Serie A. Juventus campione d’Italia. Klose show, Osvaldo espugna Firenze. Il Pescara scende in B
di Cristiano Checchi
Juventus campione d’Italia – Lo scudetto, il numero 29 (+2, ognuno li conti come vuole), atteso ormai da un paio di settimane è diventato realtà. Nella sfida casalinga contro il Palermo gli uomini di Conte hanno ottenuto quel punto che mancava, facendo bottino pieno contro i rosanero: 1 a 0 su rigore di Vidal e la festa scudetto è partita. Dallo Juventus Stadium a Piazza Vittorio Veneto, passando per Piazza Castello e San Caro, la festa juventina ha così invaso la notte torinese. L’unico neo della giornata il rosso a Pogba, che ha reagito a una manata di Aronica con uno sputo. Ma non c’è tempo per i dispiaceri, ieri è stato un altro grande 5 maggio per la storia juventina (leggi la cavalcata juventina).
Posticipo – Nella giornata di doppiette (Di Natale e Borriello), triplette (Bergessio), pokerissimi (Miro Klose), non poteva mancare la tripletta del matador Cavani. Il Napoli si è sbarazzato sulle ali del bomber uruguaiano dell’Inter, che ormai non vede l’ora di porre fine a una stagione maledetta. La prima rete del numero 7 azzurro arriva dopo soli 3 minuti, il pareggio è di Alvarez su rigore. Poi a gonfiare la rete sarà solo Cavani. Per Mazzarri è arrivata così la conquista matematica della Champions (+11 sulla Fiorentina), adesso per il Napoli basterà fare bottino pieno anche a Bologna per ufficializzare il secondo posto. Per l’inter invece il presente dice ottavo posto e meno 5 dal quinto posto; vederla in Europa il prossimo anno sembra impresa molto dura.
Dietro alla scudettata Juventus e il Napoli c’è il Milan di Balotelli e di Allegri. Il primo a 5’ dalla fine ha regalato 3 punti fondamentali per staccare la Fiorentina, sconfitta sabato sera dalla Roma. Il secondo invece con fare perentorio ha annullato le insistenti voci che lo vogliono vicino proprio alla Roma. Discorso chiuso dalla vittoria contro il Torino, che come spesso gli è capitato negli ultimi tempi, gioca bene ma non raccoglie. Per gli uomini di Ventura comunque il Palermo resta a -4. Dietro gli uomini di Allegri la bella Fiorentina di Montella, che contro la Roma proprio non riesce a vincere. Con il Catania l’allenatore napoletano ottenne due pareggi, con la viola sono arrivate invece tre sconfitte. Detta della prima sconfitta meritata (4-1 all’Olimpico), quella di Coppa Italia e di sabato sera sono invece molto simili: pali e traverse hanno fermato i viola, Destro e Osvaldo hanno poi punito, nei supplementari il primo, al 93esimo il secondo. Osvaldo torna ad essere così protagonista in casa Roma, nel bene o nel male c’è sempre lui. 4 gol in 2 partite ma c’è comunque curiosità per come verrà accolto martedì sera all’Olimpico. Per la Fiorentina intanto i giochi Champions sembrano chiusi (il Milan è a +4), la Roma invece tiene il quinto posto, non staccando però praticamente nessuno, Inter a parte. Alle spalle di Totti e compagni hanno infatti vinto sia l’Udinese, che resta a -1, che la Lazio, ancora a -3.
“Vecchietti” alla riscossa – E’ verissimo, certi giocatori sono come il vino, più invecchiano più migliorano. È questo il caso di Totò Di Natale e Miro Klose.
Di Natale, nella sfida delle 12 e 30, ha liquidato la Sampdoria di Delio Rossi. Due gol, entrambi molto belli, per chiudere, lui classe 1977, per il quarto anno di fila almeno a quota 20 gol in campionato. Tra una rete e l’altra del capitano dell’Udinese il bel gol del pareggio di Eder, mentre a chiudere nel finale è stato Muriel che ha sfruttato al meglio un errato disimpegno del portiere doriano. Da copertina la cinquina di Miroslav Klose, classe 1978. Il campionato della Lazio è la fotografia di quando accaduto ieri pomeriggio: con il tedesco vola alta, senza di lui è scesa fino al settimo posto. Troppo importante un giocatore del genere, e la strepitosa cinquina rifilata al povero Bologna, mai sceso in campo, ne è la dimostrazione. Miro ha eguagliato così il record che apparteneva a un altro grande bomber, Roberto Pruzzo che la realizzò contro l’Avellino nel 1986. L’altra rete del tennistico 6 a 0 rifilato dalla ritrovata Lazio è stata di Hernanes, con un grandissimo destro a giro da fuori area.
Come detto è stata giornata di cinquine e triplette. Detto del Klose show e di Cavani, c’è anche da celebrare la tripletta di Bergessio. L’argentino ne fa 3 al Siena (che prende la seconda tripletta in una settimana dopo quella di Osvaldo) e consegna uno straordinario record di punti a Maran, 51. Il Siena di Iachini dopo la disfatta di Catania sembra aver completamente mollato, adesso con 30 punti, a 5 dal Genoa, la B sembra quasi inevitabile. Dietro il Catania il vuoto. C’è il Parma a quota 43 che è tornato a vincere in casa contro l’Atalanta per 2 a 0 con le reti di Parolo e Biabiany.
Pescara saluta la Serie A – Con la sconfitta sul campo del Genoa il Pescara con tre giornate d’anticipo ha salutato la Serie A. Mentre invece sperano ancora gli uomini di Ballardini che sulle spalle di un grande Borriello ha chiuso 4-1 la sfida, con gli abruzzesi, portandosi a quota 35, con il Palermo dietro 3 punti. L’ex romanista ha segnato due perle con il sinistro, ad aprire le marcature Floro Flores, poi appunto l’eurogol di Borriello, il gol dell’ex Sculli non ha impensierito nessuno, i gol di Borriello e Bertolacci hanno chiuso il conto. L’anticipo delle 18 del sabato non ha invece lasciato emozioni, scialbo 0 a 0 tra Chievo e Cagliari.