F1- Hamilton tiene accesa la speranza “rossa”, ma in Brasile servirà un miracolo

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di Marco Milan

Il gran premio del Texas ha incoronato Lewis Hamilton, issando lui e la sua Mc Laren sul gradino più alto del podio, precedendo i due contendenti al titolo iridato, Sebastian Vettel (secondo) e Fernando Alonso (terzo) che andranno a giocarsi dunque il campionato all’ultima gara, in Brasile tra una settimana. Il pilota tedesco della Red Bull arriverà a San Paolo con 13 lunghezze di vantaggio sullo spagnolo della Ferrari, ma anche con la consapevolezza di avere a disposizione un mezzo nettamente superiore che oggi ha messo le ruote sul traguardo 40 secondi prima della rossa di Maranello. Ci vorrà un miracolo per regalare il tris mondiale ad Alonso e non a Vettel, qualcosa di simile ad un harakiri del tedesco e ad una gara perfetta dell’asturiano, ipotesi che, onestamante, ad oggi appare molto remota. Tutto deciso invece nella classifica costruttori: la Red Bull, nonostante il ritiro di Webber per gli ormai cronici problemi all’alternatore, si aggiudica aritmeticamente il titolo delle scuderie per la terza stagione consecutiva, un risultato impressionante se si pensa che la vettura austriaca è nata solamente 8 anni fa dalle ceneri dell’estinta Jaguar.

La Red Bull, inutile girarci tanto intorno, è la vettura migliore del circus, non la più veloce, ma di sicuro la più equilibrata; eppure a metà stagione alzi la mano chi avrebbe puntato un euro sulla competitività delle “lattine”, apparse in difficoltà nell’inizio di campionato ed attardate nei confronti di Alonso che arrivò alla pausa estiva con un cospicuo vantaggio, poi completamente dilapidato con l’arrivo dell’autunno. Ecco, la Ferrari ed Alonso, se vittoria finale non sarà, dovranno interrogarsi molto sulla mancanza di innovazioni e migliorie sulla vettura, rimasta in pratica la stessa dall’inizio della stagione. Soltanto lo splendido ed innato talento del pilota di Oviedo hanno tenuto la monoposto italiana in corsa per il titolo sino all’ultimo gran premio. In vista del Brasile, però, sembrano almeno due le macchine superiori alla Ferrari: la già citata Red Bull e questa Mc Laren, veloce, potente e finalmente affidabile. Occhio anche alla Lotus, vincitrice con Raikkonen negli Emirati Arabi due settimane fa, e consueta scheggia impazzita, complici due piloti che per motivi diversi possono fungere da pericolosi incomodi per il successo: Raikkonen per talento ed esperienza, Grosjean per esuberanza (e siamo stati buoni col francesino….) e coraggio.

Di gran lunga più avvincente del 2011 – con il costante ed inesorabile dominio di Sebastian Vettel – il campionato di Formula 1 2012 si appresta a calare il sipario, col traguardo di San Paolo pronto a svelare il nome del nuovo campione del mondo. Nervi saldi sotto il casco e ai box, Vettel e Alonso, Red Bull e Ferrari, ogni minimo errore o distrazione potrebbero risultare fatali.

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