Moto Gp. Domenica in Qatar parte il mondiale, chi all’inseguimento di Lorenzo?

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Parte domenica in Qatar il mondiale di motociclismo 2013, con la grande curiosità e l’interrogativo di sapere chi sarà in grado di battagliare col campione del mondo in carica Jorge Lorenzo.
Il pilota spagnolo della Yamaha è il grande favorito anche quest’anno, ha esperienza, carisma, personalità ed una moto ormai collaudata che conosce a menadito. Il ritorno nel box della Yamaha stessa di Valentino Rossi non sembra aver messo Lorenzo di cattivo umore, anzi, stavolta la sfida interna col pilota pesarese lo stuzzica, e questo è chiaro segno di autostima e consapevolezza della sua forza. Valentino, dopo i due anni disgraziati alla Ducati, ha però voglia di riscatto, desiderio di lottare di nuovo gomma a gomma coi primi della classe e andarsi a prendere il decimo mondiale della carriera. Ma Rossi parte in sordina, almeno nelle dichiarazioni pre mondiale, sostenendo di non essere al 100% e lasciando l’onere di favoriti a Lorenzo e a Pedrosa. In realtà Rossi ha tutte le carte in regola per vincere, nonostante i suoi 34 anni freschi freschi e nonostante in Yamaha, è chiaro, si punti maggiormente su Lorenzo, più giovane e successore designato del centauro di Tavullia. Sempre alla Yamaha c’è anche Crutchlow, veloce ma non abbastanza da meritare una moto ufficiale, e peraltro molto polemico in inverno col team che, a suo dire, non gli evolve la moto regalandogli il ruolo di comparsa. Peccato perché il pilota britannico ha buone qualità.
Grandi aspettative dopo l’addio alle corse di Casey Stoner, le ripone la Honda su Marc Marquez, campione del mondo nella Moto 2 l’anno scorso e, parere unanime nel puddock, destinato ad una carriera colma di successi. Occhio però a non caricare troppo il ragazzo di responsabilità: Marquez è bravo – vero, veloce – vero, ambizioso –  vero, ma ancora molto giovane (i suoi 20 anni gli fanno ottenere la palma di più giovane della compagnia) e potrebbe quindi risentire troppo della pressione che lo vorrebbe subito vincente. Inoltre accanto a lui c’è Daniel Pedrosa, l’eterna promessa che quest’anno vuole trasformarsi da anatroccolo in cigno, vuole vincere non solo qualche gara come fa di solito, ma molto di più, vuole davvero il mondiale. L’anno scorso Dani si è svegliato troppo tardi e la rincorsa a Lorenzo non è stata sufficiente a fargli compiere il sorpasso in classifica, ma se stavolta dovesse partire forte e mantenersi finalmente costante, beh allora sarebbero guai grossi per tutti gli altri.
Di curiosità ne desta indubbiamente la Ducati, un po’ per capire come gestirà il dopo Rossi, un’esperienza che bella figura alla scuderia di Borgo Panigale non ha fatto fare di certo, un po’ per capire se davvero quelle migliorie chieste e richieste da Valentino siano state portate e consentano alla Desmosedici di essere competitiva; per farlo ecco un altro pilota di casa nostra, quel Dovizioso che si è stancato di essere considerato il simpatico del gruppo e desidera entrare a far parte di un altro club, quello dei vincenti. Nella Ducati non ufficiale farà poi l’esordio tra i grandi Andrea Iannone, altro talento italiano. Insomma, Rossi alla Rossa non ha funzionato, ma in Ducati il made in Italy prosegue con rinnovate speranze, un made in Italy unito al Born in the Usa, dato che gli altri componenti del team saranno il solito Nicky Hayden e Ben Spies, un altro che se al talento unisse anche il cervello sarebbe già nell’olimpo del motociclismo.
Ci siamo dunque, accendete i motori (e le luci, dal momento che in Qatar continuano ad organizzare corse nel pieno della notte) e aspettatevi scintille.
Marco Milan
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