Tennis, Roland Garros. Uragano Serena Williams: sedicesimo slam in carriera
Si è concluso come doveva il Roland Garros femminile, con la vittoria di Serena Williams, la giocatrice più forte. L’americana ha giocato un torneo fantastico, dominando le avversarie di turno dalla prima all’ultima pallina. Le finale contro Maria Sharapova, numero due del tabellone, è stata una partita dura è vero, ma la supremazia di Serena non è mai stata in discussione.
Lo si è visto fin dal primo colpo. La numero uno del mondo ha voluto cominciare con calma, ostentando tranquillità e sicurezza, la sua avversaria invece ha cominciato subito a tirare al massimo, lanciando un chiaro messaggio a Serena: “o gioco al massimo dall’inizio, o con te non posso vincere”. Una partenza che ha colto un po’ di sorpresa l’americana che, dopo essere andata sotto per 2 game a 0, ha cominciato a giocare il suo miglior tennis.
Il primo set si è chiuso dunque 6-4 in suo favore. La seconda partita è stata però altrettnto dura e combattuta. Maria ha provato, spesso con successo, a tenere altissimo il ritmo della gara. Troppo insicura però la siberiana al servizio, un fondamentale che non è certamente il suo punto di forza. Ecco allora che la Williams ha trovato ancora una volta il break, e lo ha conservato fino al 5-4 in suo favore. Una volta al servizio poi non ha esitato a chiudere il match proprio con un ace, doppio 6-4 e secondo Rolland Garros per una leggenda del tennis moderno.
Il potere di Serana – Con questo successo Serena si è aggiudicata il sedicesimo Slam della sua carriera, quattordici anni dopo il suo primo trionfo a Flushing Meadows e undici anni dopo la sua altra vittoria a Parigi. Una volta in finale in un torneo del grande Slam, Serena difficilmente fallisce, è accaduto solo 4 volte, due contro la sorella Venus (Us Open 2001 e Wimbledon 2008), una contro l’avversaria di sabato Maria Sharapova (Wimbedon 2004) ed una volta contro Sam Stosur (Us Open 2011). All’età di 31 anni Serena Williams non sembra proprio voler staccare la spina, anzi i numeri di questa stagione testimoniano l’esatto contrario: sesto titolo dell’anno dopo Brisbane, Miami, Charleston, Madrid e Roma. Tra questi risultati spiccano gli ultimi tre successi, ottenuti sulla terra battuta, di certo non la sua superfice preferita, segno di una condizione fisica straripante. E adesso comincia la stagione sull’erba e, viste le premesse, Serena non sembra volersi fermare. I suoi sedici Slam sono tantissimi, ma forse ancora non sufficienti. Manca meno di un mese a Wimbledon e più di qualcuno si aspetta di vederla festeggiare anche lì, nel tempio del tennis, ancora una volta.
di Giovanni Fabbri