Formula Uno 2013: chi bloccherà la Red Bull?

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di Marco Milan

Un mese o poco più all’inizio del mondiale 2013 di Formula 1. La presentazione delle vetture del prossimo campionato fornisce uno spunto propizio per capire a cosa assisteranno gli appassionati tra qualche settimana e fino ad autunno inoltrato.

Obiettivo? Tarpare le ali alle lattine – I campioni in carica della Red Bull ai nastri di partenza si appropriano ancora una volta dello scettro di grandi favoriti. Al timone il solito Adrian Newey che ha progettato una vettura con poche varianti rispetto a quella che ha trionfato nel campionato costruttori e piloti del 2012: il bolide si chiama RB9 ed ha una livrea totalmente diversa dagli ultimi anni, presentandosi infatti di un anomalo colore viola, scelto al posto del canonico blu sin qui utilizzato a far da contorno alle classiche striature rosse e al muso giallo. Lo stesso Newey, a conferma che la Red Bull aveva ben poco da migliorare, ha affermato: “Sappiamo cosa abbiamo fatto noi ma non sappiamo a che punto siano gli altri”. Come a dire: se siete capaci di migliorare le vostre macchine veniteci a prendere. Già, è proprio questo il punto: chi sarà in grado di competere con la macchina austriaca, guidata ancora dal tre volte campione del mondo Sebastian Vettel e dal fido scudiero Mark Webber? Facile sarebbe rispondere la Ferrai e Fernando Alonso, confermato prima guida della scuderia di Maranello accanto a Felipe Massa, ma bisogna capire quanto la F138 (questo il nome scelto per la nuova Rossa) sia stata in grado in sede di costruzione di limare quelle differenze che hanno tradito il pilota spagnolo nelle battute finali dello scorso campionato, soprattutto quando Vettel da settembre in poi ha messo la freccia senza più toglierla, se non a sorpasso ampiamente completato. L’affidabilità e la velocità della Ferrari non sono mai state messe in discussione, semmai ciò che spaventa i tifosi del Cavallino è l’incapacità degli uomini di Maranello di apportare quelle modifiche tecniche per lottare con la Red Bull sino all’ultima curva dell’ultimo gran premio. La F138 si presenta con pance laterali più filanti e con la scomparsa dello scalino sul muso, caratteristiche che dovrebbero migliorare le prestazioni soprattutto a livello aerodinamico.

E le altre? La McLaren, partito Hamilton in direzione Mercedes, ripone le sue speranze nel navigato Jenson Button, campione del mondo nel 2009, esperto e sicuro, e nella promessa Sergio Perez. Il messicano ha dimostrato di essere veloce e competitivo nei due anni alla Sauber, ma probabilmente ancora un poco acerbo, spesso incapace di gestire pressioni e momenti topici delle gare. Il tallone d’Achille della McLaren è stato negli ultimi anni quello relativo all’affidabilità: gare dominate per metà dopo qualifiche strabilianti, e, improvvisamente, motori andati a fuoco, elettronica in tilt, cambi bloccati, ed altri accidenti che spedivano i poveri piloti nei box anzitempo. E’ proprio su questo che hanno lavorato i tecnici di Woking, poiché le velocità di punta della scuderia britannica sono state spesso le migliori, anche superiori a quelle di Red Bull e Ferrari. Tolti i veli anche alla Lotus che ha confermato al volante l’uomo di ghiaccio Raikkonen e lo spericolato francese Grosjean, tanto talento ma anche qualche gene di follia di troppo. Ma occhio a questa macchina, dimostratasi affidabile e veloce in gara; se migliora anche in qualifica può essere la scheggia impazzita del campionato. Incognite alla Mercedes: è arrivato Hamilton al posto dell’arrugginito Schumacher, d’accordo, ma basterà il pilota inglese assieme all’eterna promessa Rosberg a rendere competitiva una vettura che negli ultimi tre anni ha parlato, pontificato e pronosticato trionfi ottenendo la miseria di un solo successo (Rosberg in Cina l’anno scorso)? Lenta in prova, inaffidabile in gara, per di più pure parecchio jellata. Insomma a Stoccarda di lavoro ne avevano.

Per il resto, nessun altro sembra in grado di ottenere qualcosa in più di sporadici piazzamenti onorevoli: la Force India deve ancora decidere chi piazzare come seconda guida accanto al confermato scozzese Paul Di Resta. Il giovane francese di origini italiane Jules Bianchi sembra favorito su Adrian Sutil e su Bruno Senna, appena appiedato dalla Williams. Williams che ha sbandierato novità di rilievo ma che non appare sufficientemente attrezzata per poter impensierire i grandi marchi, e che ha confermato al volante il bravo e veloce venezuelano Pastor Maldonado a cui manca solo un po’ di equilibrio e malizia per diventare un ottimo pilota, ed ha scelto al suo fianco l’esordiente finlandese Valtteri Bottas.  La Sauber, sempre motorizzata Ferrari, si presenta al via con piloti nuovi di zecca: l’apprezzato tedesco Niko Hulkenberg, strappato alla Force India, ed il messicano Gutierrez, ennesimo talento proveniente dalla GP2, palestra fenomenale per i ragazzi che tentano l’avventura automobilistica. La Toro Rosso conferma Ricciardo e Vergne alla guida; le piccole scuderie, che saranno orfane della defunta HRT, affossata da debiti e mancanza di fondi necessari per iscriversi al campionato, faranno come al solito da contorno, consapevoli di non poter ottenere neanche un punticino se non a seguito di improbabili cataclismi o harakiri altrui. Di qui la decisione di affidarsi a piloti giovani ed entusiasti anche solo di stringere fra le mani un volante di Formula 1, oppure a qualche ragazzotto più attempato ma con un notevole fardello di sponsor nelle tasche della tuta. La Caterham, peraltro, non ha sciolto i dubbi su chi mettere a fianco del francese Pic: in lizza Senna e Petrov (a proposito di sponsor…) oltre ad un paio di talenti da svezzare. In bocca al lupo a Max Chilton, classe 1991, a cui la Marussia ha dato fiducia promuovendolo come guida titolare.

Appassionati di Formula 1, riscaldate i motori del vostro divano, l’avventura sta per (ri)cominciare.

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