Ciclismo: Giro d’Italia nel segno di Cavendish, Paolini in rosa
Un giovane vecchio guida la classifica del Giro d’ Italia dopo le prime sei tappe. Si tratta di Luca Paolini che si sta togliendo una soddisfazione di non poco conto, considerando che è all’esordio al Giro nonostante i 36 anni di età. Per scoprire la sua impresa e i vincitori delle ultime quattro tappe, eccovi servito un breve riepilogo di quanto successo nella corsa rosa.
MARINA DI ASCEA- Correre il Giro a 36 anni e vincere una tappa alla prima partecipazione in carriera. Nell’epoca del disincanto, la corsa rosa resta ancora capace di raccontare delle belle favole, come quella di Luca Paolini, storico gregario di Paolo Bettini e vincitore della terza tappa del Giro d’Italia. Il milanese del team Katusha – formazione riammessa al Giro per ordine del Tas, dopo che l’Uci le aveva tolto la licenza per vecchie questioni di doping – ha fatto tesoro della sua decennale esperienza, lasciando scannare i big sulla salita finale per poi allungare in discesa quando nessuno se lo aspettava. Discesa che invece è costata cara a Michele Scarponi, caduto insieme a Gesink e Krusewick e arrivato al traguardo con un ritardo di oltre un minuto. La rincorsa del marchigiano alla maglia rosa inizia nel modo peggiore.
SERRA SAN BRUNO –Il grande vecchio Luca Paolini non molla la maglia rosa, ma i riflettori della tappa calabrese se li prende il giovanissimo Enrico Battaglin che con un allungo nel finale stacca tutti e coglie il suo primi successo al Giro d’Italia. Il veneto, solo omonimo di quel Giovanni Battaglin che vinse la classifica finale del Giro d’Italia nel 1981, conferma quanto di buono si diceva su di lui e vince d’autorità con una progressione impressionante negli ultimi metri che lascia di sasso Fabio Felline (2°) – altro giovane interessante – e Giovanni Visconti (3°). Wiggins scopre in prima persona le insidie del Giro, perdendo 17’’ negli ultimi km e scivolando dietro Nibali in classifica. Nulla di compromettente, ma il team Sky non sembra quella corazzata imbattibile che tanto si temeva alla vigilia.
MATERA – Tornano protagonisti gli sprinter con le loro volate funamboliche e una pioggia battente rende il tutto ancora più complicato. Vince l’unico velocista in grado di restare in piedi, il tedesco John Degenkolb, bravo e fortunato nell’occasione. Gli altri ruzzolano tutti per terra a causa di una caduta nella testa del plotone e si devono accontentare di tagliare il traguardo illesi. A dire il vero, il giovane Canola ha la grande chanche, trovandosi in testa al momento della caduta, ma l’arrivo in leggera salita gli taglia le gambe e negli ultimi 200 metri viene sorpassato a velocità doppia da Degenkolb. Cavendish, invece, si era autoeliminato da solo in precedenza, non reggendo il ritmo impresso nel dente finale. Classifica generale invariata – e questa è una notizia dopo le sorprese degli ultimi due giorni – con Paolini che conserva la maglia rosa per il terzo giorno consecutivo.
MARGHERITA DI SAVOIA- Seconda volata di gruppo pura e seconda affermazione per Mark Cavenidish che si conferma il re degli sprinter. Stegmans gli spiana la strada, poi il campione britannico fa il resto con una volata sontuosa che beffa Viviani, ancora secondo, e Goss terzo. Tira un sospira di sollievo Bradley Wiggins che si ferma a cambiare bicicletta nel momento sbagliato, quando il gruppo si spezza in due per una caduta, e solo il fair play degli altri corridori di classifica, che rallentano davanti, permette al britannico di colmare in meno di 10 km il gap di un minuto che si era formato con la testa della corsa. Il suo Giro non sembra comunque nato sotto una buona stella. Curiosità di giornata: si ritira per un attacco influenzale Ji Cheng, primo cinese a partecipare al Giro. Almeno per quest’anno, non sarà il primo a terminarlo.
Giuliano Corridori