L’ambasciatore Usa ai liceali romani: “Agite per il cambiamento come il M5S”
di Emiliana De Santis
Parole che hanno suscitato un’aspra polemica ma che soprattutto hanno destato grande stupore, quelle pronunciate dall’ambasciatore statunitense a Roma, David Thorne che, parlando al Liceo Visconti in occasione della giornata dedicata all’orientamento professionale, ha detto: “tocca a voi ora agire per il vostro Paese, un Paese importantissimo nel mondo. So che ci sono problemi e sfide in questo momento, problemi con la meritocrazia, ma voi potete prendere in mano il vostro Paese e agire, come il Movimento Cinque Stelle, per le riforme e il cambiamento. Spero che molti di voi daranno un contributo positivo in questo senso”.
Non è stata quindi l’esortazione al cambiamento e alla valorizzazione della meritocrazia il problema, ma il fatto che l’ambasciatore abbia fatto esplicito e specifico riferimento a Grillo come esempio di rinnovamento per l’Italia. Al di là delle dispute e della rincorsa alle smentite (“Mi fa piacere che le mie parole abbiano suscitato grande interesse ma non appoggio nessun soggetto politico. Si al dialogo con tutti” queste le dichiarazioni di pronta smentita del plenipotenziario americano) vediamo quali sono i programmi del Movimento Cinque Stelle per la Scuola e l’Università. Spiccano l’abrogazione della riforma Gelmini, la concessione dei fondi alle sole scuole pubbliche e la destinazione alla ricerca di maggiori contributi. Ma questo potevamo aspettarcelo. A seguire l’abolizione del valore legale dei titoli di studio, la valutazione dei docenti universitari unicamente da parte degli studenti e la svolta digitale, accompagnata dallo studio obbligatorio della lingua inglese. Su questi punti ha provveduto quindi ad agire il Ministro Profumo che aveva lasciato in sospeso alcuni dossier cari al Partito Democratico e che ora si sta invece affrettando a chiudere tutto quanto sia possibile chiudere. Ecco perciò il testamento del ministro, di cui Mediapolitika si è occupata nello scorso numero, in cui si cita l’importanze di parificare i titoli di studio con gli altri Paesi europei per non essere esclusi dal sistema formativo continentale e l’approvazione del decreto sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione, con relativa nomina dei vertici Indire e Invalsi – le agenzie operative del sistema stesso. È di questi giorni infine la notizia che sono stati stanziati 256,5 milioni di euro per potenziare le infrastrutture di ricerca delle Università e degli Enti pubblici di Ricerca nelle Regioni della Convergenza (Sicilia, Calabria, Puglia e Campania); elaborare progetti di innovazione della PA per garantire servizi di elevata qualità ai cittadini; sostenere la competitività delle imprese, anche a livello di start up, attraverso quattro iniziative di ricerca e innovazione. Le risorse a disposizione sono quelle del Piano di Azione e Coesione cui MIUR e MISE hanno aderito nel 2012.
Ed inoltre la puntualizzazione su quanto è ancora da completare in materia di rivoluzione digitale e insegnamento della lingua inglese. Onore al merito, in tal senso, ai grillini, che hanno fatto del web il loro strumento di espressione e che vorrebbero vedere una scuola digitalizzata – e secondo loro meno costosa – in cui l’e-learning e gli e-book, permetteranno agli studenti di accedere gratuitamente ai testi scolastici e alle lezioni dei migliori professori universitari. Pari discorso per l’inglese, insegnato obbligatoriamente fin dall’asilo. Infine l’aumento della retribuzione degli insegnanti – che si intuisce dalle parole di Grillo ma non è stato mai esplicitamente dichiarato – e il miglioramento qualitativo e quantitativo delle strutture, in modo che studenti e insegnanti possano essere accolti in strutture più sicure e agevoli.
Resta quindi da capire se si tratterà di un programma di “abolizioni” od anche di “proposizioni”.