20lin.es: sciarada 2.0 per dar vita ai sogni

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di Beatrice De Caro Carella

Immaginate lo spazio bianco e luminoso d’un monitor acceso. Un vuoto da riempire, 20 righe alla volta, per creare storie: a quattro, a sei, a otto, anche a dieci mani, se capita. Immaginate un’avventura. Un gioco letterario dal potenziale creativo infinito.

Le regole sono semplici: pensate a un incipit e poi passate il testimone della narrazione ai vostri compagni d’avventura, che continueranno la vostra storia, immaginando uno, due, tre, quattro, dieci differenti possibili modi nei quali questa potrebbe proseguire.

Infine interverrà il lettore. La community dei lettori. Saranno loro a scegliere, a votare il proseguo, scegliendo quello che più funziona e meglio completa la storia.

Su 20lin.es è questa la vera rivoluzione: il lettore traccia i percorsi, e l’autore – non più uno, ma prossimo a essere nessuno e centomila – ne accetta le sentenze. “Quasi per gioco”, farebbe dire Starnone al suo Domenico Stasi.

20lin.es, il portale della letteratura partecipata è una start-up italiana creata da giovanissimi. Nasce appena un anno fa,  dal sogno visionario di quattro amici che sognano “progetti che possano cambiare il mondo”. Finché un giorno Alessandro Biggi, Pietro Pollichieni, Marco Pugliese e Francesco Scalambrino passano ai fatti e messe insieme le loro competenze, il loro amore per la letteratura e la loro passione per il web, si lanciano. Ne nasce un progetto innovativo. Anzi sperimentale. Perché come osserva Michele Marcon nella prefazione al gratuito e neo-edito eBook delle storie nate durante l’ultimo anno, 20lin.es mette in piedi una rivoluzione manifesta. Ma muovendosi sempre nel solco tracciato della tradizione; per poi dal suo “dominio” scardinarla, sovvertirla e ripensarla, secondo forme potenzialmente sempre nuove.

Forme, materiali, temi, strumenti. Ogni singolo elemento viene ripreso e ricombinato secondo nuove formule, incontrando nuove sinergie. A un primo impatto, la nostra mente, d’altronde, è portata a concepire la stessa ipotesi d’un social-network di letteratura interattivo-collaborativa come un ossimoro concettuale; un’incontro ravvicinato ancora non classificato (ma riuscito) tra le Letteratura e Web, che nell’eBook sopracitato si declina in forme sempre differenti. “Esperimenti sulla strada della letteratura” la cui unica costante è la durata dell’esperienza fruitiva, circoscritta e frammentaria come la stessa natura del tempo mediatico.

Le improbabili convergenze programmatiche tra passato e presente, letterarietà e transmedialità, “sacro e profano” sono evidenti fin dal titolo alla Ian McEwan dell’eBook: Scrittori, lettori, sognatori: 365 storie per 365 giorni. Un piano di lettura per anno alla Pirandello, da concedersi poco alla volta. Correda il testo una prefazione-manifesto che paragona le 20 righe della sciarada letteraria di 20lin.es a ciottoli che “paiono tutti uguali” ma le cui “stratificazioni interne, ci raccontano un mondo e una storia che non avremmo mai immaginato”. Parole che rivelano l’esplicitarsi d’una poetica alla Rayuela o forse, ancora più provocatoriamente, alla Tristano. È il sogno condiviso delle ultime avanguardie che diventa realtà: opere aperte, per eccellenza, per passare lo scettro del significato al lettore. L’esegesi dei sogni, per ritornare a Marcon.

L’arte del racconto, così decostruita, prende le forme labirintiche del nuovo magmatico universo del web. Vi sono esperimenti metaletterari come …atlov anu are’C (punto e a capo), che capovolge l’inizio per partire al contrario, ci posiziona dietro lo specchio, ma pur approdando al convenzionale C’era una volta. Vi sono provocazioni da cadavre exquis come Tuttoattaccato, ironico delirio compositivo che recupera la poetica delle Parole in libertà (aggiungeredellapunteggiaturaq.b. e mescolarebeneevitandoglispazi.).

Fioccano le dichiarazioni d’amore. A volte giocose (…Oggi scrivo!), a volte febbrili (Dipendenza da scrittura), alcune malinconiche (101 Notturno) altre sognanti (La Storia dal finale mancante). Qua e là, figura anche qualche lapidario momento carducciano come Acrostico: Guerra, che parla di Gesti barbari di/ Uomini disperati/ E di menti perverse/ Rose dal potere./ Relitti umani destinati/ A spirare invano. Rapiscono, tra i tanti, I segreti di Lodlund, che inscena un fantastico fiabesco, e Uomo in mare, breve incubo soprannaturale alla Ventimila leghe sotto i mari.

La bella estate ci riporta invece al verosimile della realtà, afosa e multicolore come quella della spiaggia affollata vista attraverso gli occhi d’un vucumprà iracheno. Ma lo fa nello stile dei sogni. Sempre.

C’è n’è per tutti, dunque. Basta scegliere. Una al giorno. Per 365.

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