American Hustle – L’apparenza inganna
di Annalisa Gambino
Riuscire ad apprezzare il cinema durante le vacanze di natale è un’impresa tutt’altro che facile. Districarsi tra inguardabili cinepanettoni, famiglie chiassose ed eserciti di teenagers macina pop-corn scoraggia anche il cinefilo più appassionato. Spesso poi le uscite in sala sono piuttosto deludenti e ripetitive per far posto a un tipo di cinema più commerciale e scarno di contenuti e di ogni fascinazione. Per fortuna David O. Russell ha messo su una storia accattivante in mezzo a questa desolazione.
Il regista, dopo i successi di The Fighter (2010) e Il lato positivo (2012) – grazie al quale si è aggiudicato l’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale -, adatta per il grande schermo un intrigo ispirato al caso Abscan, un clamoroso caso di corruzione che coinvolse numerosi politici e membri del congresso locali nel New Jersey degli anni ’70.
Protagonista indiscusso è l’irriconoscibile Christian Bale, non solo perché interpreta l’inafferrabile truffatore Irving Rosenfels ma soprattutto perché grazie alla sua corpulenta (in tutti i sensi visti i chili in eccesso rispetto al pugile tirato e nervoso interpretato in The Fighter) presenza scenica primeggia sull’intero cast che vanta i nomi più prestigiosi del mercato hollywoodiano: la ”ragazza di fuoco” Jennifer Lawrence, Amy Adams, Bradley Cooper e De Niro con il suo solito cammeo da boss mafioso. In particolare i primi tre dimostrano di essere in perfetto equilibrio con il ruolo di Bale facendo da contrappunto ideale all’immoralità del ladro. Ognuno di loro incarna un differente cliché benché nulla, alla fine, si riveli poi quel che sembra.
La Lawrence è Rosalyn, moglie scapestrata, gelosa e viziata, Amy Adams è invece l’inglese Sydney Prosser, complice perfetta, l’amante scaltra e disposta a tutto pur di compiacere Irving ed arricchirsi, infine Cooper interpreta l’agente dell’FBI Ritchie Di Maso ambizioso e sbruffone. La coppia truffaldina, costretta a collaborare con l’FBI aiuta Di Maso a organizzare una grande operazione, in codice Abscan, finalizzata a smascherare mafiosi e politici corrotti tra cui Carmine Polito (Jeremy Renner), famoso politico del New Jersey che si trova inconsapevolmente osteggiato sia dai truffatori, che dai federali. A smascherare la complicata operazione ci pensa l’instabile Rosalyn che, stufa di segreti e continui tradimenti, fa decadere la copertura del marito. Ma le sorprese non finiscono qua. Con un poderoso colpo di coda il regista ribalta il destino dell’agente Di Maso che da eroe si trasforma nel giro di poco tempo nel personaggio più danneggiato, costretto perfino a ritirarsi dalla polizia.
American Hustle omaggia gli anni settanta e l’epoca delle grandi truffe, quando fare il ladro era un mestiere a tempo pieno. Russell gioca con i generi cinematografici e colloca la sua opera a metà strada tra la commedia umoristica e l’heist movie. Il suo è un modo di fare cinema che si riferisce ai grandi maestri della cinematografia statunitense da Scorsese a Wes Anderson e va verso una ricerca stilistica rigorosa ed impeccabile portando alla ribalta la moda di quegli anni. I look di Jennifer Lawrence e Amy Adams hanno riacceso l’interesse per uno stile surclassato con bigodini, enormi occhiali da sole, cappelli a tesa larga, pellicce e il classico wrap dress morbido e annodato in vita.
Raffinata la colonna sonora che include hit dell’epoca con brani di Elton John, Bee Gees, Donna Summer, Wings e Tom Jones, per un’atmosfera elegante e pienamente seventies.