Le aziende italiane non sono solo prede. Ecco gli italiani che comprano all’estero
Dopo le mani spagnole su Telecom e quelle francesi su Alitalia, sembrerebbe che il nostro Paese stia vendendo pezzo a pezzo tutti i suoi “gioielli di famiglia”. Sembrerebbe ma non è così. Esistono, infatti, alcune aziende italiane da tempo impegnate nell’acquisto di aziende straniere.
Luxottica di Leonardo Del Vecchio ha iniziato grandi operazioni all’estero molto tempo fa. Nel lontano1999, ad esempio, comprò la nota azienda americana Ray Ban e più recentemente, nel 2006, per 2,1 miliardi di dollari ha acquistato la Oakley, leader mondiale nell’ottica per lo sport.
Un’altra azienda che ha optato spesso per l’acquisto di imprese straniere è Eni, che dal 2008 ad oggi ha portato a casa ben dieci operazioni all’estero. Dal Canada all’Europa non c’è occasione che sfugga al gruppo amministrato da Paolo Scaroni.
Tra i predatori nostrani c’è anche Campari, che negli ultimi cinque anni ha acquistato nove aziende d’oltralpe, dalle distillerie di whiskey americano a quelle della cachaça brasiliana.
Molto attivo è anche il gruppo Enel che, dopo aver acquistato la spagnola Endesa nel 2009, ha comprato società che operano nel settore energetico in Russia, in Romania, in Francia, in Grecia, in Canada, negli Stati Uniti, in Brasile e in Argentina.
Nel settore bancario, Unicredit è forse il gruppo italiano più attento al mercato estero. Dopo l’OPA sulla banca tedesca Hypo Vereinsbank AG, del 2005, Unicredit ha assunto il controllo della Bank of Austria e attualmente, oltre che in Germania e Austria, occupa posizioni significative nel mercato di buona parte dell’Europa Centro Orientale.
Nei primi sei mesi del 2013 sono apparse molto attive Fincantieri, che ha acquistato la norvegese STX OSV, e Ima srl che ha acquistato la Shangai Pharmaceutical Machinery.
Da non sottovalutare anche Amplifon (dal 2008 a oggi ha concluso 3 importanti operazioni all’estero), che nel 2010 ha acquistato la NHC, società australiana che per quel che riguarda la commercializzazione di soluzioni per l’udito può vantare circa 200 negozi in India, Nuova Zelanda e Australia.
Ecco i nostri capitani coraggiosi, quelli che all’estero ci vanno per comprare e non per trasferirsi.