Testamento, al via la campagna sui lasciti solidali al non profit

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di Elena Angiargiu

L’idea di mettere nero su bianco le proprie volontà non sembra interessare gli italiani restii a fare testamento e poco informati ma desiderosi di saperne di più sulle varie forme di lascito testamentario, compresa la possibilità di devolvere parte dei propri beni a favore di associazioni ed enti onlus. A dirlo è un’indagine realizzata da GfK Eurisko per un network di organizzazioni non profit che hanno dato il via alla campagna “Testamento solidale” con l’obiettivo di promuovere la cultura della solidarietà testamentaria in Italia attraverso donazioni pianificate che, a vario titolo, consentano di sostenere una causa sociale.

I promotori –  Presentata a Roma il 5 giugno, la prima campagna di informazione congiunta sui lasciti testamentari solidali è stata lanciata da 7 grandi organizzazioni, ActionAid, Ail, Aism, Fondazione Don Gnocchi, Lega del Filo d’Oro, Save the Children e Unicef, per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di destinare parte della propria eredità a sostegno di cause umanitarie e scientifiche, che dalle volontà testamentarie possono trarre importanti fonti di finanziamento. In collaborazione con il Consiglio Nazionale del Notariato, l’iniziativa mira a costruire un’immagine positiva del lascito proponendolo come gesto non vincolante e accessibile a tutti, fornendo le informazioni di base, oggi mancanti, sulle procedure da seguire.

Gli italiani e i lasciti testamentari – Secondo un’indagine quali-quantitativa condotta da GfK Eurisko per conto delle organizzazioni promotrici, su un campione di circa 1500 individui over 55 il testamento è ancora un argomento tabù: 8 italiani su 10 non hanno mai pensato di farlo, mentre 6 su 10 escludono di farlo. Il 45% del campione, oltre 7.200.000 intervistati, dichiara di non avere mai sentito parlare di lasciti solidali, mentre il 55% sa di che si tratta. I più informati sono residenti al Nord, hanno titolo di studio e reddito elevato, non hanno figli e partecipano regolarmente ai riti religiosi.

Guardando all’orientamento personale soltanto l’8% del campione (circa 1.500.000 italiani) ha fatto testamento, il 5% è intenzionato a farlo e il 6% ci ha pensato ma è ancora incerto se farlo oppure no. Percentuali di gran lunga inferiori rispetto a quelle della più radicata tradizione anglosassone per queste forme di donazione: in Gran Bretagna la propensione si attesta intorno all’80%, negli USA al 50%. A prevalere in Italia è il disinteresse: il 21% del campione non ha mai valutato l’idea, ma “potrebbe pensarci su”, il 60%, invece, non ha alcuna intenzione di fare testamento neanche in futuro. Tra gli interessati prevale la motivazione “aiutare chi ha bisogno/per altruismo” (46%), tra i contrari “non sono ricco/non ho proprietà, beni da lasciare” (37%) e “ho figli o eredi diretti/lascerò tutto ai miei figli/nipoti” (34%).

La campagna informativa – Per diffondere la cultura dei testamenti solidali e superare le barriere psicologiche che circondano i lasciti- atti di consapevolezza e generosità percepiti in modo ambivalente perché richiamano la propria morte e le possibili reazioni negative da parte degli eredi- le organizzazioni promotrici hanno creato il sito “testamentosolidale.org e l’omonima guida. Due strumenti che offrono una esaustiva panoramica sul tema del lascito, dalle tipologie di testamento (olografo, pubblico, segreto) alla quota “disponibile” di patrimonio che può essere destinata ad un lascito solidale (una qualsiasi somma di denaro, un bene mobile o immobile, la polizza vita, azioni o titoli d’investimento).

La tua volontà, il nostro impegno è il claim della campagna che punta a superare il gap culturale nei confronti dei lasciti testamentari, promuovendo un canale di donazione ancora poco conosciuto nel nostro Paese, ma di enorme potenziale per sostenere i progetti futuri delle organizzazioni non profit.

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