Bersani vince le primarie, Renzi lo batte nei social network ma non nelle urne
di Pierfrancesco Demilito
Bersani sarà il candidato premier del centrosinistra. Questo è il risultato del ballottaggio delle Primarie. Il segretario del Partito Democratico ha vinto con il 60,98% delle preferenze. Il sindaco di Firenze vince a Firenze (56%) e in Toscana (54%), ma perde in tutte le altre regioni d’Italia, comprese l’Emilia Romagna e l’Umbria, regioni storicamente rosse che al primo turno avevano favorito Renzi. Bersani stravince nelle grandi città (Roma 70%, Milano 61%, Bologna 69%, Napoli 74%,Reggio Calabria 72%, Palermo 66%, Cagliari 72%) confermando un ampio consenso nelle regioni meridionali.
Alle urne si sono presentati 2 milioni e mezzo di elettori, circa un milione in meno del primo turno, e il distacco tra i due candidati è di quasi 600mila voti. Anche se gli oltre 100mila elettori che avevano chiesto di votare sul sito del comitato pro Renzi fossero stati accettati ai seggi,dunque, il risultato del primo turno non sarebbe stato ribaltato, pur ammesso che tutti avessero votato per il sindaco di Firenze. Questo Renzi lo sapeva bene, per sua stessa ammissione, e probabilmente per lui sarebbe stato meglio evitare lo scontro sulle regole e favorire, durante quest’ultima settimana di campagna elettorale, un dibattito sui contenuti. La scelta di alimentare lo scontro tra le due anime del partito non ha premiato il giovane sfidante che tra il primo e il secondo turno ha perso oltre 20mila voti.
In tanti, durante la scorsa settimana, avete votato il sondaggio lanciato su Mediapolitika. Il 61% dei nostri lettori avrebbe preferito Renzi e Bersani ha raccolto solo il 32% delle preferenze. E’ evidente che nella realtà le cose sono andate in maniera decisamente diversa. Questo conferma il maggiore gradimento di Renzi tra i più giovani e i più attivi su internet e sui social network.
Spulciando i profili dei due candidati, le differenze risultano evidenti. Su facebook la pagina del sindaco di Firenze raccoglie oltre 280mila mi piace, mentre quella di Bersani si ferma a 87mila. Sul social network creato da Mark Zuckerberg, però, entrambi gli sfidanti del secondo turno sono battuti da Nichi Vendola che vanta ben 529mila mi piace (più dei voti raccolti al primo al turno che si sono fermati a 485mila). Su twitter, invece, Renzi conta 243mila followers, contro i 165mila di Bersani. Anche qui Vendola batte entrambi con 253mila followers.
E’ evidente che Bersani in vista delle politiche dovrà cercare di attirare il voto dei più giovani e costruire una campagna elettorale che sia più attenta ai social network. Ma, contrariamente a quanto desiderato da Beppe Grillo, il numero delle schede conta di più del numero dei mi piace e per ora, su questo fronte, il vantaggio di Bersani appare schiacciante.