L’As Roma cambia il logo e tra i tifosi monta il malumore
Metà giallo e metà rosso, con la lupa capitolina in forma scultorea, Romolo e Remo allattati da quella lupa sotto la quale era impressa ASR. Più o meno con una rapida descrizione del genere poteva essere rappresentato il logo dell’As Roma. L’originale quello in vigore dai primi anni di vita fino alle fine degli anni ’70, per poi tornare, dopo la parentesi del lupetto stilizzato (per problemi di diritti nell’usare il simbolo della lupa capitolina), dal 1997 fino ad oggi.
Gli americani, che hanno portato molteplici cambiamenti, dalla comunicazione al merchandising, dagli sponsor alle partnership, hanno presentato oggi l’ennesimo cambiamento, il più criticato e il più pericoloso.
La Roma prima in visitata dal Papa, insieme alla Lazio, per la benedizione del derby di domenica e poi nel punto vendita Roma Store di Piazza Colonna, ha svelato al mondo la nuova creazione: il nuovo logo. L’acronimo ASR eliminato, la lupa stilizzata senza base scultorea, la scritta Roma per esteso con l’aggiunta sotto dell’anno di nascita del club. Differenze sostanziali che hanno creato malumore e disapprovazione tra i tifosi. La prima domanda che viene spontanea è il perché dover creare un nuovo stemma, la riposta è facilmente rintracciabile nella continua ricerca di lancio del marchio che per gli americani sembra essere fattore importante quanto, e anche di più, di quello che accade in campo. L’acronimo non faceva vendere il marchio, senza dubbio è più chiaro solo Roma, ma la squadra da sempre s’identifica con “AS Roma 1927”, tenere l’acronimo di Associazione Sportiva sarebbe stata forse una mossa più azzeccata. Poi la critica maggiore che arriva dal web, il sembrare troppo simile a quello stampato sulle maglie false, quella delle bancarelle. Un vero e proprio affronto per chi ha cercato di lavorare verso la semplicità e la spendibilità, i tifosi per questo hanno già lanciato una petizione web per far tornare la vecchia lupa. Il tempo si sa allieta qualsiasi ferita, bisognerà aspettare per vedere se con l’abitudine anche i più scontenti si placheranno convinti, magari, dal Pallotta pensiero: “Avere Roma nel nostro logo e sul petto dei nostri calciatori rende omaggio in maniera appropriata a questo concetto e dice al mondo chi siamo”.
Cristiano Checchi