Decreto del fare: 42 ore per l’approvazione
di Francesco Galati
E’ stato approvato il decreto del fare, dopo una tre giorni di oratoria avvenuta nell’Aula della Camera: l’approvazione è arrivata con 427 sì e 167 no.
Il testo passerà ora al Senato, dove probabilmente non incontrerà l’ostruzionismo del Movimento 5 Stelle che ha contribuito in gran parte alla gara ad ostacoli durata quasi quarantadue ore e che ha costretto l’apertura speciale di Montecitorio per ben due notti di fila.
Una menzione speciale va agli ostruzionisti del M5S che avendo ottenuto la votazione definitiva per settembre hanno deciso di non continuare l’ostruzionismo ad oltranza, promettendo di svolgere in questi mesi una campagna di informazione per i cittadini che spesso dopo il voto non riescono a seguire le vicende interne ai governi, certamente sfavoriti da un sistema legislativo prolisso e incomprensibile, un mix di burocrazia e politichese.
Il Decreto del fare – S’incentra su tre punti fondamentali e un quarto, altrettanto importante, che pare proprio un regalo alla classe dirigente (che probabilmente in questo momento è quella che ne ha meno bisogno…):
1) Rilancio e investimenti per le infrastrutture: saranno finanziati mediante sconti sui costi con investimenti per un totale di circa 3 miliardi di euro.
Il fondo istituito dal Ministero delle Infrastrutture, che ammonta a poco più di due miliardi di euro, garantirà la continuità di lavori e l’avvio di nuovi cantieri, il tetto per la defiscalizzazione è stato abbassato da 500mln a 200mln.
2) Limitato il potere di Equitalia e agevolati i pagamenti: la rateizzazione dei debiti passa da 72 a 120 mesi, il numero di rate non pagate prima della fine del beneficio di rateizzazione passa da 2 ad 8, resa impignorabile la prima (ed unica) casa, fatta salva la tipologia di immobili di lusso
3) Rivista l’applicazione della Tobin Tax: l’Italia è stata tra i primi paesi a recepire il provvedimento Tobin Tax con il precedente Governo Monti, tuttavia sono stati rivisti i tempi e i primi versamenti sono stati spostati ad ottobre.
4) Wi-Fi libero e senza bisogno d’identificazione dell’utente, recependo misure UE sul tema.
5) Abolito il tetto retribuzioni per dirigenti Poste e Ferrovie: viene abolito il tetto retributivo per i dirigenti di società non quotate e titolari di servizi d’interesse pubblico
Il decreto presenta sicuramente un tentativo di rilanciare l’economia a livello macroeconomico ma resta di dubbia utilità il provvedimento sul tetto salariale dei dirigenti.