Serie A. La Juventus si prende il derby. Il Pazzo Milan respinge l’attacco della Fiorentina. Il Palermo continua a sognare

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Giornata di derby di Torino, giornata che ormai la triste tradizione italiana vuole condita, prima che dallo sport, dagli scontri e dai tafferugli, stavolta però senza feriti. Il derby vero, quello in campo, è scivolato via sotto la pioggia torinese, tra agonismo (vedi la zuffa tra praticamente mezza Juventus e Meggiorini, accusato addirittura di offesa razziste a Pogba) e poco spettacolo, caratteristiche tipiche dei derby. La forza prorompente della Juventus alla fine ha colpito, e l’ha fatto con gli uomini simboli dei successi contiani, i centrocampisti. Tutto nel finale, prima Vidal per il suo nono gol stagionale, poi Marchisio, vero e proprio ammazza Torino. I granata escono dal derby comunque a testa alta, con la consapevolezza di aver limitato al massimo il potenziale bianconero, con la beffa di non aver ricevuto un rigore che per trattenuta di Bonucci su Jonathas poteva starci. Per Conte adesso il bis scudetto è a un passo, realizzabile proprio il 5 maggio contro il Palermo, come fu nel 2002. Per il Toro invece torna la paura visto che Genoa e Palermo ora sono dietro solo 4 punti.

Con lo scudetto assegnato è la zona Europa come al solito a catturare le  maggiori attenzioni. Il Milan ha mantenuto la terza posizione con la difficile vittoria casalinga contro il solito bel Catania. Gli uomini di Maran, al quale manca un punto per fare il nuovo record di punti degli etnei in serie A, non sono riusciti a tenere il doppio vantaggio, tutto merito dell’ingresso di Pazzini che con due tap-in ha portato di nuovo terzo il diavolo rossonero. Legrottaglie, Flamini, Bergessio, Pazzini per due volte e Balotelli su rigore i marcatori della bella partita. Nel pomeriggio, come spesso è capitato, si è assistita a una grandissima Fiorentina. La squadra di Montella ormai non si ferma più, come una schiacciasassi passa anche a Genova contro la Sampdoria. Le reti ancora di Cuadrado, Ljajic e Aquilani, proprio come i primi tre gol contro il Torino. Per il giovane Ljajic anche il gusto di aver realizzato un gol e un assist proprio contro Delio Rossi, dopo i fatti noti dello scorso anno (per la cronaca i due non si sono salutati). Al quinto posto c’è la strana Roma di Andreazzoli, che dopo l’1 a 1 con la retrocessa Pescara ne ha rifilati invece 4 a un Siena ancora in lotta per continuare l’avventura in Serie A. C’è stato il ritorno di Osvaldo al gol all’Olimpico (tripletta), e quello ancora di Lamela (quota 15 per entrambi). Partita senza storia, con solo quella del numero nove giallorosso da raccontare. Le orecchie al pubblico, lo sguardo torvo alla Curva Sud dopo la tripletta e quella maglia stirata dalla parte del nome in faccia al pubblico: questi i motivi per quei fischi arrivati anche dopo 3 reti e che evidentemente non sono bastate per far dimenticare a tutti atteggiamenti e i comportamenti troppe volte sopra le righe e fuori luogo. Dietro la Roma quinta c’è la lanciata Udinese, che ormai dalle retrovie, quasi sottotraccia, è arrivata a lottare ancora una volta per l’Europa. Nell’anticipo di sabato contro il Cagliari è bastata la rete di Pereyra per issare i bianconeri sesti in classifica, a – 1 dalla Roma. Sotto la compagine di Guidolin c’è l’Inter di Stramaccioni che è tornata a cadere a Palermo, il quinto gol consecutivo di Ilicic è basato per affondarla. Oltre che per la sconfitta i neroazzurri tornano a Milano con il dolore per l’infortunio al tendine d’Achille di capitan Zanetti. Un brutto infortunio che si spera però non faccia mettere la parola fine alla carriera di un grandissimo campione. Dietro i nerazzurri continua la caduta libera della Lazio (adesso all’ottavo posto) che non è andata oltre lo 0 a 0 sul campo del Parma. Le emozioni tutte negli ultimi 90 secondi: gol annullato a Paletta, gol annullato a Kozak, tutte e due le decisioni sono giuste.

In fondo, oltre l’importantissima vittoria del Palermo e il tonfo del Siena all’Olimpico, è arrivata la vittoria fondamentale del Genoa di Ballardini. Il grifone si è imposto 1 a 0 sul campo del Chievo. Il gol che permette ai rossoblù di lottare ancora per la A è di Marco Borriello. Adesso la situazione è diventata drammatica per il Siena, che si è fermato a quota 30, mentre Palermo e Genoa sono saliti a 32. Dietro il Pescara già retrocesso che nell’anticipo di sabato sera è stato sconfitto per 3 a 0 dal Napoli, frutto delle reti di Inler, Pandev e Dzemaili. Per il Napoli ormai l’ipoteca sul secondo posto è quasi certa. Nel terzo anticipo del sabato c’è stato il pareggio per 1 a 1 tra Atalanta e Bologna, le reti di Giorgi e di Gilardino.

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