Ciclismo. Giro d’Italia: sabato il via da Napoli. Nibali sfida Wiggins
Il Giro d’Italia non è solamente la corsa ciclistica più importante che si svolge nel nostro paese. È molto di più: è un contenitore di ricordi, emozioni, valori, parte integrante della memoria collettiva del nostro paese, trait d’union tra il Nord e il Sud, gusto per l’avventura che ci porta in 21 giorni a riscoprire i luoghi più belli della nostra penisola. Ma Il Giro è soprattutto passione: del pubblico, innanzitutto, che grazie al suo trasporto funge da autentica benzina per i corridori, incoraggiati dal primo all’ultimo arrivato, dall’inizio di ogni tappa fino alla sua conclusione; dei ciclisti che macinano oltre tremila chilometri in tre settimane, rappresentando la cultura della fatica e dell’impegno. Passione che si protrae di generazione in generazione e che rende possibile la disputa della corsa rosa dal lontano 1909 in maniera consecutiva, salvo per le interruzioni dovute alla prima e alla seconda guerra mondiale.
IL PERCORSO- La 96 esima edizione della corsa Rosa prenderà il via sabato prossimo da Napoli con un circuito cittadino e, contrariamente alla consuetudine, arriverà a Brescia e non a Milano domenica 26 maggio. Tanto Sud in programma, come non accadeva dal 2008 nell’edizione partita da Palermo: il Giro toccherà tutte le regioni del Meridione, eccetto la Sicilia, per poi risalire lungo le coste dell’Adriatico. La prima selezione si avrà nell’ottava tappa con la cronometro individuale di 54,4 km che si snoderà tra Gabicce mare e Saltara. Il giorno successivo, omaggio a Firenze che ospiterà i Mondiali di ciclismo nel settembre venturo. Poi, nell’undicesima tappa l’arrivo sul Vajont per ricordare il 50 esimo anniversario della tragedia che provocò la morte di duemila persone. Le grandi salite, come si consueto, sono fissate nell’ultima settimana. Dopo l’assaggio con l’altopiano del Montasio (10° tappa) e l’ascesa al Sestiere (14° tappa), il Giro entrerà nel vivo con l’arrivo in salita sul Col du Galibier, ascesa mitica del Tourde France, a quota 2642 metri. La corsa si deciderà tra la 18° e la 20° tappa: aprirà questo trittico di fuoco l’inedita cronoscalata sul Polsa, poi il giorno seguente tappone alpino con Gavia e Stelvio (cima Coppi a 2757 metri) e gran finale con l’arrivo sulle Tre Cime di Lavaredo.
I FAVORITI- La corsa molto probabilmente vivrà sul duello tra Nibali e Wiggins. Lo squalo dello Stretto ha deciso quest’anno di concentrarsi esclusivamente sul Giro d’Italia e sogna il primo successo dopo i podi del 2010 e del 2011. A contendergli il titolo il britannico, vincitore dell’ultimo Tour de France, che avrà dalla sua la cronometro iniziale, ma poi dovrà difendersi nelle salite dell’ultima settimana, le quali presentano pendenze assai più dure di quelle affrontate nell’ultima Gran Boucle. Puntano alla vittoria anche il campione uscente, Rjder Hesjedal a caccia di uno storico bis, il basco Samuel Sanchez, campione olimpico a Pechino e l’australiano Cadel Evans, vincitore del Tour 2011. Possibili outsider gli italiani Basso, Scarponi Pellizzotti e l’olandese Robert Gesink. Non ci sarà, invece Alberto Contador che ha preferito concentrare l’intera stagione sul Tour de France. Per le volate, tutti contro Cavendish. A provare a mettere in discussione lo scettro di numero uno degli sprinter ci saranno Sasha Modolo, Elia Viviani, il tedesco Degenkolb, ma soprattutto l’australiano Goss. Per tutti gli appassionati appuntamento a sabato 4 maggio, le fasi finali di ogni tappa saranno trasmesse su Rai 3.
Giuliano Corridori