Champions League. Borussia Dortmund in semifinale dopo una partita epica contro il Malaga
di Marco Milan
Un non appassionato di calcio che dovesse imbattersi in questo articolo non riuscirà a comprendere fino in fondo le emozioni che sono corse nelle vene di chi invece per questo sport nutre passione, sentimento e fibrillazione. Beh, quello che è successo a Dortmund, negli ultimi minuti del quarto di finale di Coppa dei Campioni tra i padroni di casa del Borussia e gli spagnoli del Malaga lascia negli occhi dei tifosi un velo di emozione fantastico, un oblio e una pelle d’oca che poche volte si verificano.
Al Westfalenstadion si parte dallo 0-0 in terra spagnola nella partita di andata. Lo stadio è pieno come un uovo e ribolle di passione giallo nera, anche se le cose per i ragazzi di Jurgen Klopp si mettono subito male a causa gol del Malaga di Joaquin, per anni promessa incompiuta del calcio spagnolo e che invece negli ultimi tempi proprio a Malaga sta ritrovando i fasti di un tempo. Sempre nella prima frazione di gioco il Borussia pareggia col solito Lewandowski al termine di una delle più belle azioni di questa edizione della Coppa Campioni: tocchi di prima e assist finale di Reus con un colpo di tacco magistrale che libera il centravanti polacco. Il Dortmund non gioca come al solito, un po’ di emozione, un po’ però ce lo mette anche il Malaga che si chiude ordinatamente lasciando pochi spazi ai tedeschi. In più ci si mette Willy Caballero, il portiere dei biancoazzurri iberici, che inizia a parare tutto e il contrario di tutto, compresi alcuni interventi di piede stile Garella. Reus, Gotze e compagni le provano tutte, non sono brillanti e si innervosiscono pure, tanto che al minuto 82 sembra calare il sipario sulla loro avventura europea in questa stagione: Julio Baptista, ex ingombro della Roma, mette Eliseu, ex soprammobile della Lazio, davanti alla porta (e pure in fuorigioco): un boccone troppo goloso per non inghiottirlo e il Malaga va sul 2-1, ovvero ad un passo da una clamorosa e storica semifinale. E qui accade l’inverosimile perché il Borussia pare non avere più la forza, né quella fisica e né tantomeno quella mentale; poi però al 90’ l’ennesima palla buttata al centro dell’area fa scaturire un groviglio di rimpalli che alla fine premiano Reus, la cui zampata riporta sotto il Dortmund: 2-2, ma non basta ancora. Saltano schemi e tattiche, il Malaga scappa verso la sua porta come un topo verso la tana, il Borussia scaraventa il pallone in avanti e ci si getta dietro alla disperata. E’ il 93’, una palla rasoterra dalla sinistra crea l’ennesima mischia, Santana, ruvido difensore dei tedeschi, pasticcia sulla linea di porta, non trova più il pallone, si ritrova portiere e difensori sdraiati sulla linea di porta, chiude gli occhi e sottomisura spinge al di là della rete il gol del 3-2, dell’apoteosi di un pubblico che fatica a crederci, a rendersi conto. Polemiche anche qui, però, la posizione di Santana pare infatti irregolare, proprio come Eliseu poco prima. E’ finita davvero stavolta, il Borussia Dortmund è in semifinale più di 15 anni dopo l’ultima volta, il Malaga è disperato, incredulo e pure incavolato, ma tant’è. Una serata di calcio indimenticabile, come Italia-Germania del ’70, come Manchester Utd-Bayern Monaco del ’99. Chi non ama il calcio non può capire, ma non capirà mai neanche cosa si è perso.