Serie A. Al Milan manca ancora un passo per la Champions. Palermo e Siena scendono in B
La serie A ormai è giunta alle battute conclusive e la 37.ma giornata di campionato è scivolata via tra pochi scontri significativi e un po’ di feste annunciate.
Il posticipo – A San Siro poco spettacolo, tante botte e un po’ d’inciviltà (vedi bu razzisti). Il Milan ha impattato in una partita dura contro la Roma. Lo 0 a 0 finale lascia al Milan la necessità di vincere a Siena per andare in Champions League, per la Roma il campionato è finito a San Siro. La dirigenza americana per il secondo anno di fila ha fallito l’obiettivo minimo dell’Europa League, adesso raggiungibile solo grazie alla Coppa Italia.
Lo 0 a 0 sul campo tra Milan e Roma è frutto della buona partita delle difese, e della poca vena degli avanti sia rossoneri che giallorossi, e del rigore netto non dato a Lamela. E’ stata una partita molto dura che ha visto anche le espulsioni di Muntari (per offese all’arbitro Rocchi) e di Totti, reo di aver colpito con il gomito la gola di Mexes, che però poi è rotolato a terra con le mani in piena faccia. C’era curiosità per la sfida di Allegri a quella che fino a una settimana fa sembra essere la sua nuova squadra, le notizie delle ultime ore invece parlano del tecnico toscano pronto a guidare ancora il suo Milan anche nella Champions del prossimo anno.
La serie B – È stata la giornata delle ufficialità, lo si sapeva ma adesso è vero anche nei numeri, a raggiungere il Pescara in serie B sono il Siena e il Palermo. Storie di retrocessioni diverse, e mentre quella senese poteva essere prevista, quella del Palermo non era di certo messa in preventivo. Sono state anche molto diverse per come sono arrivate. Il Siena, prima di Cosmi e poi di Iachini, ha lottato finché ha potuto nonostante i 6 punti di penalità, salvo poi crollare nelle ultime settimane. Il Palermo ha fatto il procedimento opposto, senza stare a contare la lista degli allenatori avuti, ha trovato un minimo di quadratura del cerchio solo nel finale, con quel Sannino cacciato dopo sole tre partite. Sotto il diluvio di Firenze il Palermo ha certificato la B subendo il gol di uno degli eroi che lo riportò in A, Luca Toni, curioso poi il fatto che l’altro a dare il colpo definitivo era stato proprio Guidolin, l’artefice della cavalcata in A. Il Siena invece ha venduto ancora cara la pelle contro il Napoli festoso per la Champions, cedendo solo per il gol allo scadere di Hamsik, dopo essere passato in vantaggio con Grillo nel primo tempo; di Cavani il gol del pareggio azzurro.
Alle 12 e 30 insieme alla sfida del Franchi, si giocavano in contemporanea le altre sfide solo sulla carta riguardanti la B. Genoa – Inter e Chievo – Torino hanno offerto ben poco. Stramaccioni pareggiando a Marassi ha subito anche il sorpasso del Catania, l’Inter ora è nona ma nonostante tutto Moratti affiderà al romano la panchina. A Verona i clivensi festeggiavano la salvezza ottenuta a Roma, di contro un Torino già quasi salvo. Ne è uscito un pareggio per 1 a 1 frutto dei gol di Thereau e del pareggio su rigore di Cerci.
Nelle sfide del pomeriggio, detto di Napoli –Siena, le attenzioni erano solo sui campi di Udine e Roma per la zona Europa League. Per Guidolin l’obiettivo che sembrava impossibile solo un paio di mesi fa è sempre più vicino. Con la doppietta di Di Natale (che è però poi uscito in barella e si tema per il suo impiego nell’ultima giornata) i bianconeri hanno battuto anche l’Atalanta che era passata in vantaggio con De Luca. La Lazio ha mantenuto il passo vincendo in casa 2 a 0 contro la Sampdoria. A firmare la vittoria le reti di Floccari in apertura e allo scadere Candreva che ha realizzato a cucchiaio il rigore concesso per fallo su Onazi. Alle 18 è stato il turno del derby emiliano tra Parma e Bologna. Suggestiva la coreografia dei tifosi del Parma nella giornata in cui si celebravano i 20 anni dalla vittoria della Coppa delle Coppe. Anche la maglietta messa in mostra ricordava quella storica vittoria degli uomini di Scala, in campo però i 3 punti sono andati al Bologna con le reti di Taider e Moscardelli.
Negli anticipi del sabato le altre feste: quella del Catania per il record di punti e quella della Juventus. I campioni d’Italia hanno sfilato allo Juventus Stadium per la consegna della coppa tricolore, poco da aggiungere per la compagine di Conte che però sul campo non è riuscita ad andare oltre l’1 a 1, le reti di Ibarbo e di Vucinic. A Catania la festa per i 55 punti è scattata dopo la vittoria per 1 a 0 sul Pescara con il gol di Gomez.
Cristiano Checchi