Marilia e le altre. Il femminicidio nei media
di Mariacristina Giovannini
Le parole – dice Saramago – sono zecche. Si annidano nei libri, nei giornali, negli slogan pubblicitari. E anche la cronaca nera ha i suoi parassiti. Un delitto è sempre efferato. La ferocia, sempre inaudita. Piccoli esempi di cattivo giornalismo, che registriamo meccanicamente senza più darci peso.
E se una donna viene uccisa? Quali sono le parole giuste, e quali invece rimbalzano dalle pagine dei quotidiani ai servizi dei TG nazionali? La morte di genere ha un solo nome: femminicidio. Ma quando una persona di sesso femminile viene assassinata da una di sesso maschile, le parole sono sempre altre.
Delitto passionale, raptus di gelosia, follia omicida. E tutta l’onomatopea di un giustificazionismo che trova più accettabile ricondurre nella sfera dell’amore qualcosa che altrimenti sarebbe indicibile.
Donne oggetto (della violenza subita). E donne di proprietà (del padre, marito, fidanzato di turno). Nulla di più. Nella cronaca delle ammazzate non c’è altro.
In questi giorni leggiamo dell’omicidio di Marilia. La bella brasiliana”con la valigia in mano”, piena di vita, allegra e, implicitamente, promiscua e spregiudicata. Ma un altro modo di raccontare è possibile.
Marilia Rodrigues, 29 anni, in Italia da 10. Ha un buon lavoro in una società che intrattiene rapporti con il Brasile e, grazie anche alle conoscenza madrelingua del portoghese, riveste all’interno dell’azienda una posizione di responsabilità.
La storia si interrompe bruscamente in questo punto. Marilia è stata uccisa. Qualcuno – l’uomo con cui aveva una relazione e da cui aspettava un figlio – l’ha strangolata e poi ha maldestramente simulato un suicidio. Non ci interessa, in questa sede, spingerci oltre. Qui vogliamo solo suggerire che anche con un uso consapevole delle parole si può fare giustizia.
Per chi fosse interessato ad approfondire il tema, il 21 settembre a Lecce si discuterà con chi fa informazione di “giornalismi e sessismi”, in una giornata patrocinata dall’Odg della Regione Puglia. Partecipano, tra gli altri, il blogger Lorenzo Gasparrini e l’attivista Pina Nuzzo. L’appuntamento è alle manifatture Knos, a partire dalle 9.30.