Enrico Rossi, da Governatore a pendolare per fare le pulci a Trenitalia

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di Pierfrancesco Demilito

“Arrivato a Firenze raffreddato come un ghiacciolo e con oltre 90 minuti di ritardo. Il servizio su questa linea è inaffidabile”. Quello che avete appena letto non è lo sfogo di un pendolare esasperato dai disservizi di Trenitalia sulla linea Lucca-Pistoia-Firenze, bensì “un aggiornamento di stato” sulla pagina Facebook ufficiale di Enrico Rossi, il presidente della Regione Toscana.

Da tempo Rossi ha ingaggiato una vera e propria battaglia con Trenitalia e con Moretti. Il tutto è iniziato lo scorso 8 novembre quando, sempre attraverso Facebook, il presidente della Regione ha tuonato:

“Ora mi sono davvero rotto le palle con Trenitalia e con le politiche del governo per il trasporto regionale su ferro. Ferrovie dello Stato ha realizzato nel 2012 utili per 380 milioni derivanti dall’Alta Velocità. E il governo che fa? Anzichè chiedere a Moretti di spendere quegli utili sui treni regionali che fanno letteralmente schifo, decide di fare un favore a NTV, cioè a Della Valle e a Montezemolo, e di ridurre di 80 milioni i costi dell’uso della infrastruttura ferroviaria agli utilizzatori. Nessuno ne parla, nessuno contesta e ora sul Tirreno devo leggere che Moretti e il sottosegretario D’Angelis parlano, addirittura attaccando le Regioni, dopo avere tagliato i treni e dopo che da anni il governo ha abbandonato il trasporto regionale su ferro”. E non solo, Rossi alla protesta ha unito la proposta: ”Propongo che si metta una tassa progressiva sui treni dell’Alta Velocità per coloro che viaggiano in prima classe, o come diavolo si chiamano business, vip, class e altro ancora con queste parole idiote e classiste. E i risultati di questa tassa, che i nostri super super vip, class, business e altro ancora ben incravattati e inamidati e profumati, sono certo pagherebbero ben volentieri, siano destinati a migliorare il trasporto regionale”.

Da allora Rossi non ha mollato un centimetro e dal suo social network ha dato vita a una campagna, al grido di #siamotuttipendolari. Ma tutti tutti, pure lui, pure il Governatore. E così è partita un’indagine sulla rete ferroviaria toscana. Un’indagine che Rossi non ha affidato a una struttura regionale, a un commissario ad hoc, a un’azienda privata. L’indagine la conduce Enrico Rossi in persona e i risultati (con tanto di foto) vengono postati su Facebook.

E così alle 6:50 del 4 dicembre Rossi compare alla stazione di Montevarchi per viaggiare a bordo del regionale delle 7:08 diretto a Firenze. Come precisa su Facebook, viaggerà “in incognito”. La prima esperienza non è poi andata così male e Rossi scrive: “Arrivato a Firenze Campo Marte in orario. Treno sovraffollato, anche se, mi dicono, un po’ meno del solito. Dalla stazione di Figline solo posti in piedi”.

Il 10 dicembre, invece, in gran segreto si presenta, di buonora, alla stazione di Pistoia e qui le cose iniziano male: “Stamani sono a Pistoia in attesa del treno per Firenze delle 7.50, annunciato con 20′ di ritardo. Quello delle 7.08 è partito alle 7.45, con oltre mezz’ora di ritardo, a causa di problemi al sistema di distanziamento”. E finiscono peggio: “Stamani sulla Lucca-Firenze è una vera debacle. Oltre all’abbondante ritardo, a bordo del treno il riscaldamento non funzionava e la toilette era guasta”.

Ma la sorpresa più brutta per Enrico Rossi è arrivata lo scorso 13 dicembre. Il presidente, all’alba, è a Borgo San Lorenzo, il treno delle 7:32 per Firenze è in perfetto orario e solerte pubblica anche la foto della banchina. Il treno è comodo, un Minuetto a diesel “moderno, pulito e confortevole”. Insomma, tutto sembra andare per il meglio, anche il ritardo (solo 8 minuti) sembra sopportabile. Ma una volta sceso dal treno Rossi trova ad attenderlo alcuni funzionari della polizia ferroviaria, giunti per ricordare al presidente che, in virtù di un Regio Decreto del Ministero della Guerra del 1941, all’interno delle stazioni non si possono fare né foto né filmati.

Rossi posta tutto l’accaduto su Facebook e in breve tempo raccoglie 560 “mi piace” e oltre 200 commenti. C’è chi scrive: “questi sono i problemi dell’Italia…le riprese in stazione…” e chi ricorda che “nel 2010 il Decreto Legislativo 15 Marzo n.66, all’articolo 2268 n.197, ha proceduto espressamente all’abrogazione del Regio Decreto 11611941”. E chi sospetta che l’iniziativa di Rossi abbia infastidito qualcuno di Ferrovie. Ma c’è anche chi ritiene che Rossi si sia così infervorato anche in vista delle prossime elezioni in Toscana.

Ebbene, quand’anche in quest’ultima affermazione ci fosse un briciolo di verità, o anche più di un briciolo, sarebbe poi così male? La politica è anche questo. La prossima campagna elettorale di Rossi sarà concentrata sui trasporti? E allora? Su questo tema l’idea di Rossi sembra chiara: meno investimenti sull’alta velocità per migliorare le condizioni dei treni regionali e a breve percorrenza, quelli dei pendolari. E’ un politico è sta portando avanti una campagna politica giusta e condivisibile. Non solo, lo sta facendo in modo intelligente, moderno ed economico.

Sembrerà incredibile ai più, per alcuni sarà addirittura inaccettabile ma anche dai politici di vecchio corso possono arrivare buone politiche e buone pratiche. Quando accade è conveniente limitarsi a riconoscerlo. Lamentarsi sempre, ostinarsi a vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto, rassegna al peggio e alla lunga rovina anche il fegato.

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One thought on “Enrico Rossi, da Governatore a pendolare per fare le pulci a Trenitalia

  1. Tra Frecciarossa e Testarossa il pendolare… non gode

    Trenitalia, per andare alla riscossa
    di quell’Italo che guida il sor Cordero
    punta tutto sui siluri Frecciarossa
    che han lo scatto e l’eleganza di un levriero.

    Lascia invece il pendolare mattiniero
    a incazzarsi per il freddo nelle ossa,
    a inzupparsi di un umore sempre nero
    per ritardi che ti inducono a sommossa.

    Bene ha fatto il presidente Enrico Rossi
    (pare proprio che sia l’anno degli Enrico)
    a portare avanti in proprio la sua inchiesta:

    i Moretti ne saranno un po’ più scossi
    e magari lo terranno per nemico.
    Ma lui l’uovo… l’ha ben fatto nella cesta!

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