti i rifugi. Secondo fonti di stampa, due civili israeliani sarebbero rimasti leggermente feriti nelle ultime ore.

Il Dipartimento di Stato di Washington ribadisce la posizione americana: “gli Stati Uniti sostengono il diritto di Israele e difendersi e condannano in modo forte il lancio di razzi da Gaza

Mercoledì, 14 novembre. Notizie da Gaza: operazione Pillar of Defence. “Quello che ho appena visto con i miei occhi, proprio pochi minuti fa è semplicemente indescrivibile. Due martiri, un fiume di sangue, persone ammassarsi e correre da tutte le parti, ambulanze, giornalisti, tutto era rosso”. Mohammed Malaka era presente quando il missile israeliano ha colpito l’auto del capo delle forze armate di Hamas, Ahmed al-Jabari, ritenuto responsabile dell’attacco missilistico del 11 novembre contro Israele.

L’inferno è alle porte di Gaza. L’escalation, innescata dall’assassinio compiuto da Israele del comandante militare di Hamas, Ahmed Jaabari, è solo alla prima fase. Dozzine di mezzi corazzati e migliaia di soldati ieri sera erano ammassati al confine con Gaza. Il ministro della difesa israeliano Ehud Barak, ha ordinato la mobilitazione di altri riservisti oltre ai 16 mila già richiamati giovedì. Arriveranno ad essere 75 mila tra qualche giorno. Nena news

Gli attacchi di oggi hanno lasciato gli ospedali privi di medicine e forniture mediche.

Un crimine che ha bisogno di un rapida risposta araba e internazionale per fermare i massacri contro il popolo palestinese assediato. Egitto, Partito Libertà e Giustizia

Giovedì, 15 novembre. Notizie da Gaza: continuano i bombardamenti israeliani contro la Striscia di Gaza: Almeno 19 le vittime palestinesi, tra cui numerosi bambini (oltre 200 feriti palestinesi da mercoledì scorso). Paura anche a Tel Aviv per lancio ieri sera razzi Fajr 5 da Gaza.

La popolazione terrorizzata di Gaza sta subendo i continui attacchi di droni, bombardamenti, fuoco navale, di questa offensiva militare indiscriminata e sproporzionata. Rimane imprigionata all’interno della Striscia di Gaza e costituisce un facile obiettivo nella guerra controllata a distanza. Nena news

Sabato 17 novembre. Notizie da Gaza: ieri pomeriggio festeggiavano nelle strade di Gaza city i miliziani delle Brigate Ezzedin al Qassam. E Radio al Aqsa, l’emittente di Hamas, mandava in onda brani nazionalisti e religiosi per accompagnare la lettura della notizia del missile M 75 caduto alle porte di Gerusalemme. «Dio è grande, Dio è grande», ripeteva lo speaker in segno di giubilo. «Sappiamo e possiamo sfidare la potenza militare di Israele, non siamo più inferiori», insisteva lo speaker riferendosi alle potenzialità strategiche del braccio armato di Hamas.

Il bilancio dei morti palestinesi sale a 45.

Se Israele, per tutelare la propria sicurezza, interviene per eliminare o limitare l’azione terroristica di Hamas, bisogna certamente essere consapevoli delle conseguenze che ci possono essere, ma bisogna anche ricordare che si tratta di legittima difesa. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini

“Cinque missili, li ho contati, hanno colpito la sede del governo. Un attimo dopo le finestre sono esplose e ci siamo ritrovati ricoperti di vetri e detriti. Grazie a Dio siamo tutti salvi». Parla a bassa voce Maher. In basso c’è il cumulo di macerie dell’edificio governativo. Le abitazioni sul lato sinistro sono tutte danneggiate gravemente. Quelle sulla destra invece appaiono quasi intatte. Stranezze dell’onda d’urto.

HANNO BOMBARDATO ORA QUA IL PORTO
pazzi maledetti
fumo e frammenti

Qui a Gaza i civili non hanno a disposizione rifugi pubblici o privati nelle case, per proteggersi. E non c’è neppure la sirena d’allarme che a Gerusalemme e a Tel Aviv allerta gli abitanti in caso di pericolo imminente. In questo martoriato lembo di terra l’unica cosa che un palestinese può fare quando gli israeliani bombardano è pregare. Nena News

Domenica, 18 novembre. Notizie da Gaza: l’aviazione israeliana ha raso al suolo l’abitazione della famiglia Al Dalu, a Gaza City. Almeno undici i morti: tra loro, i bambini Sara, Yousef, Jamal, Ranin e il neonato Ibrahim; il padre Mohammad; tre donne, Suhila (50 anni), Samah (25) e Siham (45); il 16enne Abdall Almzanar.

Stanno bombardando ora in questo momento 
ora con NAVI militari, con droni e caccia F-16 contemporamente
L’orrore sta piovendo su Gaza 
le esplosioni il suono dell’inferno
ora colpita la televione Al Quds

Khader Zahar festeggiò a lungo quando, due anni fa, fu assunto dalla redazione di Gaza della televisione araba al Quds. Cominciava a fare quello che aveva sempre sognato, sin da ragazzino. Khader ha pagato un prezzo altissimo la scorsa notte, quando l’aviazione israeliana ha colpito diverse redazioni di tv arabe. Un missile sparato da un velivolo – forse un drone – ha colpito intenzionalmente la sede di al Quds, tranciandogli di netto la parte inferiore della gamba destra. Nena News

Cari cittadini di tutto il mondo, questo è Anonymous. Il governo israeliano ha ignorato i ripetuti avvertimenti sulla violazione dei diritti umani, bloccando internet e maltrattando i propri cittadini e quelli dei paesi vicini. Novembre 2012 sarà un mese da ricordare per le forze di difesa israeliane e le forze di sicurezza di internet. Colpiremo tutti i siti web che riteniamo essere nel Cyberspazio israeliano come rappresaglia per i maltrattamenti degli abitanti di Gaza.

 

Lunedì, 19 novembre. Notizie da Gaza:  …

 

 

Si ringraziano l’Agenzia stampa Vicino Oriente (NENA), We are all freedom flotilla 2, Rosa Schiano e Michele Giorgio, per i continui aggiornamenti su Gaza

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