Serie A. Si ferma il record della Roma: 1 – 1 con il Torino. Vincono Napoli e Juventus, crollano Milan e Lazio
Fine del record – Finisce la corsa delle vittorie giallorosse. La copertina dell’undicesima giornata è per il posticipo che ha visto la Roma non raggiungere il record europeo di vittorie del Tottenham, mancando anche l’aggancio al record societario siglato dalla Roma di Spalletti nel 2005-2006, per la Roma restano comunque (e non sono pochi) 31 punti con la conseguente testa della classifica.
Il Torino di Ventura ha fermato così gli uomini di Garcia grazie al gol di un talento lanciato proprio dai giallorossi, Alessio Cerci (ottavo gol in campionato). Nel primo tempo una Roma ancora in emergenza infortuni aveva anche trovato la via del gol con Kevin Strootman, ma dopo nel secondo tempo il Torino ha spinto sin dall’inizio trovando con il citato Cerci, imbeccato da Meggioroni, che si libera però di Benatia con una leggera spinta, la palla del meritato pareggio. L’arbitraggio di Banti non è di certo piaciuto in casa Roma, che recrimina anche per un rigore non fischiato a Miralem Pjanic, rigore che dalle immagini pare esserci. Il record si ferma quindi, ma dalla prima posizione si può guardare sempre il bicchiere mezzo pieno, come ad esempio la concomitanza, domenica prossima, di Roma-Sassuolo e Juventus-Napoli. Non sarà certamente una passeggiata per i giallorossi, ma comunque l’occasione per rubare subito i punti appena persi è ghiotta e immediatamente a porta di mano.
Le inseguitrici – Juve e Napoli si trovano così a -3 punti dalla capolista avendo fatto il proprio dovere negli anticipi di sabato. I bianconeri, impegnati alle 18 in quel di Parma, con una rete di Pogba e con tanta fatica si sono sbarazzati di Cassano e compagni. Decisiva la solita grinta e l’intervento di Quagliarella, uno che più volte ha tolto le castagne dal fuoco a Conte e per questo è sempre più chiaro il motivo per il veto mezzo dal tecnico alla cessione del napoletano negli ultimi minuti del marcato scorso. Il 27 bianconero si inventa una conclusione della sue che si stampa sulla traversa e che permette a Pogba di buttare il pallone comodamente alle spalle di Mirante. La Juve arriva quindi con il vento in poppa alla madre di tutte le sfide, quella contro il Real Madrid. Il Napoli invece, impegnato sempre sabato ma alle 20 e 45 contro il Catania, continua a godersi l’acquisto di Callejon. Lo spagnolo con il sinistro s’inventa un eurogol che apre la strada per la vittoria. Il giovane spagnolo è imitato poco dopo da Hamsik che finalmente torna al gol, sempre di sinistro. Il 2-0 non lascia tranquillo il San Paolo, il Napoli continua a mostrare qualche piccola lacuna dietro e Castro ne approfitta. Il Catania è comunque poca cosa e gli azzurri non faticano nella ripresa, mancando anzi più volte l’affondo del 3 a 1.
A chiudere il quadro degli anticipi c’è il disastro rossonero. In casa contro una Fiorentina rimaneggiata Balotelli e compagni rimediano un’altra brutta sconfitta. I viola s’impongono 0 a 2 grazie ai gol di Vargas e Borja Valero. Gli uomini di Allegri rimediano l’ennesima brutta figura. Balotelli è in un’evidente fase d’involuzione rispetto all’uomo squadra visto nei suoi primi sei mesi rossoneri. Spintoni, discussioni e simulazioni plateali, al Milan, già penalizzato da tutti i problemi tecnico tattici, un Balotelli così proprio non serve. Nelle ultime ore di ieri poi anche l’alzarsi di qualche voce che ha parlato di rivoluzioni anche a livello societario, tutto smentito ma la crisi è aperta e all’orizzonte c’è la sfida a casa di Messi.
Le sfide della domenica – Non è stata una domenica fortunata per gli arbitri che si sono imbattuti nella romane, detto della Roma anche la Lazio nel pomeriggio ha avuto a che ridire della prestazione del signor Tommasi. I biancocelsti sono caduti sotto i colpi di Kucka e Gilardino, lasciando via libera al Genoa, ma protestando per un rigore non concesso per fallo su Candreva e su un fallo di mano di Antonelli, anch’esso non punito con il rigore. Il ritorno di Klose non è bastato ed è quindi arrivata la quarta sconfitta del campionato, la prima in casa: i fischi dell’Olimpico sanciscono l’inizio della crisi e la messa in discussione di Petkovic. Mentre in casa grifone si esulta per il felice cambio in panchina: Gasperini centra la terza vittoria nelle ultime quattro sfide. Grandissima è invece la vittoria dell’Inter in casa dell’Udinese. I bianconeri hanno praticamente lasciato sin dall’inizio strada alla squadra di Mazzarri che è stata cinica nel punire a ogni minima occasione, forte e concentrata a non subire il rientro dell’Udinese all’inizio della ripresa (dove bravo è stato Handonovic su Di Natale). Il solito Palacio, Ranocchia e Alvarez in chiusura rilanciano quindi l’Inter alla caccia di quelle in fuga: sono 22 i punti per i neroazzurri, uno in più della Fiorentina e ben sei più della Lazio. Sono però gli stessi dell’altra grande sorpresa del campionato, oltre alla Roma: il Verona di Mandorlini. Gli scaligeri in casa sono un rullo compressore e battono anche il Cagliari di Lopez (sempre più a rischio). A segnare, neanche a dirlo, il solito Luca Toni. Il bomber è forse l’unico esempio di giocatore tornato dal paradiso degli Emirati Arabi (dove si va prima di diventare ex calciatori) che riesce ad essere decisivo in Italia, prima alla Fiorentina e ora al Verona. A chiudere il conto il gol di Jankovic che ha permesso a Mandorlini di festeggiare i 22 punti nonostante il gol nel finale di Daniele Conti. Tanto spettacolo nella sfida forse meno attesa. Sampdoria e Sassuolo mettono a segno 7 gol in una vera e propria altalena di emozioni. Il vantaggio blucerchiato è di Pozzi, poi il bel Sassuolo di Di Francesco mette il turbo e in 2 minuti passa in vantaggio: gol di Berardi (all’inizio della sua giornata magica) e rigore procurato e trasformato (più rosso per Costa) sempre da Berardi. Il terzo gol arriva da uno straripante Floro Flores. La partita sembra chiusa, ma tempo sessanta secondi ed Eder accorcia le distanze. Il cuore dei doriani porta De Silvestri a marcare la rete dell’insperato pareggio. Ma per il Sassuolo evidentemente era giunto il momento di centrare la prima vittoria esterna, e così lo stesso De Silvestri fa una sciocchezza e stende Farias in area, dal dischetto Berardi è un cecchino e a 19 anni ecco servita la prima tripletta in A. Risultato? Entrambe sono a 9 punti ma Di Francesco salva la panchina mentre quella di Delio Rossi continua a traballare. In fondo alla classifica vittoria importante anche per il Livorno di Nicola che si porta a 12 punti. All’Armando Picchi gli amaranto si sono imposti dopo 7 gare all’asciutto sull’Atalanta. Decisivo il gol di Paulinho. All’appello manca la sfida di questa sera tra Bologna e Chievo Verona.
Cristiano Checchi