SERIE A. Juve giro da record ma Roma e Napoli non mollano. Crollo Milan, Allegri rischia
È arrivato il giro di boa nel campionato ed è quindi tempo di bilanci per le 20 di Serie A. Vincono le magnifiche tre che stanno facendo piano piano il vuoto sulle altre. Per la capolista Juventus e per la Roma si tratta di un giro di boa da record: la Juve mai nella sua storia aveva fatto 11 vittorie consecutive, la Roma mai aveva girato a 44 punti (gli stessi con cui girò la Juventus lo scorso anno). Dietro c’è il Napoli che sta facendo cose altrettanto importanti ma che per colpa della Juventus non sembrano mai essere abbastanza, un po’ quello che sta vivendo anche la squadra di Garcia, con la differenza che la Roma non era stata costruita quest’estate per trovarsi così in alto dopo 19 partite.
Tutte e 3 a valanga – Lasciano poco alle avversarie Juventus, Roma e Napoli. I bianconeri fanno spaventare Conte per un’oretta buona. Buffon e compagni soffrono, infatti, l’intraprendenza del Cagliari che con Pinilla passa addirittura in vantaggio. Il pareggio di Llorente non cambia molto le cose, anzi è Buffon a doversi impegnare per evitare un nuovo svantaggio. La svolta la dà a venti dalla fine il “panchinaro” di lusso Claudio Marchisio: tiro da lontanissimo che beffa l’incerto Adan. Dopo il gol del 2-1 viene tutto più facile: Llorente fa il terzo e Lichtsteiner su enorme papera di Adan fa il quarto. Quota 52 punti è raggiunta, lo strapotere è confermato giornata dopo giornata ma quello che più interessa a Conte è che la Roma e il Napoli continuano a restare a una distanza decisamente di sicurezza.
La squadra di Garcia risponde come meglio non poteva fare al ko dello Juventus Stadium. Gli 11 scelti dal tecnico francese ricordano quelli della striscia delle 10 vittorie iniziali, con Nainggolan e Burdisso al posto degli squalificati De Rossi e Castan, con in più Dodo ormai titolare fisso per la prolungata assenza di Balzaretti. Quello che conta però è la scelta delle tre frecce nell’arco d’attacco: Totti, Florenzi e Gervinho. La squadra così è più equilibrata, non soffre mai nessuna sortita offensiva degli avversari, ma soprattutto torna a essere costantemente pericolosa. Il Genoa si difende come può, ma una volta spezzato l’equilibrio con una rovesciata da album Panini di Florenzi la partita per la Roma diventa una passeggiata con Totti e Maicon che trovano le reti nel primo tempo e Benatia (capocannoniere con 5 gol) nella ripresa.
Gli azzurri di Benitez invece danno una risposta forte e chiara alle due davanti, ma soprattutto ai sogni di gloria della Fiorentina che segue quarta. Il 2014 per il Napoli si è aperto bene, dopo il 2 a 0 alla Samp ecco arrivare il 3 a 0 sul difficilissimo campo del Verona. Il Bentegodi per Mandorlini era praticamente una roccaforte (una sola sconfitta) prima del passaggio di Mertens, Insigne e Dzemaili. Benitez in corso d’opera sta continuando a trovare certezze importanti, come il portiere Rafael che sta facendo rimpiangere sempre di meno l’infortunato Reina o come il gioiello Mertens, a segno per la seconda gara consecutiva. Per il Verona nonostante il crollo casalingo al cospetto del Napoli resta un girone d’andata da vera sorpresa: quinto posto con 32 punti in classifica.
La notte di Berardi – La ricorderà a lungo la sera del 12 gennaio Domenico Berardi, numero 25 del Sassuolo classe 1994. Fare 4 gol al Milan non è cosa da tutti giorni, anche se questo non è di certo il Milan più forte degli ultimi 20 anni. Il Sassuolo chiude quindi il girone d’andata con una vittoria storica che salva la panchina a Di Francesco e che dà slancio ai neroverdi per la lotta alla salvezza. Il Milan invece chiude così come aveva aperto il campionato: con una sconfitta dolorosa. A nulla è servito l’innesto di Honda, che ha colpito un palo, e il ritorno di Pazzini, il qualche ha centrato anche lui una traversa clamorosa a porta vuota sul 4-3. La scena per i tanti fotografi giunti dal Giappone è andata tutta a lui: al giovane attaccante a metà con la Juventus, il più giovane della storia (19 anni e 5 mesi) del calcio a fare 4 gol in una sola partita e capace di realizzare 11 gol in 14 partite di campionato (con già una tripletta all’attivo).
Prima del Berardi show il Milan pensava di averla già messa in banca la partita, Robinho e Balotelli avevano, infatti, siglato lo 0-2 dopo 13 minuti di gioco. Poi solo Sassuolo fino agli ingressi di Honda e Montolivo. Proprio il centrocampista azzurro è riuscito la dove i pali hanno impedito, ma il gol del 4-3 non serve a nulla. Dalla dirigenza del Milan non è arrivata nessuna conferma per Allegri, le comunicazioni ufficiale verrano fatte nella giornata di oggi, con Filippo Inzaghi già in preallarme per sostituire il tecnico toscano sulla panchina rossonera.
Le ali tarpate – Chiude un po’ con l’amaro in bocca il girone d’andata la Fiorentina di Montella. I viola escono dall’Olimpico di Torino con un solo punto, ma a preoccupare Montella è il rischio di sterilità offensiva che gli infortuni di Rossi e del lungodegente Gomez (il quale rientro era previsto già a fine dicembre) potrebbero procurare alla squadra. A tratti la Fiorentina ha giocato il miglior calcio d’Italia e l’infortunio di Rossi è un colpo che non solo ha addolorato il mondo viola, ma quello del calcio in generale. La corsa alla Champions rimane comunque un obiettivo realizzabile soprattutto quando finalmente al Franchi potranno ammirare il fiore all’occhiello della campagna acquisti. Ottimo anche il girone d’andata del Torino che chiude in 7.ma posizione con 26 punti ma spaventato dalla possibilità di perdere Alessio Cerci a giugno.
Le altre – Subito dietro il Toro di Ventura c’è il Parma di Donadoni che, anche se non ha risolto la questione Cassano, in questo 2014 sa solo vincere. Dopo il 3 a 1 ai granata è arrivato il 3 a 0 in casa del Livorno, frutto delle reti di Palladino e della doppietta del ritrovato Amauri. Per gli amaranto quasi certo ormai l’esonero per Nicola, al suo posto Spinelli vorrebbe riportare Attilio Perotti. Chiude nona con 24 punti la Lazio, forse la più grande delusione di questo girone d’andata insieme al Milan. I biancocelesti nonostante la vittoria sull’Inter di Mazzarri non appaiono ancora guariti con la cura Reja. Contro il Bologna una sola occasione da gol in 90 poveri minuti; il debutto di Ballardini sulla panchina ha dato una scossa ai rossoblù ma la vittoria non è arrivata e la classifica (16 punti e terzultimo posto ) fa ancora tanta paura. All’appello mancano Inter, Chievo, Udinese e Sampdoria che giocheranno questa sera.
Cristiano Checchi