Basket. Playoff vissuti tra tanto spettacolo e troppa violenza

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Siamo arrivati all’ultimo atto di quelli che sono stati sicuramente i playoff più combattuti degli ultimi anni: tutte le gare sono terminate a gara 7, tranne Varese – Venezia. Segno che mai come quest’anno c’è stato equilibrio, sicuramente un bene per il movimento in generale. Non solo competitività al massimo, ma anche ottimi risultati di pubblico sia in televisione, che nei Palazzetti. A Roma ad esempio i biglietti per gara 7 tra Virtus e Lenovo sono finiti nel giro di 20 minuti. Non solo lati positivi però, ci si è infatti trovati di fronte, in questi playoff, a scene che con il basket, e con la civiltà in generale, hanno poco a che fare.

Playoff conditi da multe su multe alle società per invasioni e lancio di oggetti in campo. Era successo ad esempio a Roma per gara 7 tra Virtus e Reggio Emilia. Ma in gara 6 a Siena, e in gara 7 a Varese purtroppo c’è stato di peggio.

Il fotografo colpito – Alla fine della sfida tra Siena e Varese, vinta dalla Cimberio con il canestro di Sakota sulla sirena, dagli spalti di Siena è cominciato ad arrivare di tutto. Di mezzo c’è finito il fotografo Giulio Ciamillo. Le immagini sono inquietanti, l’obiettivo della monetina che arriva in campo è Vitucci, affianco al coach di Varese c’è  Giulio che stramazza al suolo. Colpito all’occhio sinistro, solo l’occhiale ha evitato danni più seri. Il tutto non è sfuggito a qualche videocamera, purtroppo però è sfuggito alla Fip che nella multa data a Siena ha giudicato l’accaduto come “lancio di oggetti contundenti (monete) collettivo sporadico, senza colpire”. E’ evidente come l’immagine dello sport rischia di essere macchiata da tali atti che non fanno parte oltre che dell’etica sportiva neanche della civiltà. Ma nessuno meglio di Ciamillo ha sputo descrivere l’accaduto e lo ha fatto dal profilo facebook: “Torno ora dal prontosoccorso oculistico di Siena. Fortunatamente la lente sinistra dei miei occhiali m’ha salvato l’occhio (ovviamente sinistro). La pioggia di monetine che m’ha investito a fine gara durante l’esultanza dei giocatori varesini è stata notevole e di particolare potenza. Mi inchino davanti a chi le ha lanciate, mi complimenti per avermi fatto rischiare un occhio, gli stringo la mano, l’abbraccio e idealmente lo premio per aver interpretato così nobilmente lo spirito sportivo. Avete un obbligo, anche se non è scritto da nessuna parte, di rispettare un evento sportivo e non avete il diritto di trasformarlo in uno “sfogo” personale (o di gruppo). Di qualunque squadra o atleta siate sostenitori”. 

Giornalista Rai aggredito –  Come se non bastasse a gara 7 sono tornati i problemi. Ultimi 60 secondi: Siena è ormai con un piede in finale. Sakota commette fallo su Hackett, il giocatore di Varese non ci sta, cominciano le proteste veementi contro gli arbitri, Sakota è fermato addirittura dalla panchina. La partita finisce tra i tiri liberi di Siena e lancio di oggetti in campo, un finale indegno per una grandissima serie tra due grandissime squadre. Ma la gravità dei fatti non finisce qua. Il giorno dopo con una nota della FIP e dalla Rai si viene a conoscenza dell’aggressione che il giornalista di Rai Sport, Edi Dembinski, ha subito dopo la gara. La nota della Federazione Italiana Pallacanestro dice: “La FIP esprime solidarietà al giornalista di Rai Sport Edi Dembinski aggredito a Varese alla fine di gara 7 delle semifinali playoff da facinorosi che poco hanno a che fare con i veri sportivi e tifosi. La pallacanestro ha sempre espresso civiltà e deve continuare ad essere un punto di riferimento per le famiglie. La FIP condanna fermamente quanto accaduto e contemporaneamente esprime la certezza che il basket ha nel proprio DNA gli anticorpi per far si che gli ultimi episodi di violenza, con il contributo di tutti, rimangano isolati“.

Poi il carico della Rai: “In previsione della sfida finale tra Acea Roma e Montepaschi Siena, che assegnerà il titolo di campione d’Italia 2012 – 2013, si invita Lega Basket e Federazione Italiana Pallacanestro, a mettere in atto tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza di tutti gli operatori, coinvolti a vario titolo, nella trasmissione in diretta sulle Reti Rai delle previste partite. Raisport si riserva, in assenza di adeguate risposte e delle necessarie misure, di ricorrere all’uso delle telecronache “off tube” da studio, denunciando sin da ora l’impossibilità di svolgere il proprio compito con serenità e sicurezza”. 

Per il bene di questo sport la situazione che si sta vivendo va cambiata il prima possibile e la Lega Basket è “sicura che il mondo del basket, che sta raggiungendo in questi playoff livelli di spettacolarita’ e di interesse mai visti da tempo, saprà prendere le distanze dai pochi violenti che rischiano di rovinarne la immagine di sport pulito, che accoglie nei suoi palasport famiglie e bambini e che vuole porsi come esempio di sport moderno e civile“. Per quanto accaduto sono arrivate ovviamente le scuse della società varesina e la presa di distanza da tali atti; intanto il Palawirlpool è stato comunque squalificato per 2 turni, mentre a Sakota il giudice sportivo ha inflitto 3 turni di squalifica.

di Cristiano Checchi 

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