Perché Francesco Totti è un fuoriclasse

0 0
Read Time3 Minute, 23 Second

A volte nello sport, proprio come accade nella matematica, si può avere a che fare con degli assiomi e dei teoremi. I primi sono principi che vengono assunti come veri perché ritenuti evidenti. I secondi invece sono delle proposizioni che per essere giustificate hanno bisogno di passare attraverso un procedimento chiamato dimostrazione.

La frase “Francesco Totti è un fuoriclasse” deve essere un principio ritenuto evidente, non ha bisogno di alcuna dimostrazione, siamo di fronte ad un assioma. Che Totti sia un fuoriclasse è un fatto indiscutibile. I suoi 230 gol nel campionato italiano parlano di un giocatore secondo solo a Silvio Piola come realizzazioni nella storia della Serie A. Un numero impressionante di gol per un giocatore che, per la maggior parte della sua carriera, non ha ricoperto il ruolo di prima punta. Il capitano giallorosso ha cominciato a giocare nella posizione di bomber solo durante la stagione 2005/2006, a trent’anni quasi compiuti. Era il 18 dicembre 2005, allo stadio Luigi Ferraris si giocava Sampdoria-Roma e Luciano Spalletti fu costretto a schierarlo nella posizione di finalizzatore del suo 4-2-3-1 per mancanza di alternative. Fino a quella partita i gol in Serie A di Francesco Totti erano 102, quasi tutti messi a segno giocando come trequartista o esterno sinistro offensivo. Numeri da capogiro che basterebbero a spiegare la classe del numero dieci romanista.

Ma noi vogliamo andare avanti, e per farlo basta rimanere al campionato 2005/2006 e andare alla ventiseiesima giornata. Era il 19 febbraio e la Roma affrontava l’Empoli allo Stadio Olimpico con la speranza di centrare la sua decima vittoria consecutiva. Dopo pochi minuti Totti venne colpito da Richard Vanigli e fu costretto a lasciare il campo in barella tra la disperazione dei tifosi, la diagnosi svelò una frattura del perone con interessamento dei legamenti della caviglia sinistra. In sintesi era a rischio la sua partecipazione ai Mondiali in Germania. Totti non perse un solo secondo, cominciò a lavorare duramente per recuperare e poter andare a giocare con la sua Nazionale. La convocazione di Marcello Lippi arrivò puntualmente e il 9 luglio del 2006 Totti si laureò campione del Mondo insieme ai compagni. Sicuramente il suo non fu un torneo all’altezza della sua fama. La vite inserita nella caviglia sinistra condizionava le sue giocate e la paura di una ricaduta lo portava a non rischiare contrasti duri. Nonostante questo Totti mise a segno il rigore che portò gli azzurri ai quarti di finale battendo Schwarzer nei minuti di recupero della partita contro l’Australia con una traiettoria perfetta. Suoi anche i due assist per la doppietta di Luca Toni nel match successivo contro l’Ucraina. Insomma nonostante le sue precarie condizioni fisiche e nonostante non sia stato il protagonista che avrebbe dovuto e potuto essere, lasciò il segno anche su quella Coppa del Mondo.

Inutile poi parlare della sua visione di gioco, della sua capacità di leggere in anticipo il movimento dei compagni. Sono 76 gli assist di Totti nel nostro campionato, un numero enorme, basti pensare che l’altro grande campione italiano degli ultimi anni, Alessandro Del Piero, ha salutato la Serie A con 44 assist all’attivo. Infine si può tranquillamente affermare che Francesco Totti è uno di quei giocatori in grado di emozionare tutti gli appassionati di calcio, tifosi giallorossi e non solo. L’episodio che tutti ricordano è datato 26 novembre 2006, al 74′ minuto della sfida di Genova contro la Sampdoria Totti colpisce al volo da posizione impossibile un cross dalla trequarti di Cassetti battendo l’incolpevole Berti. In quell’occasione molti tifosi della Sampdoria si alzarono in piedi per applaudire l’attaccante giallorosso. Fu un vero e proprio tributo alla sua grandezza che tutto il Ferraris volle riconoscergli.

I fuoriclasse sono proprio quei giocatori che riescono a stupire, emozionare e strabiliare anche chi non tifa per la loro squadra, proprio come successe a Francesco Totti quel 26 novembre di sette anni fa. Tutti numeri ed episodi che rendono evidente il nostro assioma di partenza. Non serve aggiungere altro.

 di Giovanni Fabbri

 

 

Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleppy
Sleppy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Average Rating

5 Star
0%
4 Star
0%
3 Star
0%
2 Star
0%
1 Star
0%

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *