Serie A. La Juventus vince con il Milan, Lazio e Fiorentina si annullano. Sempre prima la Roma, rischia Sannino
di Cristiano Checchi
Doveva essere una chiusura col botto, e lo è stato solo a metà. I gol e lo spettacolo sono arrivati solo dallo Juventus Stadium. Dove la Juventus si è presa di forza i 3 punti, mostrando ancora una volta i muscoli che in Italia bastano per dominare.
I posticipi – L’apertura è la chiusura sono rossonere, ma nel mezzo solo tanta Juventus. Dopo 20 secondi lo Juventus Stadium è gelato dal gol di Muntari, che devia in porta una svirgolata di Nocerino. Stavolta non ci sono problemi per assegnarlo. La Juventus non fa una piega, e dopo 15 minuti il grande ex colpisce al cuore: Pirlo batte Abbiati su calcio di punizione. Il 21 non esulta ma riporta la Juve in parità. L’1 a 1 regge fino a quando Conte azzecca il cambio: fuori Quaglierella dentro Giovinco. Centoventi secondi e Vidal serve il numero 12 bianconero che in una frazione di secondo salta il recupero disperato di Zapata e batte Abbiati. La Juve non si ferma e trova il modo di colpire ancora: Pirlo, ancora lui, centra la traversa su calcio di punizione, Chiellini sulla ribattuta colpisce al volo di destro trovando la porta ormai sguarnita. La partita sembra chiusa (il Milan è in 10 per l’espulsione di Mexes autore anche di un pungo ai danni di Chiellini che potrà essere oggetto di prova tv) ma questo campionato ci ha insegnato che negli ultimi minuti un gol del Milan è d’obbligo. E così Muntari (si sempre lui, che a segnare alla Juve ci ha preso gusto) ruba palla a un lezioso Pogba e grazie alla deviazione di Bonucci (sempre lui come in quel famoso Milan – Juventus sul gol di Nocerino) batte Buffon. La palla dell’ennesimo miracolo rossonero capita allo scadere sulla testa di Zapata, ma questa volta un’altra rimonta sarebbe stato troppo. La Juve tiene il passo del Napoli, e si gettano insieme all’inseguimento della Roma.
Poco, pochissimo, spettacolo all’Olimpico di Roma. Lazio e Fiorentina hanno offerto lo spettacolo che meglio rispecchia il momento difficile per le due compagini. Entrambe senza elementi importanti, entrambe stanche dalle fatiche di Europa League. Ne escono poche occasioni e poco da commentare, il punticino alla fine accontenta tutte e due. Anche se ai punti la sfida l’avrebbe vinta senza dubbio la Lazio. I padroni di casa hanno in qualche occasione impegnato o un finalmente affidabile Neto.
Aspettando i big match della sera la domenica pomeriggio ha visto andare in scena molto spettacolo, condito dai consueti enormi problemi della classe arbitrale. Ma andiamo con ordine.
Napoli show – La squadra di Benitez ha risposto senza troppi problemi alla chiamata della Roma. In attesa di sapere dove e se si giocherà la sfida con i capitolini, gli azzurri hanno preso a pallonate il Livorno. Memore della serataccia contro il Sassuolo, il Napoli ha colpito in apertura con la rete di Pandev (al trtzo sigillo in campionato). Poco dopo è stato Inler a trafiggere un incerto Bardi dalla distanza. Con la pratica chiusa sono stati Callejon e Hamsik ad arrotondare il punteggio sul 4-0.
Caos a Genova – Partita folle è quella andata in scena al Marassi, dove grande protagonista è stato il signor Gervasoni. La Samp, avanti sul Torino, con il bel gol di Sansone, si è vista annullare il gol del 2-0. Fin qui nulla di strano, ma la dinamica del gol è assurda. Palombo ha il permesso di battere una punizione fuori il tempo del recupero, il tiro del doriamo è respinto in malo modo da Padelli, Pozzi fa 2-0. Gervasoni annulla: secondo il direttore di gara c’era tempo solo per il primo tiro, non per la ribattuta. Il Torino è graziato e nella ripresa rimonta: Immobile alla prima rete granata e Cerci dal dischetto. La Sampdoria sembra pronta all’ennesima sconfitta, ma purtroppo per Ventura contro il Torino c’è sempre tempo per sperare. Allo scadere Glik entra scomposto su Eder. La punta trasforma il rigore e salva Delio Rossi, a fine partite Ventura e una furia con i suoi.
Le altre – Non smette di sorprendere il Verona di Mandorlini che si è andato ad imporre sul campo di un Bologna sempre più in difficoltà. Sotto il diluvio del Dall’Ara Cacciatore e il gioiello Iturbe hanno confezionato il 2-0, a riaprire la partita nel secondo tempo il rigore di Diamanti. Ma il Verona merita tutti e 13 i punti che ha in classifica e trova ancora la via del gol con Toni e Jorginho. Si riprende l’Udinese che al Friuli schianta per 2 a 0 il Cagliari senza correre mai troppi pericoli. La rete del vantaggio è di Danilo e il raddoppio dell’intramontabile Di Natale su calcio di punizione. Pareggio anche per l’altra di Genova, che alla prima con Gasperini di nuovo in panchina ha rimediato un punto al Massimino. Tutto nel secondo tempo: vantaggio di Barrientos e autorete di Legrottaglie. Alle 12 e 30 invece è andato in scena il Cassano show. Il Parma si è sbloccato battendo 3 a 1 il Sassuolo. In vantaggio con Palladino (sul primo dei due assist di Cassano), il momentaneo pareggio degli uomini di Di Francesco è stato di Berardi che ha trasformato un rigore generosamente concesso. Poi però è ancora Cassano a salire in cattedra: assist per il colpo di testa vincente di Rosi e poi rete finale del 3 a 1.
Gli anticipi – Nell’anticipo di sabato sera si è confermata un uragano la Roma di Garcia. I giallorossi sono usciti da San Siro con la settimana vittoria di fila in tasca e con un pesante 3 a 0 inflitto a Mazzarri e alla sua Inter. Protagonista assoluto l’immortale Francesco Totti. Suo il primo gol, sua la trasformazione del rigore (concesso dall’arbitro di porta Guida per fallo su Gervinho che in realtà avviene fuori area) e sua la magia che ha dato vita al contropiede del 3 a 0 di Florenzi, il tutto in 45 minuti. Nella ripresa la Roma ha mancato più volte l’affondo finale, ma l’Inter non si è resa quasi mai pericolosa. Alle 18 invece vittoria importante dell’Atalanta sul campo del Chievo, la rete di Maxi Moralez fa respirare l’Atalanta e mette in seri problemi Sannino.