Premier League. City che derby: 4-1 allo United. In testa Arsenal e Tottenham, esonerato Di Canio
Ennesima giornata di emozioni in Premier League. Il City cala il poker nel derby di Manchester, Arsenal e Tottenham vanno a braccetto da sole in testa alla classifica, il sogno del Liverpool sembra già finito e il Sunderland, sempre più solitario in fondo, esonera Paolo Di Canio.
E’ stata una giornata come al solito frizzante e per animi forti, la quinta di campionato sembra aver già dato se non dei verdetti, delle precise indicazioni su chi e cosa delle squadre di vertice avrà strada più facile verso le altre. Se la classifica ancora non riesce a dare una vera e propria favorita, le prestazioni viste soprattutto oggi hanno impressionato nel bene e nel male. Chi sale ovviamente sul carro dei vincitori è la seconda squadra di Manchester, i vice campioni d’Inghilterra del City, che con un sonoro e netto 4 a 1 hanno liquidato i cugini red devils e evidenziato le importanti mancanze della squadra di David Moyes, priva di Robin Van Persie e con il solo Rooney meritevole di un ottimo voto. La doppietta di Aguero e i gol di Tourè e Nasri in meno di sessanta minuti sono stati frutto di una prova magistrale della squadra di Pellegrini, aiutata e non poco, dalla totale assenza sul campo del Manchester United, almeno per una buona ora di gioco. Vidic e compagni, infatti, non hanno saputo arginare l’ottima coralità e gioco degli avversari, mentre Moyes ha dovuto fare i conti con un approccio e una linea d’inizio sbagliata. Giornata ancora positiva per le due squadre di Londra che comandano la truppa. Arsenal e Tottenham sembrano non volersi più fermare e archiviano la quarta vittoria su cinque turni. Tutto facile per i gunners all’Emirates Stadium contro lo Stoke City, dove Ramsey continua a non voler mollare il nuovo vizio del gol trovato in queste settimane e apre le marcature, seguito poi da Mertsaker e Sagna che siglano il tre a uno finale dopo il momentaneo pareggio degli ospiti, tre punti e autostima che continua ad andare alle stelle. Un po’ più di sofferenza invece per Villas Boas, che a Cardiff se l’è vista prima un brutta, poi mentre tutti sembravano pronti a guadagnare gli spogliatoi, con in tasca un misero punto frutto dello zero a zero di partenza, Paulinho ha siglato il gol vittoria nel terzo minuto di extra time, regalando cosi agli Spurts il match e il condominio della vetta della classifica.
Vetta della classifica che si allontana invece per il Liverpool, sconfitto in casa dal Southampton, e già quasi risvegliato dai bellissimi sogni di gloria delle prime partite. Si spera che Gerrard e compagni abbiano avuto soltanto una battuta di arresto e che possano continuare a calcare i piani alti della graduatoria, per evitare il solito campionato di anonimia che li ha accompagnati negli ultimi due anni. Grande vittoria a domicilio per lo Swansea, fresco di impresa in quel di Valencia lo scorso giovedì in Europa League, che ha liquidato con un secco zero a due i padroni di casa del Crystal Palace. Stesse gioie per l’Everton, che ha fatto visita al West Ham, e che grazie a due prodezze balistiche su punizione di Baines si è portato a casa un due a tre fondamentale, e per l’Hull City, che ha firmato l’impresa al St. James Park bloccando i padroni di casa del New Castle, lanciati in classifica, anch’essi sul due a tre finale.
Chi invece ha respirato nuovamente aria di vittoria è stato il Chelsea, vincitore per due a zero contro il Fhulam, dopo una settimana di polemiche per le due sconfitte consecutive tra campionato e Champions. Dove quella casalinga in Europa contro il Basilea, ha lasciato strascichi pesanti sullo special one e su i suoi giocatori. Si sa come sempre i tre punti sono la miglior medicina, e il secondo posto conquistato in questo turno avrà sicuramente rimesso un po’ gli animi apposto. Viceversa animi infuocati ancora a Sunderland , dove non è bastato il mea culpa di Paolo di Canio a fine partita sotto la curva dei supporters dei Black Cats, ad evitargli di lasciare la panchina dopo un solo punto nelle prime cinque partite. Si vedrà ora a chi affidare la scottante panchina della squadra ultima della classe.
di Francesco Proietti