Anche il Regno Unito ha i suoi grillini: l’Ukip di Nigel Farage

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di Azzurra Petrungaro

Ukip – Nove seggi su settantatré conquistati nel Parlamento Europeo. Non male per un partito che si batte per l’indipendenza del proprio paese dall’Unione. Questo infatti il principale obiettivo dello UKIP (United Kingdom Independence Party), la forza euroscettica nata in Gran Bretagna nel 1993.

Con due rappresentanti nella camera dei Lords, lo Ukip porta avanti il suo populismo di destra in terra britannica, mentre combatte a Bruxelles con il gruppo Europa della Libertà e della Democrazia, di cui fa parte anche la Lega Nord.

Nigel Farage. È il leader dello Ukip eletto nel 2010, carica che ha fra l’altro ricoperto già dal 2006 al 2009. Deputato europeo, nonché presidente di Europe of Freedom and Democracy. Nasce politicamente come conservatore, ma quando i Tories nel 1992 riconoscono il Trattato di Maastricht, Farage si allontana e l’anno successivo sarà tra i fautori della nascita dello Ukip.

Le istanze – L’Independence Party si batte per preservare la sovranità nazionale inglese, così come è attento che vengano rispettate quelle degli altri paesi europei. Secondo Farage e i suoi sostenitori infatti, il potere e l’autorità dei territori nazionali dell’Unione, sarebbe esposta a serio rischio dai progetti di centralizzazione del Consiglio Europeo.

Proprio il Presidente di tale organo, Herman Van Rompuy, è stato accusato da Farage di aver ribaltato il governo greco e di essere il responsabile dell’insediamento di Mario Monti in Italia. A detta del leader dello Ukip dunque, Rompuy vestirebbe i panni del grande burattinaio, manovrato a sua volta dai rigidi dettami della ricca Germania. Il Cancelliere Merkel e le sue strategie economiche infatti, rappresentano un altro simulacro da abbattere per i membri del partito euroscettico inglese.

Gli spauracchi agitati da Farage, appaiono essere molto simili a quelli propagandati da Grillo e i suoi. Un’Europa di burocrati, il dominio delle banche, la sottomissione all’area tedesca, l’intromissione della BCE nell’organizzazione sociale e statale di ogni paese, la netta opposizione alla moneta unica.

L’affinità di propositi e intenti, deve essere stata rilevata dallo stesso politico inglese, che non ha risparmiato entusiasmo e parole di lode per l’operato del leader del M5S. A Grillo andrebbe infatti ricondotto il merito di aver svegliato un’intera nazione dal torpore che la vedeva schiava dei suoi apparati politici. Grillo e Farage stanno andando nella stessa direzione, i loro sguardi sono rivolti alla primavera ventura, quando si apriranno le urne delle elezioni europee.

A differenza dello Ukip, per il Movimento 5 Stelle si tratterà di un esordio. L’incognita resta sulle modalità di militanza dei grillini nel Parlamento Europeo, se dovessero superare la soglia di sbarramento (4%). A meno che, infatti, i risultati elettorali non consentano ai grillini di formare un gruppo proprio, dovrebbero aderire alle forze partitiche maggiori, come quelle dei socialisti democratici, o dei popolari, o ancora dei liberali o dei Verdi. Oppure affiancarsi ai movimenti riformisti, le varie sinistre europee o appunto all’Europa della Libertà e della Democrazia.

Sul web si vocifera da qualche tempo proprio di un’alleanza tra M5S e Ukip, soprattutto in seguito a una corposa intervista rilasciata da Farage al blog di Beppe Grillo. Scorrendo il testo ci si accorge dell’ampio spazio d’espressione lasciato al leader britannico e la condivisione di idee appare lampante.

Tuttavia il M5S potrebbe anche evitare di inserirsi in qualsiasi area politica europea, non contravvenendo in questo modo alla sua natura apartitica. La soluzione risiederebbe nel semplice atto di entrare a far parte dei “non iscritti”. A quel punto i seguaci di Grillo siederebbero a fianco di Jean-Marie Le Pen, di Mario Borghezio e del partito ungherese Jobbik.

Ma queste sono solo supposizioni. Per ora resta ironico il fatto che in giorni in cui i grillini lottano e faticano per scrollarsi di dosso le accuse di comunanza di principi con l’estrema destra, condividano e dedichino spazio alle opinioni di Farage: un conservatore che abbandona i conservatori perchè troppo poco conservatori.

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